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Cop10: consumatori chiedono trasparenza al Ministero della salute

L'associazione Anpvu ha inviato oggi una lettera ai delegati italiani, rivendicando il diritto di essere coinvolta nelle decisioni.

Scriviamo in previsione della decima conferenza delle parti (Cop 10) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Oms, per esortarVi a prendere in considerazione le opinioni dei milioni di ex fumatori che hanno notevolmente migliorato il loro stato di salute passando a prodotti a rischio ridotto alternativi alle sigarette tradizionali.”. È questo un passaggio della lettera inviata poche ore fa dal presidente dell’associazione italiana dei consumatori di sigarette elettroniche Anpvu ai delegati italiani alla Cop10, Lorenzo Spizzichino e Daniela Galeone del Ministero della salute e, per conoscenza, al ministro Orazio Schillaci, al sottosegretario Marcello Gemmato e alla direttrice del Centro nazionale dipendenze dell’Istituto superiore di sanità Roberta Pacifici.
L’iniziativa fa parte della campagna lanciata a livello europeo, e patrocinata in Italia da Anpvu, in vista dell’importante incontro che si terrà il prossimo novembre a Panama e che, viste le premesse, potrebbe portare sviluppi negativi e limitazioni agli strumenti di riduzione del danno da fumo in generale e alla sigaretta elettronica in particolare. “L’Organizzazione mondiale di sanità – ricorda in fatti il presidente dell’associazione Carmine Canino in un altro passaggio della missiva – promuove divieti e una regolamentazione eccessiva dei prodotti senza fumo (accorpando indistintamente hardware e liquidi sostanzialmente differenti tra loro) ma ignora le probabili conseguenze indesiderate e dannose di tali misure, che potrebbero tradursi, a nostro avviso, in un ritorno al fumo di molti consumatori e in una nascita di un mercato nero non controllato e non regolamentato”.
Per evitare questo e per rivendicare il diritto dei consumatori, che sono la principale parte in causa, da essere ascoltati e a partecipare al processo decisionale della Cop10, Canino chiede ai delegati italiani di essere messo a conoscenza di avere accesso ai documenti e alle informazioni che saranno alla base della discussione e delle decisioni dell’incontro. Esorta l’Italia e gli altri paesi aderenti all’Fctc a chiedere una più approfondita analisi scientifica, economica e sociale del tema ed essere aperte all’ascolto di esperti e consumatori e si dichiara disponibile a u incontro. Insomma, Anpvu chiede quella trasparenza che dovrebbe essere la prassi di tutti i processi democratici, ma che non ha mai caratterizzato le Conferenze delle parti dell’Fctc.

Il testo integrale della lettera:
Gent.mo/Gent.ma,
scrivo a nome dell’Associazione Nazionale Consumatori di vaporizzatori personali (e-cig), in sigla “ANPVU”, il cui primario scopo è quello di tutelare i consumatori finali di vaporizzatori personali, comunemente denominati “sigarette elettroniche” (e-cig), volti al consumo di liquidi da inalazione.
ANPVU si impegna a livello nazionale ed internazionale per la tutela, la difesa dei diritti e degli interessi dei consumatori di vaporizzatori personali, nonché nella promozione di iniziative volte a favorire la conoscenza degli strumenti di riduzione del danno da tabacco combusto.
Il nostro numero di identificazione nel Registro per la trasparenza UE è 483719041379-11.
La stiamo contattando, in qualità di delegato/a per la COP della FCTC, per conto di oltre 1,3 milioni di italiani che utilizzano le sigarette elettroniche.
Scriviamo in previsione della decima conferenza delle parti della FCTC (COP10), per esortarVi a prendere in considerazione le opinioni dei milioni di ex fumatori che hanno notevolmente migliorato il loro stato di salute passando a prodotti a rischio ridotto alternativi alle sigarette tradizionali.
Come consumatori, siamo le parti maggiormente interessate e rappresentiamo la comunità che questo processo dovrebbe proteggere. Per questo abbiamo il diritto di accedere alle informazioni alla base delle decisioni che hanno un impatto diretto su di noi. Chiediamo anche di partecipare al meccanismo di coordinamento nazionale e alla elaborazione della posizione del nostro Paese.
Il trattato FCTC prevede il mandato a perseguire la riduzione dei danni come politica fondamentale per il controllo del tabacco (articolo 1(d)), ma finora le Condferenze delle Partinon hanno tenuto conto di questo mandato. Inoltre, l’attuale processo non ha coinvolto in maniera significativa le principali parti interessate ed in particolar i consumatori adulti, che utilizzano prodotti a rischio ridotto per abbandonare le sigarette tradizionali, causa di gravi malattie fumo correlate e decessi.
In alcuni Paesi che adottano la strategia di riduzione del danno, con l’aumento del numero di persone che utilizzano vaporizzatori personali, la prevalenza del fumo combusto è diminuita a un ritmo più rapido rispetto agli altri Paesi. Sappiamo che la riduzione del danno da tabacco funziona e ci preoccupa l’ostilità dell’OMS nei confronti delle alternative al fumo combusto a rischio ridotto.
L’OMS promuove divieti e una regolamentazione eccessiva dei prodotti senza fumo (accorpando indistintamente hardware e liquidi sostanzialmente differenti tra loro) ma ignora le probabili conseguenze indesiderate e dannose di tali misure, che potrebbero tradursi, a nostro avviso, in un ritorno al fumo di molti consumatori e in una nascita di un mercato nero non controllato e non regolamentato.
Le parti, quindi, dovrebbero richiedere una più approfondita analisi scientifica, economica e sociale del tema ed essere aperte all’ascolto di esperti, consumatori e aziende con conoscenze specialistiche riguardanti la riduzione del danno da tabacco combusto per ridurre l’incidenza di malattie fumo correlate.
Esistono, ad oggi, prove scientifiche inconfutabili che i vaporizzatori personali sono molto meno dannosi delle sigarette classiche e che possono soppiantare il fumo a livello individuale e di popolazione, permettendo inoltre la totale disassuefazione nel tempo, grazie alla possibilità di regolare o eliminare la nicotina contenuta all’interno dei liquidi da inalazione.
Come ex fumatori comprendiamo meglio di chiunque altro quanto possa essere difficile smettere di fumare. La maggior parte di noi ha tentato di smettere molte volte senza successo, usando i metodi tradizionali, riuscendoci infine solo con i prodotti a base di nicotina a rischio ridotto come i vaporizzatori personali.

Chiediamo che la documentazione e i rapporti alla base delle discussioni della COP10 ci vengano messi a disposizione in modo tempestivo, in modo da poterli esaminare e da fornire contributi pertinenti.
Come consumatori adulti, abbiamo il diritto di operare scelte per migliorare il nostro stato di salute e di avere informazioni corrette per raggiungere tale scopo attraverso il mezzo più efficace. I fumatori hanno il diritto non solo di accedere a prodotti con nicotina meno dannosi come alternativa al fumo, ma anche di contribuire al processo di definizione delle politiche che hanno un impatto diretto sul loro diritto alla salute e al benessere.
Saremmo lieti di potervi incontrare per illustrarvi ulteriormente i nostri problemi e le nostre preoccupazioni.

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