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Adm non molla e ripresenta ipotesi di riforma fiscale delle sigarette elettroniche

Dopo l’audizione in Senato, il direttore Minenna ha portato anche alla Camera le istanze di ritassazione e riscrittura delle regole sui prodotti liquidi da inalazione e sigarette elettroniche.

Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia dogane e monopoli, non molla la presa. Dopo l’audizione in Senato, ha portato anche alla Camera le istanze di ritassazione e riscrittura delle regole sui prodotti liquidi da inalazione e sigarette elettroniche. Collegato da Catanzaro, dove esercita il ruolo di direttore ad interim, ha ripetuto la necessità di controllare e tracciare tutti i prodotti del tabacco che sottostanno al controllo dell’Agenzia.
Mentre la prima metà dell’audizione in Commissione Finanze è andata via liscia, in conclusione il direttore non ha potuto sottrarsi alla domanda diretta dell’onorevole Ungaro (Iv) che ha chiesto perchè nella bozza della legge di bilancio fosse presente l’articolo 192 che avrebbe tassato del 25% “ad valorem” tutti i prodotti del vaping e i riscaldatori di tabacco bilancio mentre nel testo poi bollinato dalla Ragioneria questo articolo non era più presente. “E incredibilmente – ha chiosato Ungaro – spariscono anche le norme anticontrabbando. Ha subìto pressioni anche lei?”. Il riferimento esplicitato dal deputato è all’inchiesta del quotidiano Il Riformista secondo cui i Cinquestelle avrebbero un conflitto d’interesse con Philip Morris per l’esistenza di presunte consulenze.
Minenna non si è sottratto al confronto. “Sul tema delle norme che entrano e scompaiono in Commissione Finanze al Senato, è agli atti la mia relazione. Credo che siano norme che abbiano interesse a mettere in qualità l’agenzia ma soprattutto a regolare in maniera più opportuna i settori che sono di nostra competenza regolatoria, sanzionatoria e di vigilanza. Ho rilevato anche io che succedono delle cose che nell’audizione al Senato chiamai “la manina” che cancella le norme. Sul tema delle pressioni io credo che ognuno sia figlio della propria storia e del proprio atteggiamento. Io tendenzialmente sono una persona e un dirigente dello stato che fa capire che le regole si rispettano e si applicano. Che vengano da me a fare pressioni mi sembra strano. Quello che ho fatto subito dopo essermi insediato, anche in ottica di sana turnazione, è aver cambiato i vertici delle Direzioni giochi e tabacchi. La proposta normativa la ripresenterò anche in questa sede e poi chiedo una mano ai signori commissari di valutarle per intervenire in sede emendativa a supporto dell’operato dell’Agenzia”. In sostanza, se rientra l’ipotesi della bollinatura da parte dello Stato per i prodotti controllati da Adm, riprende forma l’ipotesi di tassare del 25% tutti i dispositivi elettronici, i liquidi e gli aromi scomposti. “Delle sigarette conosciamo tutto – ha detto Minenna ai deputati collegati in remoto – dalla composizione chimica sino al tabaccaio che l’ha venduta. Oggi per gli altri prodotti, liquidi da inalazione e prodotti senza combustione, mancano dei pezzi nella filiera. Per non parlare dei filtri e delle cartine che al momento almeno il 90 per cento di quelli che circolano sul territorio sono di contrabbando. A prescindere dai livelli di tassazione dove possono esserci weltanschauung diverse, io credo che la prima cosa da fare, così come ho già proposto in Senato, sia il livellaggio del piano di gioco”. Minenna ha poi annunciato che nei prossimi giorni depositerà ufficialmente la bozza di riforma dell’intero comparto tabacchi così come già fatto al Senato.
In fase di dibattito, Martinciglio, deputata M5S, aveva puntato il dito sullo sconto dei prodotti a tabacco riscaldato che causerebbe ogni anno “800 milioni di minor gettito per lo Stato” e ha poi chiesto “se è in calendario una revisione fiscale di questi prodotti”. La stessa deputata nei giorni scorsi ha presentato un emendamento per alzare l’accisa sul tabacco riscaldato.
L’eterogeneità fiscale – ha risposto Minenna – fa parte di una stratificazione normativa e di scelte di indirizzo politico che chiaramente non competono all’Agenzia delle Dogane e Monopoli. È per questo motivo che mi sono permesso di segnalare la razionalizzazione di quella che è invece la tracciatura delle varie tipologie di prodotto. Perché è di tutta evidenza che se non abbiamo la governance di tutto ciò che circola sul territorio della Repubblica perché ci sono dei buchi nella filiera della tracciatura che consentono quindi il contrabbando è difficile avere stime di gettito. E se le stime di gettito sono imprecise è anche difficile valutare eventuali sistemi di tassazione. Motivo per cui sicuramente può essere ragionevole una convergenza verso livelli più alti dei prodotti che sono meno tassati rispetto al tabacco lavorato che è il più tassato di tutti, però allo stesso tempo – conclude Minenna – è opportuno ponderare eventuali cambiamenti del regime fiscale in mancanza di questo passaggio che lo ritengo assolutamente precedessorio”.

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