© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Non c’è posto per la riduzione del danno da fumo nella Strategia sanitaria globale europea presentata oggi dalla Commissione europea al Consiglio, al Comitato per gli affari economici e sociali e al Comitato per le regioni. Il documento, che recita nel sottotitolo “Migliore salute per tutti in un mondo che cambia”, pone come principio guida la priorità “di affrontare le cause profonde della cattiva salute”. Ma, secondo la rete internazionale dei consumatori di sigarette elettroniche World Vapers’ Alliance, fallisce l’obiettivo non occupandosi di una delle principali cause dei problemi sanitari: il fumo. “La Commissione europea – dichiara il direttore Michael Landl – continua ad ignorare la voce della scienza e quella dei consumatori. La riduzione dei danni provocati dal tabacco deve diventare un elemento chiave di tutte le politiche sanitarie dell’Ue”.
Secondo Landl, la riduzione del danno dovrebbe essere inclusa nella strategia europea per combattere le malattie fumo-correlate. “Settecentomila persone – continua – muoiono ogni anno a causa del fumo e, allo stesso tempo, la Commissione si batte contro alternative meno dannose. La scienza è chiara: il vaping è molto meno dannoso del fumo ed è uno degli aiuti più efficaci per smettere di fumare. I consumatori chiedono alla Commissione di accettare finalmente questa realtà”. Critiche, quelle al nuovo documento, espresse anche dalla europarlamentare italiana Gianna Gancia (Lega). “L’obiettivo della Commissione – dichiara – è quello di garantire un elevato livello di protezione della salute, ma non riesce a fornire soluzioni pratiche. Una strategia sanitaria senza riduzione del danno da tabacco rischia di fallire fin dall’inizio. La Commissione deve concentrarsi su soluzioni che vadano a beneficio della salute pubblica abbracciando alternative per la riduzione del danno come la sigaretta elettronica e lo snus e astenersi dall’incoraggiare la crescita del mercato nero”.
La preoccupazione di Gancia riguarda non solo questa nuova strategia presentata dalla commissione, ma anche le indiscrezioni pubblicate in settimana dal Financial Times, secondo cui Bruxelles intenderebbe proporre un aumento sostanziale della tassazione sulle sigarette elettroniche nell’ambito della revisione della Direttiva cosiddetta Ted. “La Commissione – conclude Landl – sostiene che tasse più elevate miglioreranno la salute pubblica, ma la realtà è esattamente l’opposto. La strategia globale per la salute è un’occasione persa per rendere l’Ue un leader nella riduzione del danno da tabacco e il piano fiscale trapelato ne è ulteriore dimostrazione”.
LEGGI ANCHE:
Commissione europea: tassare sigaretta elettronica al livello del tabacco
Sigarette elettroniche, le priorità italiane: tassa, aromi e mercato nero