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Dove va la sigaretta elettronica? Il parere di medici, associazioni e opinion maker

Diciassette esperti del mondo del vaping rispondono sul passato e su quello che potrebbe accadere nel 2020.

Tre semplici domande per riassumere l’anno appena trascorso e per prevedere cosa potrà accadere nel 2020. Tre domande uguali per tutte le diciassette figure contattate. Ne scaturisce una sintesi pressoché unanime. Il 2019 si è caratterizzato per la leggerezza con cui in Europa è stato riportato il problema Evali scoppiato negli Stati Uniti. Ma nello stesso tempo anche la convinzione che la scienza sta lentamente prendendo consapevolezza che la sigaretta elettronica è lo strumento più efficace per smettere o ridurre di fumare. Il 2020, però, potrebbe essere l’anno dell’ennesima rinascita, sempre che le organizzazioni sanitarie non si mettano di traverso come sta accadendo in queste ultime settimane.

Riccardo Polosa (direttore Coehar)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
L’evento di presentazione dei progetti CoEHAR ha rappresentato per tutti noi l’evento più importante. Grazie all’avvio dei nuovi progetti di ricerca in ambito internazionale, l’Italia è oggi capofila della ricerca sulla Riduzione del danno da fumo. I risultati dei nostri studi consentiranno di capire meglio questo settore e daranno di certo delle risposte risolutive su molti dei quesiti più diffusi sull’utilizzo di questi prodotti.

Il fatto più negativo?
La reazione poco chiara dei media e delle organizzazione di sanità pubblica dopo il caso Evali in Usa. Cdc, autorità sanitarie e media si sono lanciate in un attacco sferrato contro le Ecig perdendo completamente di vista ciò che stava accadendo.

Cosa prevedi per il 2020?
Un cambiamento di rotta nell’utilizzo delle e-cig. Un approccio più scientifico e innovativo da parte di tutto il settore che nonostante i continui attacchi da più parti lavora ogni giorno per rendere questi strumenti efficaci nella lotta al tabagismo. Noto un fervore comune nel dibattito scientifico internazionale. Il report con il quale l’Oms ha aperto questo 2020 ha chiarito la mancanza di chiarezza da parte di alcune organizzazioni americane. Nel 2020 saranno gli svapatori a parlare. La loro testimonianza di un sano stile di vita ritrovato sarà la risposta più chiara, trasparente e reale che il mondo si aspetta.

Fabio Beatrice (direttore centro Antifumo S. Giovanni Bosco Torino)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
La richiesta di scrivere un commentary che poi è stato pubblicato come systematic review in una prestigiosa rivista americana di salute pubblica a seguito della pubblicazione del mio ultimo lavoro scientifico. Trattasi di studio pilota indipendente nel quale è stata utilizzata sigaretta elettronica in un gruppo di fumatori resistenti alla cessazione pur in ossequio alla applicazione delle linee guida. Il lavoro ha suscitato molto interesse in Usa nonostante sia stato pubblicato quando era ancora in corso l’ingiustificato allarme per Evali.

Il fatto più negativo?
L’esplosione di Evali che è stata erroneamente attribuita alla sigaretta elettronica. È stata soprattutto una distorsione mediatica delle informazioni scientifiche fornite dai Cdc americani. Un momento non bello dal punto di vista del merito scientifico.

Cosa prevedi per il 2020?
Prevedo che la verità verrà a galla e che la sigaretta elettronica in una gran parte delle sue formulazioni commerciali possa essere di grande aiuto per i fumatori che non riescono a smettere di fumare. Prevedo che maturi nella coscienza sanitaria l’esigenza di unire alle politiche dei divieti  una visione di aiuto ai fumatori in difficoltà che altrimenti continueranno ad ammalarsi ed a morire.

