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Aggiornamento: venerdì 23 giugno Juul Labs ha presentato un’istanza di emergenza alla Corte d’appello federale per il circuito del distretto di Columbia, chiedendo la sospensione temporanea del divieto di vendita, in attesa della presentazione del ricorso. I giudici hanno accolto la richiesta. Quindi i prodotti di Juul potranno rimanere sul mercato, finché la Corte non avrà esaminato il caso.
Le indiscrezioni sono state confermate e pochi minuti fa la Food and drug administration ha reso pubblico il rifiuto di concedere l’autorizzazione alla commercializzazione di tutti i prodotti presentati da Juul Labs. Quindi il dispositivo e quattro tipi di pod precaricate: due al tabacco Virginia e due al mentolo. Secondo quanto indicato dall’agenzia, le domande presentate dall’azienda californiana mancavano di prove sufficienti per quanto riguarda il profilo tossicologico dei prodotti per dimostrare che la commercializzazione dei prodotti sarebbe appropriata per la protezione della salute pubblica. Secondo il comunicato dell’agenzia, alcuni dei dati degli studi forniti a sostegno della richiesta erano insufficienti a contrastanti, compresi quelli relativi alla genotossicità di sostanze contenute negli e-liquid e alla potenziale perdita di sostanze tossiche dalle pod.
Insomma, sebbene per sua stessa ammissione, l’Fda non abbia ricevuto informazioni cliniche che suggeriscano un pericolo immediato associato all’uso del dispositivo Juul o delle sue ricariche, ritiene che non ci siano ci sono prove sufficienti per valutarne i potenziali rischi tossicologici. E dunque intima che siano ritirati da mercato degli Stati Uniti. “Quanto accaduto oggi rappresenta un ulteriore progresso nel nostro impegno per garantire che tutte le sigarette elettroniche e i prodotti elettronici di somministrazione di nicotina attualmente commercializzati soddisfino i nostri standard di salute pubblica”, ha commentato il commissario dell’Fda Robert M. Califf,
“L’agenzia ha il compito di garantire che i prodotti del tabacco venduti in questo Paese soddisfino gli standard stabiliti dalla legge, ma la responsabilità di dimostrare che un prodotto soddisfa tali standard ricade sulle spalle dell’azienda”, ha aggiunto Michele Mital, direttore ad interim del Center for tobacco products dell’agenzia. “Come con tutti i produttori, Juul ha avuto l’opportunità di fornire prove che dimostrano che la commercializzazione dei propri prodotti soddisfa questi standard. Tuttavia, la società non ha fornito tali prove e ci ha invece lasciato con domande significative. Senza i dati necessari per determinare i rischi per la salute rilevanti, la Fda nega le autorizzazioni alla commercializzazione”.
La notizia della bocciatura della sigaretta elettronica per lungo tempo leader nel mercato americano, sebbene anticipata ieri dal Wall Street Journal, sta continuando a suscitare aspre polemiche in tutto il mondo del vaping.