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(tratto da Sigmagazine #7 marzo-aprile 2018)
Le nuove norme introdotte dai recenti emendamenti alle leggi di Stabilità e Bilancio, unitamente alla sentenza della Corte Costituzionale sulla tassazione dei liquidi senza nicotina, avranno impatti non indifferenti anche sugli eventi e le manifestazioni di settore. Con un impatto economico di quasi 5 euro a confezione unitaria, sono destinati a scomparire i “giveaway” di liquidi da inalazione e contemporaneamente si assisterà ad una riduzione della forbice dei prezzi di vendita. Le aziende straniere – produttrici di liquidi con e senza nicotina – che utilizzano le fiere di settore come vetrina per presentarsi al mercato italiano, già erano obbligate ad avere un rappresentante fiscale per vendere i loro prodotti oppure a pagare l’intera imposta al momento dell’importazione. Ma ora è probabile che, al pari dei produttori nazionali, dovranno anche ottenere l’autorizzazione alla vendita al dettaglio, come previsto dal decreto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Al momento non è dato a sapere se i requisiti richiesti possano essere soddisfatti da tutti gli operatori, ma sicuramente il divieto di ingresso ai minori per gli eventi con vendita, sarà un aiuto agli stessi espositori che vogliano ottenere tale licenza.
Questa situazione darà ulteriore impulso verso modelli espositivi che privilegino la promozione dei prodotti a discapito della vendita diretta al pubblico. Vale la pena evidenziare come questa tendenza si fosse già manifestata nelle ultime edizioni di fiere internazionali; la situazione normativa fungerà quindi semplicemente da acceleratore. Altro elemento positivo è la cura dell’immagine di chi espone in fiera. Mentre in altri settori – soprattutto dell’hobbistica – è privilegiata la vendita a discapito dell’immagine, nel settore del vaping vediamo sempre più spesso stand ed aree espositive di alta qualità. Fra chi privilegia l’immagine tout-court e chi la parte spettacolo, buona parte delle aziende usa questi eventi per raccontare la sua storia, la sua crescita ed i suoi obiettivi futuri.
Nondimeno, in un mercato a forte evoluzione tecnologica e con limiti sulla pubblicità, le fiere e le manifestazioni di settore rimangono un canale privilegiato di comunicazione verso il mondo retail e gli stessi consumatori. La comunicazione verso i rivenditori è normalmente fatta online – con tutti i limiti delle piattaforme – ed attraverso le reti commerciali di vendita. Non sempre però i distributori riescono a veicolare correttamente il messaggio di ciascun produttore. Anche i consumatori sono informati online, grazie soprattutto agli influencer ma tale informazione è comunque mediata e non diretta.
Vediamo quindi quali saranno i possibili modelli espositivi del prossimo futuro. A forte carattere espositivo, le fiere nazionali e internazionali sono la vetrina ideale per le aziende che vogliono affermare il loro brand. Scenografia e spettacolo diventano quindi elementi integranti dell’azienda che si vuole far conoscere o riaffermare la propria leadership. Gli eventi a carattere internazionale vedranno crescere la partecipazione dei produttori di hardware – in particolare cinesi – che, liberi da vincoli legislativi, potranno anche proporre al pubblico le proprie anteprime. Ricordiamo infatti che le prime fiere di settore erano quasi totalmente ad appannaggio dei produttori di liquidi. Essendo punto d’incontro di tutto il settore, le fiere internazionali attirano anche i fornitori di tecnologie e servizi per la produzione. Dal packaging ai componenti, sempre più aziende si rivolgono a queste manifestazioni per proporre i loro prodotti/servizi. La fiera principale di ogni nazione, diventa anche il momento in cui le istituzioni incontrano il settore. Dibattiti e convegni diventano quindi elementi imprescindibili dell’evento stesso.
Evergreen di tutti i mondi che coinvolgono gli appassionati – come ad esempio: elettronica, modellistica, collezionismo – sono le mostre mercato, che offrono al visitatore l’opportunità di trovare e provare nuovi prodotti non sempre sono disponibili nel negozio sotto casa. Sono quindi i dettaglianti (compresi gli online) i principali attori di questi eventi, con un contorno variabile di produttori nazionali che si vogliono far conoscere ad un pubblico a cui non arrivano con i canali tradizionali. Gli eventi B2B rappresentano, invece, il modello a valore aggiunto per gli operatori di settore e probabilmente l’area con maggior opportunità di sviluppo. L’incertezza normativa, unita alla forte evoluzione dei modelli di business, contribuisce a creare una domanda di formazione e di incontri con esperti che possano aiutare i retailer a crescere professionalmente. Per le aziende espositrici sono un’opportunità di incontrare un pubblico selezionato di operatori interessati. Completano il panorama gli eventi promossi da piccoli gruppi di aziende o da associazioni di categoria. Tali manifestazioni hanno carattere di fidelizzazione e di promozione delle nuove linee di prodotti, più che di ampliamento della clientela. Esempio di questa tipologia è la fiera dei tabaccai che, nelle sue cinque tappe italiane, riesce però a coinvolgere a malapena il 7 per cento del totale degli operatori del settore di riferimento.
La quantità di eventi sarà comunque fortemente legata allo sviluppo del mercato ed al suo modello. Una presenza predominante di tabaccai porterebbe ad una forte contrazione delle manifestazioni in quanto la categoria non è storicamente abituata a questo tipo di eventi. Uno sviluppo del mercato indipendente invece favorirà anche gli eventi di settore, come già avviene per tanti altri mercati. Le fiere e le manifestazioni sono però, nel bene e nel male, lo specchio del settore stesso. Comportamenti negativi (es. illeciti) verranno amplificati se avvengono durante questi eventi. La professionalità e la qualità delle aziende presenti, contribuiranno invece ad aumentare l’immagine positiva di tutto il settore. Se si vuole “esistere” ed essere riconosciuti dalle istituzioni, è importante coinvolgere i decisori e la classe politica almeno negli eventi principali. Far vedere che questo mercato è cresciuto, sia in dimensione che in professionalità, che l’era pioneristica è finita ed ora ci sono aziende e persone qualificate. Le manifestazioni crescono assieme al settore e molte volte ne anticipano le tendenze e le evoluzioni. Ma devono essere sempre più una vetrina del vaping verso il mondo esterno. Anche per attrarre visitatori che non conoscono i prodotti o che ne hanno solo letto casualmente sugli organi di informazione e che non riescono ancora a comprendere quale vantaggio per la salute rappresentino.