Ezio Campagna (presidente Lega Italiana Anti Fumo)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Per Liaf l’appuntamento del World No Tobacco Day è sempre un evento molto atteso. Ci lavoriamo tanto e facciamo in modo che tutta la comunità, sia quella digitale che territoriale, possa partecipare alle nostre attività. Ogni anno è un appuntamento diverso e anche per il 2020 stiamo organizzando un evento che questa volta coinvolgerà anche i più giovani.

Il fatto più negativo?
Leggere l’email di una mamma preoccupata. Ogni volta che a Liaf arriva una richiesta di aiuto da parte di genitori preoccupati perchè i figli adolescenti hanno iniziato a fumare per noi è un fatto negativo. Nessuno dovrebbe avvicinarsi al tabagismo ma quando a farlo sono addirittura gli adolescenti e sempre e comunque una preoccupante delusione. Aiutare questi ragazzi a smettere è nostro dovere.

Cosa prevedi per il 2020?
Prevedo un coinvolgimento attivo da parte dei giovani e dei singoli territori. Un elemento vincente per vincere questa battaglia contro il fumo. La Giornata Mondiale Anti Fumo 2020 sarà infatti dedicata al coinvolgimento dei giovani nelle campagne di contro marketing delle multinazionali del tabacco. In risposta alle tattiche sistematiche, aggressive e sostenute dalle Big Tobacco, Liaf proporrà un contest creativo rivolto a giovani studenti delle scuole di secondo grado per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione alla cultura antifumo, che andrà a competere con quelle realizzate da numerosi Paesi nel mondo.

Emanuele Ferri (TrustiCert)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Una tripletta messa a segno dal vaping in Europa. L’anno si apre con un video in cui Mhra (analogo del nostro Ministero della Salute) mostra alla popolazione gli effetti comparati del fumo e del vaping, mentre a febbraio una ricerca indipendente pubblicata sulla prestigiosa rivista inglese Nejm mostra che la sigaretta elettronica ha un’efficacia doppia nella cessazione del tabagismo rispetto ai migliori metodi farmacologici. In Italia viene rimodulata l’accisa e si gettano le basi per un mercato più giusto e con prodotti più sicuri.

Il fatto più negativo?
Le vicende oltreoceano. L’epidemia di intossicazioni avvenuta negli Usa e la successiva manipolazione mediatica che ha dato il colpo di grazia a un settore già messo in ginocchio da una normativa capestro. Con i consumi federali più che dimezzati e un quadro di forte incertezza normativa, quello che era il primo mercato mondiale del vaping è chiamato, come la mitica fenice, a rinascere dalle sue ceneri più sano e forte di prima. 

Cosa prevedi per il 2020?
Il tempo e le difficoltà aiutano a crescere e anche questo settore, ancora molto giovane sarà di un anno più maturo. Le battaglie, a volte durissime e drammatiche, avranno contribuito a forgiarlo selezionando solo i player più forti e capaci. Paradossalmente la forza del vaping è proporzionale alla forza del suo nemico. Fino a che ci sarà un’alta prevalenza di fumatori, il vaping è destinato a prosperare. Il tasso globale di decessi fumo-correlati nel 2020 sarà ancora superiore al 10%, mentre il Regno Unito ci mostrerà risultati mai visti prima in termini di riduzione del danno, quindi per il vaping prevedo più vittorie e meno sconfitte.

Umberto Roccatti (presidente Anafe-Confindustria)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Il ritorno graduale allo svapo di centinaia di migliaia di persone nella prima metà dell’anno in seguito alla revisione della fiscalità e alla possibilità di accedere al vaping a prezzi normali. 

Il fatto più negativo?
Indubbiamente le fake news sulle morti americane che per tutto settembre e ottobre sono proliferate attribuendo alla sigaretta elettronica delle responsabilità che non le competevano.

 Cosa prevedi per il 2020?
Una grossa frapposizione tra il partito della scienza moralista foraggiato dall’Oms che vede una minaccia per le generazioni future ed il partito della scienza pragmatica che vede la sigaretta elettronica come la più grande occasione di salute pubblica del decennio.

