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Sigarette elettroniche, cresce la competenza dei deputati europei

Lo dimostrano i risultati del sondaggio pubblicato da EcigIntelligence. Landl (Wva): "Festeggio i risultati ma resta preoccupazione per revisione Tpd".

Cresce la conoscenza dei parlamentari europei in materia di sigarette elettroniche e strumenti a rischio ridotto. È quanto risulta dal terzo sondaggio condotto dall’istituto di analisi EcigIntelligence. I risultati sono stati pubblicati a una settimana dal lancio della seconda consultazione pubblica della Commissione europea per la revisione della direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd). Ha risposto al sondaggio il 19 per cento dei deputati europei.
Secondo il sondaggio, rispetto a quanto risposto l’anno scorso, cresce il numero dei parlamentari che ritiene che i prodotti contenenti nicotina siano meno dannosi del fumo, mentre diminuisce del 6 per cento il numero di chi li reputa dannosi quanto il fumo. Un quarto degli eurodeputati dice di non conoscere i prodotti in questione e non potersi quindi esprimere sui livelli di rischio.
I risultati fanno ben sperare Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, ma suscitano anche motivo di preoccupazione: “Sempre più legislatori vengono a conoscenza dei benefici della riduzione del danno derivanti dalla cessazione del fumo. Tuttavia, il sondaggio mostra anche che c’è una grande attrazione di eurodeputati che non hanno una conoscenza fondamentale sulla riduzione dei danni causati dal tabacco, eppure saranno loro stessi a determinare il futuro della legislazione sul tabacco per gli anni a venire.

Michael Landl

I miti sullo svapo e sulla nicotina hanno ostacolato l’adozione della riduzione del danno da parte di molti governi. Come possiamo aspettarci che venga adottata una regolamentazione sensata sull’approccio basato sul rischio se più della metà degli eurodeputati non ha alcuna conoscenza o ha una percezione errata delle alternative al fumo?“. World Vapers ‘Alliance ha recentemente pubblicato il Policy Primer che presenta casi di studio dei paesi di maggior successo che hanno adottato prodotti alternativi come mezzo per combattere il fumo tradizionale. Tra questi, spiccano naturalmente il Regno Unito e la Svezia. “La Svezia è l’unico paese europeo vicino al raggiungimento dell’obiettivo del 5% senza fumo. E la ragione di tale successo è che i legislatori svedesi ascoltano i consumatori e sostengono la riduzione del danno attraverso lo snus adeguatamente regolamentato e un atteggiamento aperto nei confronti dello svapo. Insieme alla rete di organizzazioni di difesa dello svapo, continuiamo a diffondere la consapevolezza del ruolo positivo dei prodotti a base di nicotina in Europa e oltre. Ci auguriamo – conclude Landl – che i politici dell’Unione seguano l’esempio e diventino un leader globale nella riduzione del danno“.

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