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VapitalyPro 2019, il bilancio della fiera tra formazione e business

Affluenza positiva per la due giorni romana dedicata agli operatori della sigaretta elettronica. Molto partecipati i workshop formativi.

Ancora una volta il settore italiano del vaping ha dimostrato di avere la voglia di reagire ai momenti di crisi. L’ennesima conferma della tempra degli operatori è venuta dalla fiera Vapitaly Pro, dedicata esclusivamente al b2b, che si è conclusa ieri 10 novembre nella capitale. Questa volta la due giorni ospitata dai padiglioni della Fiera di Roma Mosè Giacomello si è svolta in uno dei momenti più difficili della storia giovane – ma sempre tribolata – del settore della sigaretta elettronica. Il pressante martellamento mediatico partito lo scorso agosto negli Stati Uniti, in seguito a numerosi casi di malattie polmonari, ha avuto pesanti ripercussioni anche sul mercato europeo in generale e italiano in particolare. E sembra quasi un presagio che proprio venerdì scorso, alla vigilia dell’inaugurazione della fiera, le autorità sanitarie americane abbiano finalmente dichiarato con chiarezza che a causare le lesioni polmonari sono cartucce al Thc tagliate con olio di vitamina E. Dunque niente che abbia a che fare con i tradizionali liquidi per i fumatori. La speranza è che ora si potrà continuare a lavorare per ricostruire la reputazione del più popolare strumento per smettere di fumare.
In attesa dei numeri ufficiali dell’organizzazione della fiera, si può dire che l’affluenza degli operatori è stata buona, soprattutto nella giornata di domenica, come prevedibile, e che tanto i negozianti quanto gli espositori hanno espresso soddisfazione. Molto partecipati sono stati anche gli eventi formativi, realizzati in collaborazione con diverse realtà del settore del vaping e tornati nell’offerta di Vapitaly pro dopo la pausa dell’anno scorso. Ad aprire i lavori nella mattinata di sabato sono stati il professore Pasquale Caponnetto e la dottoressa Marilena Maglia, entrambi del Centro internazionale per la riduzione del danno da fumo di Catania, per il workshop curato da Liaf, la Lega italiana anti fumo. I due specialisti si sono concentrati sull’approccio che un negoziante dovrebbe avere nei confronti di un fumatore che vuole smettere, per gestire al meglio eventuali dubbi e perplessità.
Di comunicazione e pubblicità si è invece parlato nel seminario del pomeriggio. Il direttore di Sigmagazine, Stefano Caliciuri, ha analizzato le pratiche di comunicazione più diffuse nel settore del vaping, evidenziandone punti di forza ed errori, senza mai perdere di vista il contesto normativo che regolamenta la questione. Elisa Tagliani di Taglianigroupadv e Petra Bianchetti di RDcom hanno invece posto l’attenzione sull’uso di canali poco utilizzati per attrarre e fidelizzare i clienti, come l’invio di sms.
Programma fitto anche per la seconda giornata di fiera. Lo spazio mattutino è stato curato da Uniecig, l’Unione esercenti italiani e-cig. Sul palco si sono alternati Antonella Panuzzo, presidente dell’associazione, Francesca Torelli, Francesco Spena Barretta, segretario generale della Confederazione europea professionisti e imprese, e l’avvocato Andrea De Mauro Paternò Castello. I temi affrontati hanno spaziato dalle incombenze amministrative e burocratiche alla gestione dei collaboratori, dai doveri dei negozianti alle garanzie legali per i prodotti, dalle fidelity card alle raccolte punti. Nel pomeriggio, invece, il workshop gestito da Utopia Legal ha visto sul palco gli avvocati Alberto Gava e Nicola Capozzoli, che hanno affrontato gli aspetti giuridici e pratici da tenere presenti in caso di controlli e accertamenti in negozio da parte delle autorità competenti, rilevando anche eventuali aspetti di natura penale.
Nel pomeriggio di domenica il palco di Vapitaly Pro ha ospitato anche un evento speciale con la partecipazione di due personalità del mondo del vaping americano. Intervistati dall’autrice di questo articolo, Phil Busardo e Dimitris Agrafiotis hanno ripercorso le vicende della sigaretta elettronica in Usa, soffermandosi sugli ultimi accadimenti e sugli incerti sviluppi futuri – fra divieto per i liquidi aromatizzati e iter per l’approvazione della Fda – che minacciano di cambiare per sempre il mercato e il settore statunitensi. Particolarmente accorato è stato l’appello di Busardo, che ha esortato i presenti a un “ritorno alle origini”, tenendo sempre a mente lo scopo per cui la sigaretta elettronica è nata: aiutare i fumatori a smettere e salvare le loro vite.
La manifestazione Vapitaly Pro, con la sua sobrietà e il suo focus sui contenuti, ha certamente dimostrato di essere ben avviata su quella strada. Lo conferma il presidente di Vapitaly Mosè Giacomello: “Siamo molto orgogliosi dell’offerta formativa che abbiamo proposto ai visitatori. Ringrazio tutti i relatori che hanno contribuito al suo successo e hanno messo a disposizione le loro competenze e tutti i partecipanti che hanno seguito con interesse i workshop. Il successo e la credibilità del settore passa anche da momenti come questi e Vapitaly continuerà a dare il suo contributo per la continua crescita di questo mondo”.

 

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