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Vapitaly 2019, questa volta i numeri non contano

Grande risposta del pubblico: 22.731. Ma la vera vittoria del comparto è aver preso consapevolezza di esser diventato adulto.

E anche la quinta edizione di Vapitaly è stata archiviata. Dopo i tre giorni di fiera, ogni dubbio è stato fugato: il vaping è ripartito. I dati ufficiali dicono che ci sono stati 22.731 ingressi. Un risultato migliore rispetto allo scorso anno che si avvicina di molto al record del 2017. Questa volta però i numeri non contano. Contano le sensazioni, gli umori, la consapevolezza di far parte di un meccanismo ormai inarrestabile. Anche il pubblico è mutato rispetto agli anni precedenti. Si è alzata l’età media del visitatore e sono cresciuti anche gli operatori entrati il lunedì, giornata lavorativa, vissuta come un investimento e non come un’occasione di perduto incasso.
La presenza del vicepremier Salvini è stato il riconoscimento di esistenza in vita di un comparto economico che soltanto un anno fa ha rischiato di essere soffocato. L’agonia è stata lunga, poteva portare al decesso. L’ossigeno fiscale ha consentito la sopravvivenza e da oggi si può parlare di consacrazione. Nei prossimi giorni pubblicheremo tutti gli approfondimenti di quanto è successo in fiera durante i tre giorni espositivi.
Per la prima volta, inoltre, i big player del settore si sono confrontati e hanno pubblicamente espresso le loro strategie e visioni di prospettiva. La speranza è che non si sia trattato di un “one shot” ma del primo mattone in grado di costruire un palazzo multipiano: fondamenta uguali ma appartamenti separati.
La sigaretta elettronica non è un giocattolo. È lo strumento che più di ogni altro consente di smettere di fumare, abbattendo del 95 per cento il rischio di inalare sostanze tossiche e cancerogene dovute alla combustione di tabacco. #maggiorvapore significa #minordanno. È maturato il tempo di gridarlo a gran voce nelle orecchie delle istituzioni sanitarie. È questa la prossima sfida che parte già oggi.

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