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Usa – Il Financial Times conferma l’ingresso al 35% di Altria nella Juul Lab
Dopo le indiscrezioni di tre settimane fa del Wall Street Journal arrivano le conferme da parte del Financial Times. Altria Group Inc, la holding che comprende anche Philip Morris Usa, acquisterà il 35% della azioni della Juul Lab, l’azienda che ha prodotto il più grande successo nella giovane storia del vaping statunitense e che ora sta progressivamente sbarcando nei mercati europei e in Giappone. Il quotidiano finanziario cita fonti molto vicine alle trattative in corso fra le due parti. L’investimento porterà il valore della Juul da 16 a 38 miliardi di dollari, più di un raddoppio: si tratta di numeri superiori a quelli di aziende tradizionali Usa come Ford e Delta Airlines. Altre indiscrezioni sono pubblicate dai media statunitensi e l’approfondimento di Sigmagazine le illustra tutte.
Cina – Ancora nessuna legge vieta lo svapo nei luoghi pubblici
La legislazione cinese vieta il fumo nei luoghi pubblici ma non prevede alcuna sanzione né divieto per quanto riguarda la sigaretta elettronica. È quanto emerge da una nota dell’associazione di controllo del tabacco di Pechino, nella quale si evidenzia l’aumento del numero di ricorsi e lamentele riguardo al vaping in spazi pubblici. Nonostante i paesi asiatici siano in prima fila nella battaglia proibizionistica contro il vaping, in Cina esiste un vuoto legislativo in merito. Le forze dell’ordine possono infliggere multe a chi fuma ma non a chi svapa. Una situazione che con buona probabilità verrà riequilibrata in tempi non lunghi.
Francia – Il mercato del vaping è in pieno boom, è il terzo più grande al mondo
Dopo una flessione tra il 2014 e il 2016, il mercato del vaping in francia ha avviato una robusta ripresa e nell’anno che si va chiudendo si può parlare di un vero e proprio boom. Probabilmente destinato a continuare. Sono le indicazioni fornite da uno studio di settore intitolato “Il mercato della sigaretta elettronica all’orizzonte del 2021”, nel quale si prendono in esame anche le novità che, da qui a tre anni, rimescoleranno ancora le carte di un settore giovane e in espansione. Tra queste: l’ingresso sempre più massiccio dei tabaccai nel business delle vendite, quello delle multinazionali del tabacco (la notizia dell’ingresso al 35% di Philip Morris in Juul è un punto di rottura rispetto all’autonoma produzione di device e liquidi), le incognite legate alla nuova futura direttiva sui prodotti del tabacco Ue. Ma i numeri che lo studio rivela sul mercato attuale in Francia sono incoraggianti: crescita del 15% nel 2017 e del 21% nel 2018, per un volume attorno agli 820 milioni di euro, il 60% dei quali rappresentato dai liquidi. Con questi numeri il mercato francese si posiziona al terzo posto nella graduatoria mondiale dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.
Usa – Studio: la transizione da fumo a vaping sia la più veloce possibile
Se si è già compiuto il primo passo, alternare la sigaretta elettronica a quelle tradizionali per ridurre i danni da tabacco, conviene fare quanto prima il passo successivo e abbandonare del tutto il fumo. Lo conferma una ricerca coordinata da Maciej L. Goniewicz del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo negli Usa. Ampliando uno studio compiuto l’anno precedente, l’équipe di Goniewicz ha misurato la presenza di 50 biomarcatori associati all’esposizione al tabacco nelle urine di oltre 5 mila partecipanti, divisi in tre categorie: svapatori esclusivi, fumatori e utilizzatori dueli (sigaretta più ecig). L’esposizione alle sostanze tossiche legate al fumo degli svapatori esclusivi è molto minore sia rispetto ai fimatori che rispetto agli utilizzatori duali. Il consiglio è dunque che la fase di transizione dal fumo al vaping sia la più breve possibile. I dati della ricerca approfonditi nell’articolo di Sigmagazine.