Antonella Panuzzo (presidente Uniecig)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Il 2019 in generale non è stato un buon anno per il vaping ma possiamo comunque affermare che è stato l’anno della consapevolezza. Consapevolezza positiva, che da serie politiche antifumo e da una corretta informazione sulla riduzione del danno, consegue una sostanziale diminuzione dei fumatori come dimostra il rapporto pubblicato dal Ministero della Salute Inglese sull’utilizzo della sigaretta elettronica.

Il fatto più negativo?
E qui entra in campo la consapevolezza negativa, che a differenza di quanto accade in Inghilterra, nel resto del mondo istituzioni e lobby sono ostili al vaping e ogni occasione è buona per dare contro alla sigaretta elettronica, creando veri e propri casi mediatici di risonanza mondiale come è accaduto in estate con il caso riguardante i decessi in USA, che sono stati subito attribuiti all’utilizzo della sigaretta elettronica senza specificare l’utilizzo improprio che ne era stato fatto.

Cosa prevedi per il 2020?
Le previsioni per il 2020 non sono rosee, la strada è ancora in salita, saremo ancora pesantemente attaccati, serve impegno costante su tutti i fronti e unione di intenti ma spero di finire l’anno leggendo su Sigmagazine la buona notizia: il vaping ha vinto!

Johann Rossi Mason (giornalista scientifica)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
La dichiarazione delle autorità inglesi rispetto alle loro politiche di salute pubblica e all’uso dei prodotti alternativi come strategie per la riduzione del rischio. L’atteggiamento italico è invece sempre piuttosto miope e non guarda alle best practice degli altri paesi. Si arrocca invece su posizioni ideologiche che fanno bene solo a chi le esprime e non certo ai fumatori che rimangono confusi nella loro dipendenza e senza indicazioni chiare su cosa può essere loro utile. 

Il fatto più negativo?
L’epidemia di Evali negli Stati Uniti è stato di cerco il capitolo più oscuro dell’anno ma allo stesso tempo ha permesso di mettere a fuoco la necessità per i produttori di investire sulla sicurezza e la qualità. Sarebbe stata l’occasione per fare un po’ chiarezza sul mondo del vaping ma non tutti hanno saputo cogliere questa occasione. 

Cosa prevedi per il 2020?
Più che una previsione è un augurio. Spero in una attività di ricerca scientifica più intensa e rigorosa sul mondo del vaping e dei prodotti a tabacco riscaldato per aiutare a comprendere meglio le potenzialità di questi strumenti per ridurre il rischio a carico dei vari organi che possano aiutare coloro che non riescono a smettere con le proprie forze.

Barbara Mennitti (giornalista specializzata)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Per il mercato sicuramente la diminuzione drastica della tassa. Dal punto di vista della ricerca scientifica, che seguo, due studi importanti: quello coordinato da Peter Hajek, che prova come la sigaretta elettronica sia due volte più efficace delle altre terapie a base di nicotina per smettere di fumare; lo studio Vesuvius, coordinato da Jacob George, che rileva come i fumatori che passano al vaping registrino importanti benefici cardiovascolari già dopo 4 settimane dal passaggio.

Il fatto più negativo?
Non ci sono molti dubbi, purtroppo. La vicenda delle malattie polmonari e dei decessi negli Usa, attribuiti erroneamente e forse anche con un po’ di malafede all’uso della sigaretta elettronica, e la conseguente ondata di panico e di divieti hanno fatto danni enormi, anche dopo che si è chiarito che il problema era nei prodotti illegali al Thc. Una menzione merita anche il rapporto redatto da Bloomberg per l’Oms.

Cosa prevedi per il 2020?
Prevedo un intensificarsi degli sforzi dei potenti interessi messi in pericolo dalla sigaretta elettronica, tanta disinformazione e intense battaglie da portare avanti. Temo anche un po’ di fuoco amico.

Pierluigi Rossi (segretario generale Anafe)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
I primi mesi dell’anno, quando il mercato grazie ad una normativa fiscale finalmente sostenibile e più equa, ha potuto recuperare terreno.

