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Scienziati Usa chiedono un summit con la FDA sulla sigaretta elettronica

La preoccupazione degli accademici è che l'attenzione sui minori faccia perdere di vista un altro obiettivo prioritario: aiutare i 30 milioni di fumatori adulti del Paese.

Un incontro con il commissario della Food and Drug Administration, Scott Gottlieb, per discutere di sigarette elettroniche. È quello che ha chiesto un gruppo di influenti accademici, esperti di salute pubblica e tobacco control, preoccupato dalla nuova politica dell’agenzia che, per preservare i minori dall’uso del vaping rischia di sottrarre ai 30 milioni di fumatori adulti americani un prezioso strumento di riduzione del danno. La lettera indirizzata a Gottlieb dalla National Tobacco Reform Initiative, questo il nome dell’associazione, è firmata da nomi noti della scienza e della ricerca statunitense nel campo della sigaretta elettronica. Solo per citarne alcuni, si va da David Abrams e Ray Niaura della New York University a K. Michael Cummings della University of South Carolina, Allan C. Erickson dell’America Cancer Society, fino ad Aaron Biebert, produttore del documentario “A Billion Lives”.
Lo scopo della Ntri – si legge nella lettera – è (come il vostro) quello di cercare opportunità di incoraggiare il dialogo e la collaborazione fra gli stakeholder e di fare da catalizzatore per il cambiamento”. Da qui la richiesta che l’FDA organizzi un summit nazionale sull’uso dei prodotti del tabacco e contenente nicotina fra i minori e sulla necessità di offrire ai 30 milioni di fumatori adulti del Paese prodotti meno dannosi. Al dibattito, secondo Nrti, dovrebbero partecipare non solo le istituzioni di salute pubblica, i ricercatori e gli accademici, ma anche i produttori di tabacco e nicotina, le associazioni degli insegnanti e dei genitori, quelle dei distributori e dei dettaglianti, quelle dei consumatori e le autorità politiche a livello federale, statale e locale. La speranza è che lo spettro ampio riesca a introdurre diversi punti di vista, riportando il dibattito della riduzione del danno, ultimamente appiattito sulla questione minori, in una prospettiva più vasta.
Non possiamo dimenticare – ricordano gli autori – che ogni anno in America vi sono 480mila morti dovute al fumo di sigaretta”. La sensazione è che le risorse dell’agenzia si siano tutte spostate sulla questione minori, facendo passare in secondo piano quella dei fumatori adulti. “Crediamo invece – conclude la lettera – che le due priorità debbano e possano andare avanti in tandem”. Vedremo se Gottlieb darà ascolto alla National Tobacco Reform Initiative.

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