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Europarlamento: il futuro delle sigarette elettroniche appeso a una parola

Pubblicata la bozza di Beca sul Piano europeo anticancro. Dall'interpretazione di un cavillo linguistico dipenderà l'applicazione o meno del flavor ban nei liquidi di ricarica.

È stato pubblicato nella tarda serata di ieri l’attesa bozza di rapporto della cosiddetta Beca (lo Special committee on beating cancer del Parlamento europeo) sul Piano contro il cancro presentato lo scorso febbraio dalla Commissione europea. Come noto, nel documento i funzionari di Bruxelles affrontano naturalmente anche il tema della dipendenza dal tabacco, non riconoscendo alcun ruolo alla riduzione del danno e anzi prospettando ulteriori restrizioni per sigarette elettroniche e altri strumenti alternativi a rischio ridotto. Le speranze e gli sforzi di vaper e sostenitori della harm reduction si erano dunque spostate sul Parlamento e in particolare su Beca, che avrebbe stilato il rapporto da sottoporre all’assemblea.
I parlamentari della Commissione speciale contro il cancro del Parlamento europeo riconoscono che “il consumo di tabacco, in particolare il fumo di sigaretta, è di gran lunga la principale causa prevenibile di cancro nell’Ue, in quanto causa del 15-20 % dei casi di cancro europei e il principale fattore di rischio per la morte per cancro in Europa (27 % dei decessi per cancro pari a 700 000 decessi per cancro all’anno nell’Ue)”. Sostengono inoltre l’obiettivo posto nello Europe’s beating Cancer Plan di arrivare ad una “generazione senza tabacco” entro il 2040, con un tasso di fumatori inferiore al 5%.
Beca accoglie con favore l’intenzione della Commissione di aggiornare la Direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd) e quella sulle accise (Ted) allo scopo di introdurre le seguenti misure:

  1. un aumento delle accise minime per tutti i prodotti del tabacco, che potrebbe comportare una riduzione del consumo di tabacco, in particolare tra i giovani;
  2. l’obbligo di un imballaggio semplice e l’obbligo di includere avvertenze sulla salute sull’80% della parte anteriore e posteriore della confezione delle sigarette;
  3. un divieto di aromi in tutti i prodotti del tabacco per ridurre l’attrattiva di questi prodotti sui non fumatori e sui giovani;
  4. un’autorizzazione per gli Stati membri a introdurre un divieto sui filtri di plastica delle sigarette per motivi sanitari e ambientali;
  5. il proseguimento delle valutazioni dei rischi per la salute legati alle sigarette elettroniche e l’istituzione di un elenco delle sostanze contenute ed emesse da questi prodotti a livello europeo, sulla base del modello pubblicato dall’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria;

La questione fondamentale è capire cosa intende Beca per “tutti i prodotti del tabacco” e cioè se le sigarette elettroniche siano escluse da questa definizione oppure no. In aiuto può venire proprio la versione attualmente vigente della Tpd che all’articolo 2 chiarisce le definizioni. “Prodotti del tabacco – si legge nella Direttiva – significa prodotti che possono essere consumati e sono costituiti, anche in parte, da tabacco, geneticamente modificato o meno”. Le e-cigarette ricadono sotto una definizione diversa: “sigaretta elettronica significa un prodotto che può essere utilizzato per il consumo di vapori contenenti nicotina attraverso un boccaglio o qualsiasi componente di tale prodotto, compresa una cartuccia, un serbatoio e il dispositivo senza cartuccia o serbatoio. Le sigarette elettroniche possono essere usa e getta o ricaricabili tramite un contenitore di ricarica e un serbatoio, oppure ricaricabili con cartucce monouso”.
Queste definizioni sembrerebbero dare ragione a chi sostiene che lo Special committee on beating cancer abbia voluto escludere la sigaretta elettronica e i prodotti a rischio ridotto dalla richiesta di aumento della tassazione e dal divieto sugli aromi, che invece si applicherebbero a tutti i prodotti del tabacco classici. È invece certo il sostegno di Beca alla proposta della Commissione europea di estendere i divieti previsti dalla Raccomandazione del Consiglio del 30 novembre 2009 relativa agli ambienti senza fumo anche ai “prodotti emergenti, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato” e di includere gli spazi all’aperto.
Insomma, solo i componenti della stessa Beca potranno dissipare ogni dubbio sulle loro intenzioni. Per il momento grande spazio è dato alle interpretazioni: rimane la speranza che i parlamentari e la relatrice, l’oncologa francese Véronique Trillet-Lenoir, non vogliamo chiudere le porte alla riduzione del danno da fumo.

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