Il fatto più negativo?
Gli ultimi giorni di agosto, quando sono apparse le prime notizie sulla diffusione di gravi patologie in USA a causa dell’utilizzo di prodotti provenienti dal mercato illecito.

Cosa prevedi per il 2020?
Nel mercato del fumo elettronico è sempre difficile fare delle previsioni, senza dubbi dovremo continuare a dialogare con le istituzioni per far emergere con chiarezza le grandi potenzialità delle e-cig nella lotta al consumo delle sigarette, promuovendo il perseguimento di politiche pragmatiche e non di mero principio.

Alberto Gava (avvocato)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
La tanto agognata rimodulazione (finalmente) dell’imposta di consumo, accompagnata dalla grande tenacia e dal grande entusiasmo di un settore che, nonostante gli attacchi degli ultimi anni, ha continuato ad essere vivace e a trovare nuovi spazi di sviluppo che gli hanno assicurato di diventare un panorama di imprenditoria sana e reale.

Il fatto più negativo?
La triste ondata di notizie provenienti dagli Stati Uniti d’America, invero fuorvianti o comunque parziali, che ha seriamente rallentato un mercato che altrimenti sarebbe stato in viva ripresa dopo le avversità degli ultimi anni.

Cosa prevedi per il 2020?
Prevedo ancora grande attenzione mediatica sul settore e auspico che si possa finalmente avviare, anche in Italia, un dialogo sano e costruttivo con le autorità sui temi della salute e della riduzione del rischio.

Iacopo Annese (avvocato)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Il mancato ripristino della abnorme imposta di consumo che a un certo punto era stato paventato e quindi il mantenimento dell’attuale imposta.

Il fatto più negativo?
La campagna di disinformazione relativa ai danni derivanti dai liquidi di contrabbando diffusi negli Stati Uniti.

Cosa prevedi per il 2020?
Una pulizia del mercato con consolidamento sui prodotti di valore

Carmine Canino (presidente Anpvu)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Il tentativo di scorporare il vaping dal fumo combusto attraverso l’iniziativa europea Vaping is not tobacco. Ha denotato la consapevolezza che i vaporizzatori personali non sono un sostituto/surrogato del tabacco, bensì uno strumento a danno ridotto per la cessazione di una dipendenza.

Il fatto più negativo?
La strumentalizzazione dei mass media durante il “caso Evali” negli Usa. Sarebbe ora di smetterla di guardare all’America e considerare che abbiamo una legislazione che ci tutela ed eccellenze europee in ambito medico scientifico.

Cosa prevedi per il 2020?
Il 2020 sarà l’anno della corsa allo svapo smart diffuso nei tabaccai e purtroppo confuso con i riscaldatori di tabacco. Più che altro si spera che aumentino i momenti di condivisione mediatica del giusto messaggio che deve contraddistinguere l’utilizzo dei vaporizzatori personali.

Mosè Giacomello (presidente Vapitaly)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Il mercato del vaping ha drasticamente cambiato atteggiamento nell’anno passato, spostando il suo focus da vaper consolidato ai potenziali nuovi vapers, cioè i fumatori. Forse è stata solo una mossa di autodifesa dalle varie crisi che si stanno affrontando, ma è indubbiamente la strada giusta.

Il fatto più negativo?
Indubbiamente l’atteggiamento delle istituzioni americane nei confronti delle morti da liqudi al THC contaminati, ma soprattutto l’atteggiamento acritico delle loro controparti europee e della politica in generale che ha preferito cavalcare le paure dei cittadini invece di affrontare seriamente il problema.

