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Usa: fra i minori fumo quasi scomparso, diminuisce anche l’uso dell’e-cig

I dati pubblicati dai Cdc dimostrano una realtà molto diversa dalla diffusa narrativa allarmistica sulle sigarette elettroniche.

Crolla ai minimi storici il fumo fra i minori americani. Il dato emerge dai risultati del National Youth Tobacco Survey (Nyts) 2021, l’indagine nazionale condotta annualmente per stabilire il consumo di tabacco e nicotina fra gli studenti di scuole medie e superiori, appena pubblicati dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Ebbene, secondo il Nyts, il fumo di sigaretta negli ultimi 30 giorni fra gli studenti delle scuole medie e superiori è arrivato a un mero 1,5%, meno della metà del 3,3 del 2020, che era già una diminuzione record, ricordando che tutte le rilevazioni si riferiscono all’uso, anche occasionale, nel mese precedente.
Più precisamente, fra gli studenti di scuola superiore l’1,9% ha riferito di aver fumato nei 30 giorni precedenti l’indagine e fra questi meno dello 0,4% aveva fumato per 20 o più giorni. Questo significa che a fumare quotidianamente o quasi, è circa uno studente su 250. I numeri sono ancora più bassi per gli studenti di scuola media: qui è solo l’1% ad aver fumato.
Anche l’uso della sigaretta elettronica è diminuito in maniera drastica nel 2021. Nel complesso, cioè per entrambe le categorie prese in esame, lo svapo è passato dal 20% del 2019 al 7,6%. Fra gli studenti di scuola superiore, a svapare è stato l’11,3%, un dato che rappresenta una diminuzione di oltre il 60% rispetto al 27,5% del 2019. Un primo, importante calo si era già avuto nel 2020, quando gli utilizzatori in questa fascia di età si erano attestati al 19,6%. Ad aver usato l’e-cig fra gli studenti delle medie è stato, invece, il 3,8%. In generale è diminuito l’uso di tutti i prodotti del tabacco (dove si comprendono le sigarette elettroniche), che è passato dal 23% del 2019 al 9,3 del 2021.
Interessanti anche i motivi addotti dagli studenti che usato la sigaretta elettronica. Le cinque ragioni principali sono: ansia, stress e depressione (43,4%); l’effetto della nicotina (42,8%); il fatto che un amico svapasse (28,3%); la possibilità fare “tricks”(20%); o altri motivi (19,5%). Solo il 13,2% menziona gli aromi fra i motivi che lo avevano spinto a usare l’e-cig, a dimostrazione che vietarli non è lo strumento per dissuadere i giovani.
Curiosamente, i Cdc non celebrano questi risultati, prendendo quasi le distanze dalla sua stessa indagine e spiegando che, essendo stata condotta online e non a scuola, potrebbe non essere direttamente paragonabile alle precedenti. Ma per chiunque la legga, appaiono chiarissimi due dati: negli Usa il fumo fra i giovani è quasi scomparso e l’emergenza vaping, se mai c’è stata, è ormai superata. Con buona pace di chi ancora sostiene che le sigarette elettroniche introducono i minori al fumo.

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