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Schillaci apre al confronto sulla sigaretta elettronica, Polosa: “Siamo pronti”

Botta e risposta fra il Ministro della salute e il fondatore del Coehar. La speranza è che si inizi davvero un dibattito scientifico e non ideologico.

Siamo pronti al dialogo scientifico, da anni oramai ma i divieti sono inefficaci”. Così il professore Riccardo Polosa, fondatore del Centro di ricerca sulla riduzione del danno (Coehar) dell’Università di Catania, reagisce a quella che è sembrata un’apertura al confronto sulle sigarette scientifiche da parte del ministro della salute Orazio Schillaci. Lo scorso 6 marzo, infatti, i rappresentanti del centro catanese, criticando le voci su un probabile divieto dell’uso all’aperto delle sigarette elettroniche, lamentavano la mancata attenzione da parte del decisore politico. “Perché nessuno si preoccupa di ascoltare chi produce dati scientifici in merito? La diffusione delle elettroniche è riuscita ad arginare una piaga che per decenni ha prodotti milioni di morti”, chiedeva Polosa. “Abbiamo dato all’Italia il primato nella ricerca mondiale sul tema. Quando verremo ascoltati?”, incalzava poi il direttore del centro catanese Giovanni Li Volti.

Il ministro della salute Orazio Schillaci

Il giorno seguente, a margine dell’evento a Roma delle società scientifiche Fism per la prevenzione, parlando ancora di sigarette elettroniche, il Ministro della salute rilasciava una dichiarazione che sembrava una risposta alle istanze dei due docenti catanesi. “Io seguo da sempre il metodo scientifico – ha affermato Schillaci – sto raccogliendo tutta la documentazione che c’è nella letteratura scientifica e quando avremo le idee più chiare magari ci confronteremo anche su questo argomento anche perché ce ne sono di vari tipi. Bisogna seguire la scienza e non l’ideologia”.

Il professore catanese Riccardo Polosa è tra i cinque ricercatori più citati al mondo in materia di riduzione del danno da fumo.

A stretto giro è arrivata la risposta di Riccardo Polosa. “Siamo pronti al dialogo scientifico – ha dichiarato – da anni oramai. Facciamo ricerca di alto livello sulle sigarette elettroniche sin dall’inizio della loro diffusione, dal 2010. E oggi l’ateneo di Catania è considerato il più produttivo al mondo nel campo della ricerca antifumo. Nessuno può vantare un pedigree scientifico di questo spessore”. Poi ha continuato, mettendo in guardia sui rischi del proibizionismo tout court: “Siamo al 100% con il Ministro Schillaci quando afferma che il fumo fa male e va combattuto con decisione. Ma ribadiamo che la strada dei divieti è inefficace e controproducente. Si possono raggiungere risultati straordinari solo integrando il principio della riduzione del rischio nell’ambito delle politiche di contrasto al tabagismo già esistenti. I dati a supporto di queste affermazioni esistono, sono molto numerosi, e di elevata qualità scientifica. Bene quindi valutare anche le soluzioni alternative al fumo di tabacco per combattere e distruggere una volta per tutte la piaga del tabagismo”.
La speranza è che si intavoli un confronto davvero paritario e produttivo e che si decida, una volta per tutte, di affrontare la questione in maniera concreta e non ideologica o emotiva.

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