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Dalla sua cattedra alla Boston University School of Public Health, Michael Siegel è da tempo uno dei più ferventi sostenitori della sigaretta elettronica. Il professore statunitense è uno dei maggiori esperti mondiali di controllo del tabacco e riduzione del danno da fumo ed è convinto che l’ecig sia lo strumento giusto per sferrare un duro colpo al fumo.
Ha aderito al neonato Comitato scientifico sulla sigaretta elettronica. Quali sono gli scopi di questo organo e quale sarà il suo contributo?
Lo scopo di questo gruppo è di riassumere la più importante letteratura scientifica sulla sigaretta elettronica in modo da renderla comprensibile al grande pubblico. In particolare, vogliamo contrapporci ai gruppi anti-tabacco che stanno comunicando in maniera errata la scienza al pubblico.
Lei è un forte sostenitore della sigaretta elettronica come strumento per stroncare il consumo di tabacco. Cosa le piace tanto dell’ecig?
È il primo prodotto che si occupa non solo della dipendenza farmacologica dal fumo, ma anche degli aspetti comportamentali, psicologici e sociali della dipendenza. I gruppi anti fumo sbagliano a considerare la dipendenza dalla nicotina come l’unico aspetto che tiene legati alla sigaretta. Ogni fumatore confermerà che non si tratta solo della nicotina. Tutti gli stimoli fisici, i fattori psicologici e quelli sociali hanno un ruolo. Il vaping li prende in considerazione tutti, mentre un cerotto alla nicotina si occupa solo sull’aspetto farmacologico. L’esperienza dei vaper è stata positiva, centinaia di migliaia di persone hanno smesso di fumare, dichiarando che è stato solo grazie alla sigaretta elettronica che sono riuscite a liberarsi del vizio del tabacco.
È per questo che la sigaretta elettronica è migliore di altre terapie sostitutive come le gomme e i cerotti alla nicotina e altro?
La sigaretta elettronica non è migliore in un senso assoluto, ma funziona per molti fumatori che non hanno successo con altre forme di terapia. Non ha senso negare ai fumatori questa alternativa. Il vaping non è per tutti, ma soddisfa una nicchia importante che non riesce a smettere con i metodi tradizionali. Come detto, è uno strumento che soddisfa sia gli aspetti psicologici che quelli farmacologici della dipendenza dal fumo, al contrario di tutti i trattamenti precedenti. È un’alternativa preziosissima per i fumatori che non sono pronti o non sono in grado di abbandonare completamente il “comportamento” del fumo.
Secondo le autorità sanitarie britanniche il vaping è del 95% meno dannoso del fumo. Condivide questo dato?
Penso che sia fuori discussione che il vaping sia molto, molto più sicuro del fumo. Ma non penso che disponiamo di informazioni sufficienti sui potenziali effetti a lungo termine del vaping per quantificare il rischio rispetto al fumo di sigarette. Tuttavia, sulla base degli studi a breve termine che sono stati fatti, ritengo possibile che risulti che il vaping comporti meno del 5% dei rischi del fumo. Credo possibile che stiamo parlando di una riduzione superiore al 99%. Ma per il momento non siamo ancora in grado di quantificarla.
Nonostante quanto detto finora, la comunità scientifica è fortemente divisa sulla sigaretta elettronica. Come si spiegano opinioni così contrastanti?
Penso che molti gruppi anti fumo non accettino la sigaretta elettronica come strategia per la riduzione del danno per motivi puramente ideologici. Questi gruppi si oppongono a tutto quello che somigli anche lontanamente al fumo. Per loro non sono importanti i reali effetti sulla salute, quanto piuttosto l’idea che qualcuno utilizzi un prodotto che si usa come la sigaretta, anche se non non è altrettanto dannoso alla salute. Questo rappresenta una grande minaccia per il dogma del movimento per il controllo del tabacco. I gruppi ne hanno paura e fanno tutto ciò che possono per allontanare questa minaccia, anche mentire al pubblico o manipolare e distorcere le prove scientifiche.
Quasi quotidianamente i media riportano diverse ricerche scientifiche fortemente discordanti sulla sicurezza della sigaretta elettronica. Come fa un vaper o un fumatore a raccapezzarsi e capire cosa è vero e cosa no?
È triste dirlo, ma è molto difficile. I principali gruppi anti tabacco e a sostegno della salute, compresi quelli ministeriali e le agenzie come il Center for Disease Control e la Food and Drug Administration, diffondono disinformazione sui rischi del fumo rispetto al vaping e un fumatore o un vaper non può affidarsi a loro per avere informazioni accurate e oggettive. Credo che al momento sia la comunità online dei vaper a fornire le informazioni più rilevanti, realistiche e accurate. L’esperienza collettiva di decine di migliaia di svapatori è molto più utile e precisa dell’allarmismo di tanti gruppi a sostegno della salute.
Com’è considerata la sigaretta elettronica negli Stati Uniti?
Purtroppo gran parte del pubblico considera l’ecig come un nuovo tipo di sigaretta, altrettanto dannosa o quasi. I sondaggi dimostrano che gli americani hanno una percezione errata dei rischi del fumo paragonato al vaping. È il risultato delle campagne ingannevoli portate avanti dai gruppi anti fumo con l’intento preciso di demonizzare la sigaretta elettronica. E il triste risultato finale di questa propaganda è stato di perpetuare il fumo, perché molti fumatori che avrebbero potuto smettere usando l’ecig sono stati dissuasi da questo allarmismo.
Ritiene che nel lungo termine il vaping riuscirà a sostituire il fumo?
Credo che se la Fda avesse permesso all’ecig di svilupparsi, invece di adottare un approccio proibizionista, il vaping sarebbe riuscito a sostituire in larga parte il fumo. Purtroppo non credo che questo accadrà, perché la regolamentazione della Fda decimerà il mercato del vapore. L’unica speranza è che o il Congresso intervenga per impedire all’agenzia di imporre le sue onerose registrazioni prima che i prodotti vengano immessi sul mercato, oppure che i tribunali decretino che la deeming regulation va oltre l’autorità della Fda e la ribalti. Nei Paesi che invece hanno accolto la sigaretta elettronica, penso che il vaping intaccherà fortemente il mercato delle sigarette. Sarà interessante vedere come andrà a finire questo esperimento naturale col passare del tempo.