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A seguito della presentazione del rapporto Eurispes sull’utilizzo e consumo di sigarette elettroniche in Italia, il professor Riccardo Polosa (Coehar) interviene con una nota. “Il dato Eurispes rispecchia per grandi linee quanto giá accade da anni nei nostri centri antifumo. Nonostante l’allarmismo diffuso anche dalle organizzazioni sanitarie più blasonate, resta confermato il fatto che le nuove tecnologie senza combustione a contenuto di nicotina aiutano i fumatori a smettere di fumare. Nel campione utilizzato, il 66 per cento degli utilizzatori ha dichiarato di aver smesso di fumare completamente. Il fenomeno della doppia utilizzazione si rivela limitato solo al 6 per cento. Sono dati confortanti che presumo siano la conseguenza dell’ottimale accoppiamento consumatore-prodotto, tipica della popolazione oggetto dell’intervista. Molti degli svapatori dichiarano di affidarsi al proprio medico di base per i problemi legati al tabagismo ed è di qualche giorno fa la notizia che anche l’Australia, adeguandosi alle politiche sanitarie del Regno Unito, nonostante una storica ostilità, ha inserito le ecig nell’elenco degli strumenti che i medici possono consigliare per aiutare coloro che non riescono a smettere. Non è mai troppo tardi. Questa potrebbe essere una buona occasione anche per le nostre autoritá sanitarie di guardare con rinnovato ottimismo a queste tecnologie per essere vincenti nel contrasto al tabagismo e per dare il via a una straordinaria opportunitá di salute pubblica”.