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I porti della Manica rappresentano l’hub ideale per far entrare illecitamente in Europa le sigarette elettroniche usa e getta. Nel solo mese di dicembre le autorità britanniche hanno sequestrato circa 500 mila prodotti contraffatti o non in linea con la normativa anglo-europea vigente: limite di capienza e di concentrazione nicotina rispettivamente di 2 millilitri e 2 milligrammi per millilitro (2%). Secondo i rappresentanti delle Dogane, una volta arrivate a terra le sigarette elettroniche usa e getta vengono immesse nel mercato britannico e, per la maggior parte, in quello europeo passando per la Francia o continuando alla volta dei paesi dell’est. “I prodotti che stiamo vedendo entrare nel paese – ha commentato Gillian Golden, presidente dell’associazione dei rivenditori britannici di sigarette elettroniche – in questo momento hanno 3.500 puff e alcuni ne hanno 7.000, quindi sono illegali e non possono essere forniti a nessuno. I gusti dolci e golosi, il fatto che le persone non debbano inserire i propri liquidi, la praticità di utilizzo, rende questi nuovi oggetti molto accattivanti e di successo, purtroppo spesso anche agli occhi dei consumatori minorenni“.
Negli ultimi mesi anche l’Italia è diventata “terra di conquista” da parte di distributori illegali che, approfittando spesso della scarsa conoscenze delle regole, hanno rifornito esercizi commerciali non autorizzati e diffuso le sigarette elettroniche usa e getta attraverso i canali social. Si ricorda che le sigarette elettroniche usa e getta con o senza nicotina possono essere vendute soltanto dalle tabaccherie, bar-tabacchi, negozi autorizzati alla vendita di Pli, farmacie e parafarmacie; è inoltre obbligatoria la presenza sulla confezione del contrassegno fiscale. Il reato di contrabbando si applica per quantitativi di liquido illecito superiore a 1,7 litri; per volumi di minore entità si applica sanzione amministrativa puniaria.
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