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di Stefano Caliciuri
Due arresti per spaccio di stupefacenti. La notizia in sè è come tante altre: giovani che probabilmente vedendo denaro facile iniziano l’attività di spaccio. Questa volta però ad andarci si mezzo è l’immagine del fumo elettronico perché i due under 30 piemontesi, residenti entrambi a Poirino, nascondevano la droga all’interno del loro negozio Profumo Elettronico di via San Secondo, in pieno centro a Torino. I carabinieri hanno sequestrato 1,6 chilogrammi di hashish, 5 mila euro in banconote di piccolo taglio ed un bilancino. Secondo quanto riferito dai militari dell’Arma, dalle abitazioni dei giovani sono stati sequestrati altri 20mila euro in contanti.
La notizia colpisce il settore del fumo elettronico in maniera diretta. Se da un lato si combatte per diffondere il messaggio che il vaping non nuoce alla salute, dall’altro viene utilizzato come paravento per attività illecite. Si tratta certamente di un caso isolato ma come si suol dire, un battito d’ali in Giappone spesso causa un uragano alle Hawaii.