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Sigarette elettroniche, eurodeputati in pressing: “Commissione riconosca il rischio ridotto”

Dopo il parere dello Scheer sono molte le iniziative politiche a sostegno dei nuovi prodotti di somministrazione della nicotina.

Vi sono prove a sostegno delle conseguenze dannose a seguito del consumo di sigarette elettroniche, nonché prove deboli a sostegno dell’efficacia delle sigarette elettroniche nell’aiutare i fumatori a smettere, mentre le prove sulla riduzione del fumo sono valutate da deboli a moderate”. Rimane sulle sue posizioni la commissaria europea alla salute Stella Kyriakides, nonostante le molte voci in dissonanza e critiche nei confronti della relazione finale del comitato Scheer. “I prodotti del tabacco senza fumo e le sigarette elettroniche – ha aggiunto rispondendo a una interrogazione del deputato danese Peter Kofod che le chiedeva se nel prossimo piano europeo anticancro verrà tenuto conto dei prodotti a rischio ridotto – contengono tabacco e/o nicotina, una sostanza tossica. Fanno parte del problema della dipendenza da tabacco e/o nicotina. Non esistono livelli sicuri di consumo di tabacco e/o nicotina. Questo è il motivo per cui questi prodotti sono regolamentati oppure vietati come nel caso dello snus. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, la Commissione ha incaricato il comitato scientifico per la salute, l’ambiente e i rischi emergenti (Scheer) di esprimere un parere sugli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche, compreso il loro ruolo nell’iniziazione dei giovani e nella cessazione del fumo. Tale parere costituirà la base per le ulteriori considerazioni della Commissione”.
Non soddisfatto ovviamente della risposta il parlamentare danese. “Il piano europeo di lotta contro il cancro mira a ridurre l’incidenza del cancro, in particolare quello correlato al fumo, che dovrebbe essere prevenuto. Tuttavia, molti fumatori non sono in grado o non vogliono rinunciare completamente ai prodotti a base di nicotina. Dato che i prodotti a base di tabacco e nicotina sono legali, avrebbe senso incoraggiare i fumatori a passare a prodotti a base di tabacco e nicotina senza combustione perché emettono meno sostanze tossiche. In Svezia – conclude Kofod – la disponibilità di alternative sembra aver contribuito a tassi di fumo insolitamente bassi tra gli uomini, anche grazie al passaggio a forme meno dannose di somministrazione di nicotina”.
L’interrogazione danese si aggiunge così a quella già presentata alcune settimane fa dagli italiani Fiocchi, Sardone e Patriciello,senza dimenticare neppure l’impegno del deputato croato Sokol.

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