Cosa prevedi per il 2020?
Due sono i fattori di crisi del nuovo anno. Il primo riguarda la scadenza della famosa Premarket Authorization della FDA che, di fatto, consegnerà il mercato del vaping nelle mani di Big Tobacco e delle eventuali pochissime aziende che potranno permettersi di spendere le decine di milioni necessari per superarla, rendendo infine lampanti i veri scopi di tale organizzazione. Il secondo punto di crisi riguarda la posizione dell’Oms che, per quanto “smontata” scientificamente sin dal primo giorno della sua pubblicazione, costituirà una “comoda coperta” per tutte quelle istituzioni che in questi anni non hanno mai fatto o finanziato una singola ricerca scientifica ed utilizzeranno tale posizione per giustificare le loro posizioni sempre più restrittive. Parlo ovviamente della Direzione Generale Salute a livello europeo e dell’Istituto superiore di sanità.

Phil Busardo (opinion maker)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Onestamente faccio fatica a trovare cose positive. Con un po’ di fortuna, mi rifarete la stessa domanda il prossimo anno e spero di riuscire a trovare qualcosa per il 2020.

Il fatto più negativo?
L’evento più brutto del 2019 non ha niente a che fare con il nostro modo di svapare, ma chiaramente ha avuto un impatto su tutta l’industria. Naturalmente mi riferisco alle morti collegate “al vaping” negli Stati Uniti.

Cosa prevedi per il 2020?
Purtroppo prevedo che nel 2020 rivedremo lo stesso copione rafforzato. Il vaping è una tecnologia dirompente che sta mangiando gli introiti di alcuni attori parecchio importanti: Big Tobacco e Big Pharma.

Il Santone dello Svapo (opinion maker)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
Tutte le collaborazioni, nuove o consolidate, con altre personalità del web e con Vapitaly.

Il fatto più negativo?
La situazione politica italiana in generale e subito dopo gli attacchi al settore provenienti dagli Stati Uniti.

Cosa prevedi per il 2020?
Credo che ci potrà essere una ricrescita del mercato ma anche qualche cambiamento.

Danielino77 (opinion maker)
Cosa ricordi con più piacere del 2019?
L’ennesimo anno di live insieme ad Ivanzeta in cui abbiamo fatto sana informazione e dato opinioni che hanno aiutato migliaia di persone. Sottolineo Ivanzeta, che insieme a me è sì una delle personalità salienti del settore del Vaping in Italia.

Il fatto più negativo?
Il modo in cui il mondo dell’informazione in Italia ha tratto vantaggio dalle notizie sulle sigarette elettroniche in USA, tutti compresi, nessuno escluso.

Cosa prevedi per il 2020?
La quasi totale assenza di nuovi svapatori derivante dalla totale mancanza di promulgazione sia pubblicitaria che informativa

Elisa Tagliani (agenzia di comunicazione Taglianigruppoadv)
Che cosa ricordi con più piacere del 2019?
Di questo 2019 ricordo, nonostante i forti attacchi ricevuti al settore, la tenacia di un mercato che si è espresso con una presenza importante grazie a player nazionali ed internazionali che hanno partecipato al Vapitaly. Imprenditori che hanno così dimostrato di credere molto e quindi di investire tanto in questo mercato. 

Il fatto più negativo?
Ricordo sicuramente il forte attacco al settore, ma soprattutto la conseguente disinformazione portata avanti dai media generalisti che, in molti casi hanno peccato di grande superficialità. Ricordo, inoltre, l’arroganza di alcuni player internazionali che in barba alle normative, usando la loro potenza economica, hanno portato avanti campagne di comunicazione con conseguente restituzione di un’immagine negativa anche di coloro che appartengono al settore e hanno sempre rispettato le regole. 

Cosa prevedi per il 2020?
Fare una previsione è difficile visto che siamo in balia di governi che alternano fasi di “slancio” e di “stop” al settore. Sicuramente prevedo, grazie all’ approccio maturo delle aziende di settore, una crescita del mercato del vaping con l’aiuto di professionisti che sempre di più hanno voglia di investire e conoscono sia l’efficacia che i limiti di questo prodotto. Un esempio su tutti è la nuova campagna che Anafe in collaborazione con Liaf sta portando avanti, esprimendo con molta ironia una soluzione per la riduzione del danno da fumo.

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