Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 16 al 22 aprile

Un nuovo regolamento Ue sulle batterie mette in pericolo le e-cig monouso. Nel Regno Unito consumatori e operatori di settore plaudono alle iniziative sul vaping del governo, mentre l'associazione Caphra dell'area Asia-Pacifico chiede di inserire i consumatori nelle delegazioni per la prossima Cop10 per il controllo del tabacco dell'Oms.

UeA giugno il nuovo regolamento sulle batterie che eliminerà dal mercato le sigarette elettroniche monouso
Il nuovo Regolamento sulle batterie, che il Parlamento europeo voterà a giugno, imporrà tra le altre cose che tutti i dispositivi portatili siano dotati di batterie rimovibili e sostituibili dall’utente stesso. E l’industria del settore avrà 42 mesi di tempo per adeguarsi. Come specificato dal portale dello stesso Parlamento,“tre anni e mezzo dopo l’entrata in vigore del regolamento, le batterie integrate nei dispositivi portatili dovranno essere progettate per essere facilmente rimovibili e sostituibili dall’utente finale”. Questa regolamentazione è dovuta alla volontà delle autorità europee di migliorare la circolarità, in particolare il riciclaggio, e la sostenibilità delle batterie. Il regolamento vieta anche l’uso di adesivi, poiché le batterie devono poter essere smontate senza dover utilizzare solventi e il produttore dovrebbe fornire istruzioni puntuali per rimuovere le batterie e informazioni sulla sicurezza. Di conseguenza, afferma il Financial Times, questo nuovo regolamento dovrebbe eliminare dal mercato le sigarette elettroniche monouso. Tuttavia, l’incapacità di implementare un sistema di riciclo efficace è il motivo principale per cui si vorrebbe mettere fuori legge i dispositivi a batteria non intercambiabile, a maggior ragione quando poi sono monouso. La mancanza di responsabilità sull’argomento sia dei produttori che dei venditori e dei consumatori di usa e getta non è stata d’ausilio, sostengono esperti e operatori del settore. Non ci sono molti dubbi sull’approvazione nel voto di giugno di questo regolamento. Ulteriori dettagli e opinioni su questa svolta nella politica europea che toccherà anche il vaping nell’approfondimento di Sigmagazine.

L’Unione Europea mette a rischio il futuro delle sigarette elettroniche monouso

 

Gran Bretagna New Nicotine Alliance plaude alle nuove proposte del governo in tema di vaping e riduzione del danno
Dopo il plauso di World Vaper’s Alliance, arriva anche quello di New Nicotine Alliance per le proposte di Smokefree 2030 presentate dal ministro della sanità pubblica Neil O’Brien la scorsa settimana. Illuminate e proporzionate le ha definite l’associazione. I piani del governo mirano a ridurre i tassi di fumatori adulti nel Regno Unito e a impedire agli adolescenti di accedere ai prodotti del vaping. Fra le misure annunciate: kit di avviamento gratuiti per i fumatori, fino a 400 sterline per le fumatrici incinte, squadre di controllo per l’applicazione degli standard commerciali, in particolare per il divieto di vendita di sigarette elettroniche e prodotti per il vaping ai minori. Per la New Nicotine Alliance le proposte “consolideranno la posizione del Regno Unito come leader mondiale nel riconoscere la riduzione del danno da tabacco come un potente strumento di salute pubblica”. “Queste proposte – alcune delle quali rivoluzionarie – sono ben ponderate e proporzionate. L’Nna accoglie calorosamente l’approccio del governo di abbracciare prodotti a rischio ridotto per smettere di fumare, resistendo anche a regolamenti proibitivi semplicistici per ridurre lo svapo giovanile che potrebbe fare più male che bene”, prosegue la nota. Che si conclude sottolineando come “un piano per la distribuzione di kit di avviamento allo svapo gratuiti rassicurerà i fumatori che potrebbero essere stati diffidenti nei confronti del vapingin precedenza a causa di storie allarmistiche dei media. È un’approvazione molto gradita dello svapo da parte del governo che servirà anche a incoraggiare i professionisti della sanità pubblica a essere più fiduciosi nel raccomandare i vaporizzatori come opzione di prima linea per smettere di usare il tabacco combustibile”.