Germania – Governo chiama l’industria del tabacco a pagare l’inquinamento da cicche
Strade, parchi, spiaggie. Non c’è spazio pubblico che non sia colpito da quell’insidiosa forma di inquinamento rappresentata dalle cicche di sigarette, gettate per terra senza ritegno dai fumatori. E pubblico è il pagamento della pulizia, affidata alle nettezze urbane di comuni e regioni. Ora il governo tedesco ha deciso di correre ai ripari: il ministro dell’Ambiente Svenja Schulze ha infatti annunciato l’intenzione di costringere l’ancora fiorente industria del tabacco a contribuire ai costi delle pulizie degli scarti dei loro prodotti. Schulze ha anche detto di non volersi fermare alla sola Germania, ma di voler estendere la proposta anche a livello europeo. Di recente anche il parlamento europeo ha discusso l’ipotesi di coinvolgere l’industria del tabacco nel quadro delle nuove e più severe linee guida sui rifiuti della plastica.
Francia – I sostituti della nicotina accrescono la possibilità di smettere di fumare
I sostituti della nicotina – compresi dunque i liquidi delle sigarette elettroniche contenenti nicotina – aumentano la possibilità di smettere di fumare in una percentuale oscillante tra il 50 e il 70%, a seconda dei pazienti. Lo rileva una ricerca citata dal sito dell’assicurazione sanitaria francese Amelie.
Usa – Cincinnati limita la vendita di ecig agli over 21
Non è una nazionale giovanile di calcio ma l’età minima per poter acquistare un’ecig nella città di Cincinnati, nello Stato federale dell’Ohio. Ventuno anni, tanti sono necessari per poter acquistare lo strumento per svapare. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale e riguarda naturalmente in prima linea la vendita di prodotti del tabacco. Come in molti altri casi, le amministrazioni (locali o nazionali) hanno ancora difficoltà a separare vaping e fumo.
Usa – Statistica, aumentano gli svapatori tra gli studenti delle scuole secondarie
Si susseguono dati contrastanti sul consumo giovanile di sigarette elettroniche, le statistiche risentono molto dei committenti delle ricerche e dei metodi di rilevamento utilizzati. Il nostro compito è quello di fornire tutte le informazioni che abbiano una provenienza non ambigua, in modo che i lettori possano farsi una propria opinione. E così riferiamo che lo studio promosso negli Stati Uniti dall’Istituto nazionale di lotta contro l’abuso delle droghe segnala in un anno il raddoppio del numero di studenti delle scuole secondarie americane che hanno dichiarato di aver svapato negli ultimi trenta giorni. La quota è passata al 20,9%.
Germania – Il 3% dei giovani tra 14 e 17 anni usa regolarmente l’ecig
Sempre in tema di vaping fra i giovanissimi, il centro per la ricerca sul cancro di Heidelberg (Krebsforschungszentrum, das DKFZ) ha reso noto di recente i dati di un suo studio generale su vaping, sisha e riscaldatori di tabacco in occasione della sedicesima conferenza tedesca sul controllo del tabacco. All’interno di questo studio si ritrovano i numeri che riguardano il vaping fra i giovani: il 3% di persone comprese fra i 14 e i 17% ha dichiarato di utilizzare regolarmente la sigaretta elettronica. È invece del 16% la quota di coloro che hanno svapato almeno una volta. Lo studio del DKFZ evidenzia inoltre la “probabile, chiara minore pericolosità dell’ecig rispetto alla sigaretta tradizionale” (cosa ancora non del tutto scontata nei rapporti ufficiali in Germania) ma sottolinea anche che si tratta “di prodotti non completamente innocui, soprattutto per chi non fuma”. Ultimo riconoscimento: i liquidi con nicotina sono più utili di quelli che ne sono privi nei processi che accompagnano il fumatore ad abbandonare il tabacco.
Tahiti – Governo studia un piano per un turismo senza tabacco
Il ministero della Sanità di Tahiti, isola della Polinesia francese nell’Oceano Pacifico meridionale, ha organizzato una riunione interministeriale con i responsabili dei dicasteri interessati (Turismo, Ambiente e Cultura) per elaborare un piano strategico di promozione di turismo senza tabacco. Si punta alla promozione di tinerari naturalistici e artistici e alla sensibilizzazione di alberghi e strutture ricettive in genere per creare una rete di luoghi nei quali sia vietato il fumo. Le misure riguarderanno anche le numerose e frequentatissime spiagge dell’isola. Lo slogan lanciato dal governo è quello di promuovere “un turismo della salute”.