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La sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare o a ridurre il fumo di sigarette, ma solo se usata quotidianamente. Un utilizzo meno frequente, infatti, non aiuta la cessazione né la riduzione. Questo, in estrema sintesi, è quanto riscontrato da una ricerca pubblicata da Tobacco Control condotta da un team guidato da Kaitlyn M. Berry della School of Public Health della Boston University e alla quale ha partecipato anche Michael Siegel, membro del Comitato scientifico per la sigaretta elettronica.
Per determinarlo i ricercatori hanno utilizzato dati rappresentativi a livello nazionale provenienti dal Population Assessment of Tobacco and Health Study, uno studio sull’uso del tabacco e sul suo impatto sulla salute degli americani che viene condotto dal 2013 dal National Institute of Health. I ricercatori hanno analizzato due fasi di dati, la 1 relativa al periodo 2013-2014 e la 2 per il periodo 2014-2015, limitando l’analisi a fumatori con più di 25 anni che non erano ancora utilizzatori di sigaretta elettronica nella fase 1. Poi hanno elaborato un modello di cessazione di 30 giorni e di riduzione significativa del consumo di sigarette.
I ricercatori della Boston University hanno riscontrato che i fumatori che avevano iniziato ad usare l’ecig fra le due fasi e nella fase 2 la utilizzavano quotidianamente avevano possibilità 7,88 volte maggiori di astenersi dal fumo per 30 giorni rispetto a chi non la utilizzava. Invece i fumatori che avevano iniziato ad usare la sigaretta elettronica ogni giorno ma non erano riusciti a smettere del tutto di fumare, avevano probabilità 5,70 volte maggiori di ridurre il consumo di sigarette del 50 per cento, rispetto a chi non la usava.
Dunque, conclude lo studio “chi inizia ad usare la sigaretta elettronica quotidianamente ha maggiori possibilità di smettere di fumare o di ridurre il consumo di tabacco“. “Tuttavia – ammoniscono i ricercatori – l’uso meno frequente dell’ecig non è associato alla cessazione o a una riduzine del fumo“.