Gran BretagnaIl distributore Vpz elogia il governo per le misure a tutela dei minori, ma chiede di andare oltre guardando alla Nuova Zelanda
Ancora reazioni positive dal mondo del vaping per le nuove proposte del governo britannico in materia. Lodi anche da Vpz, il principale rivenditore di rodotti del vaping del Regno Unito, che ha citato in particolare le misure per reprimere le vendite illegali ai giovani e incita il governo ad andare oltre per garantire che lo svapo dispieghi il suo potenziale come strumento chiave per smettere di fumare. “Al momento abbiamo una sfida nel settore in cui molti prodotti importati, non regolamentati e usa e getta sono prontamente disponibili presso minimarket locali, supermercati e molti altri rivenditori generici senza controlli o verifica dell’età dell’acquirente”, ha detto il direttore di Vpz Doug Mutter. “I piani annunciati dal governo sono attesi da tempo, è una mossa che vedrà un’azione mirata sullo svapo giovanile e si concentrerà chiaramente sui rivenditori irresponsabili che riforniscono i giovani in tutto il paese”, ha proseguito Mutter, ricordando che questo approccio era stato sostenuto anche dagli operatori del settore. E ha concluso: “Nonostante questo sia l’’nizio di un’azione positiva, dobbiamo andare oltre e stiamo esortando il governo del Regno Unito ad agire ora e seguire le migliori pratiche di paesi come la Nuova Zelanda, dove i prodotti aromatizzati possono essere venduti solo da negozi di sigarette elettroniche con licenza”.

PanamaCaphra chiede l’inclusione dei consumatori nelle delegazioni che parteciperanno alla Cop10 di novembre
Le delegazioni alla Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro per il controllo (Fctc) del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità devono includere i consumatori. È quanto richiede la Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra), l’associazione che promuove le ragioni (e le politiche) della riduzione del danno nella difficile area geografica della regione Asia-Pacifico. Le organizzazioni aderenti a Caphra hanno scritto alle delegazioni Fctc dei rispettivi paesi presenti alla Cop10, chiedendo che ciascuna includa almeno un consumatore di prodotti a base di nicotina più sicuri. La Cop10 si terrà a Panama a novembre. La coordinatrice esecutiva di Caphra, Nancy Loucas, ha sostenuto che “questa esclusione della voce dei consumatori è stata una delle ragioni principali della disinformazione e dei fallimenti dell’attuale politica di controllo del tabacco” e ha ribadito che “l’Fctc ha il mandato non solo di perseguire la riduzione del danno come politica fondamentale per il controllo del tabacco, ma anche di coinvolgere e includere la società civile”. Tuttavia, non c’è ancora un paese firmatario che abbia avanzato la richiesta di includere i consumatori nella sua delegazione. La lettera delle organizzazioni facenti capo a Caphra sottolinea inoltre che gli adulti hanno il diritto di fare scelte che li aiutino a evitare effetti negativi sulla salute e che le persone che fumano hanno il diritto di accedere a prodotti di nicotina meno dannosi come alternative al tabacco combustibile. Ma soprattutto, hanno il diritto di partecipare al processo decisionale che ha un impatto diretto sul loro diritto alla salute e al benessere.

PanamaGoverno rigetta proposta di modifica della legge anti vaping, un pessimo anticipo di benvenuto in vista di Cop10
Il segretariato tecnico degli Affari economici, organismo del Ministero dell’economia, ha respinto una proposta dell’Associazione panamense per la riduzione del danno da tabacco e di gruppi di consumatori che avrebbe modificato la legge 315 del 30 giugno 2022 e regolamentato i prodotti del vaping, rendendoli disponibili come alternativa più sicura per i 170.000 attuali fumatori panamensi. Il documento del segretariato tecnico afferma che la nazione dovrebbe continuare con la strategia stabilita dalla Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco e rifiutare l’uso dei prodotti come strumenti per smettere di fumare. Una presa di posizione certamente anche dettata dal fatto che la Cop10 di quest’anno si terrà a Panama, a novembre. Un anticipo di benvenuto ben poco rassicurante per i sostenitori delle politiche di riduzione del danno.

Articoli correlati