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Sigarette elettroniche, l’Unione europea risponde senza rispondere

L'Europa ribatte a Polosa (Coehar) e Canino (Anpvu): la Dg salute però non entra nel merito delle critiche, assicurando solo sulla trasparenza dell'iter legislativo della Commissione.

È una risposta che dice molto poco quella inviata a Riccardo Polosa e Carmine Canino da Andrzej Jan Rys, direttore di Sistemi sanitari, prodotti medicali e innovazione della Direzione generale salute della Commissione europea. Poco più di un mese fa, il fondatore del Centro per la riduzione del danno da fumo (Coehar) dell’Università di Catania e il presidente dell’associazione dei consumatori di e-cig Anpvu avevano inviato una lettera critica alla commissaria per la salute Stella Kyriakides, in merito ad alcune sue affermazioni sulla sigaretta elettronica, espresse in risposta a una interrogazione parlamentare. Ed è proprio a questa lettera e a queste critiche che risponde Rys.

Riccardo Polosa (Coehar) e Carmine Canino (Anpvu)

Il direttore si sofferma sulle osservazioni fatte dai due italiani sul parere del Comitato scientifico sui rischi sanitari, ambientali ed emergenti (Scheer), per la verità molto controverso. Rys ricorda che esso è stato sottoposto a consultazione pubblica quando era ancora in fase preliminare, con l’obiettivo – spiega – di “raccogliere osservazioni e suggerimenti specifici sulla base scientifica del parere, così come qualsiasi altra informazione scientifica pertinente in merito alle questioni affrontate, al fine di consentire al Comitato scientifico di concentrarsi sulle questioni che devono essere ulteriormente analizzate e sviluppate”. Secondo il rappresentante della Dg salute, questo processo coinvolge le parti interessate nel processo di elaborazione del parere. “Per quanto riguarda il parere sulle sigarette elettroniche – aggiunge Rys – lo Scheer ha ricevuto un riscontro sostanziale, che è stato attentamente esaminato e, ove necessario, tenuto in considerazione nel parere finale”.
La lettera afferma che “il modo più efficiente per ridurre gli effetti nocivi del tabacco e dei prodotti correlati è ridurne l’uso” ed è in quest’ottica che la Commissione sta valutando la Direttiva 2014/40/Ue (Tpd), che disciplina anche le e-cigarette. Rys rassicura anche che “al fine di garantire al processo legislativo dell’Ue un approccio trasparente, basato su elementi concreti e partecipativi, l’’intera attività di riesame sarà guidata dai principi del programma “Legiferare meglio”. Ciò comprende l’ulteriore sviluppo della base di conoscenze al fine di prendere in considerazione la più recente letteratura scientifica indipendente e sottoposta a revisione inter pares, ma anche diverse opportunità per le parti interessate di fornire qualsiasi elemento di prova pertinente e condividere le loro opinioni e argomentazioni”.
Insomma, una risposta formale che non entra veramente nel merito delle contestazioni di Polosa e Canino, ma si limita a ribadire i processi decisionali della Commissione, che dovrebbero essere garanzia di buone leggi. In conclusione Rys rassicura “riguardo al fatto che la Commissione sta dando priorità alla protezione della salute pubblica e dei giovani dagli effetti nocivi del consumo di tabacco, così come all’impegno a favore dell’elaborazione di politiche basate su dati concreti”. Nella speranza che fra questi dati concreti rientrino anche tutti i fumatori che hanno smesso grazie alla sigaretta elettronica e la vasta letteratura scientifica a sostegno dell’efficacia dell’e-cigarette.

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