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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 14 al 20 maggio

Mentre negli Stati Uniti una ennesima ricerca dimostra che la sigaretta elettronica può giovare nella salute respiratoria dei fumatori, l'aeroporto di Beirut si dota di una area dedicata al vaping.

Usa – Passare dalla sigaretta di tabacco a quella elettronica aiuta a respirare meglio
La salute respiratoria ha da guadagnare se un fumatore decide di voltare le spalle al tabacco e adottare la sigaretta elettronica. È una nuova conferma che arriva da uno studio americano tutto al femminile, intitolato “Assessment of Electronic Nicotine Delivery Systems With Cigarette Use and Self-reported Wheezing in the US Adult Population”. Autrici: Luz M. Sanchez Romero e Marie Knoll del Dipartimento di oncologia della Georgetown University di Washington insieme a Irina Bondarenko del Dipartimento di epidemiologia dell’Università del Michigan. Lo scopo dichiarato dalle tre ricercatrici era quello di capire l’associazione fra l’uso degli Ends (sistemi elettronici di somministrazione della nicotina, cioè le e-cigarette), il fumo e la dispnea auto-riportata nella popolazione americana adulta. E i risultati ottenuti dimostrano che l’uso esclusivo della sigaretta elettronica non aumenta le probabilità di dispnea auto-riferita. Un altro risultato di questo studio da evidenziare è che un piccolo aumento del rischio tra l’uso di Ends e la dispnea è stato riportato da individui con un passato da fumatori. Questo da un lato dimostra la persistenza di disturbi anche dopo aver smesso di fumare. Dall’altro richiama l’attenzione sulle metodologie alla base di molte ricerche sul vaping che non tengono conto nei loro risultati di quanto incida il passato di fumatore anche in persone che oggi si dichiarano svapatori.

Studio: l’uso della sigaretta elettronica non è associata a dispnea

 

Libano – Beirut Vaping Airport
Dopo il successo dello spazio di vendita di prodotti del vaping nell’area Duty Free dell’aeroporto di Beirut, i viaggiatori che partono, arrivano o passano in transito per l’aeroporto della capitale libanese potranno anche giovarsi di una sala svapatori a loro esclusivamente dedicata. E non dovranno così mescolarsi con i fumatori. Finora essi dovevano condividere gli spazi chiusi con i consumatori di sigarette tradizionali. A Beirut questa piccola tortura sarà un cattivo ricordo. Il merito dell’iniziativa va a Ands, proprietario di un marchio e distributore di sistemi alternativi di somministrazione di nicotina, compresi i vaporizzatori. Suo è lo spazio vendita al Duty Free e sua l’idea di installare un’area riservata esclusivamente agli svapatori. Ma i progetti non si fermano a Beirut. Esistono già piani in fase avanzata per l’apertura di simili aree riservate in altri aeroporti del Medio Oriente e, in un futuro non troppo lontano, l’obiettivo è di estenderle anche agli aeroporti europei. L’azienda serve infatti già i principali rivenditori negli aeroporti del Medio Oriente e, in Europa, gli scali di Francoforte e Vienna. “Lo svapo sta diventando popolare tra i fumatori adulti che cercano alternative alle loro sigarette combustibili convenzionali, ci sono circa 82 milioni di vaper in tutto il mondo, di cui 4,3 milioni solo nel Regno Unito”, ha detto Arnaud Piorkowski, il direttore di Ands Travel Retail Business, “tuttavia, fino ad ora sono stati costretti a utilizzare le sale fumatori negli aeroporti, esponendosi a un prodotto da cui molti stanno cercando di allontanarsi”.

Ungheria – Il governo contro la scienza: il vaping è come il fumo. Critiche le associazioni per la riduzione del danno
Il governo ungherese insiste nella sua posizione ostile alle politiche di riduzione del danno, negando le prove scientifiche sui potenziali benefici del vaping per la salute pubblica e nella lotta contro il fumo. Il segretario di Stato del Ministero dell’interno, Benec Rétvári, ha ribadito che l’Ungheria continuerà a trattare il vaping alla stregua del fumo e non annullerà il divieto di svapo in vigore. L’ulteriore irrigidimento del governo, sostenuto dai principali esponenti del partito di maggioranza Fidesz, è stato criticato dalla World Vapers’ Alliance (Wva), l’associazione internazionale che difende i diritti dei vaper. “È scioccante che il governo ungherese continui a diffondere miti logori e sfatati sullo svapo”, ha detto Michael Landl, direttore della Wva, “Rétvári ignora sistematicamente le prove scientifiche che dimostrano i benefici dello svapo, per non parlare dell’esperienza diretta di milioni di vapers”. Landt ha ricordato che “lo svapo è il 95% meno dannoso del fumo ed è un metodo più efficace per smettere di fumare rispetto alle terapie tradizionali come gomme e cerotti”. Le conseguenze di questa posizione saranno drammatiche, ha concluso il direttore dell’associazione pro-vaping: “L’approccio ungherese allo svapo non farà altro che costare vite umane”.

Irlanda – Critiche all’impegno britannico sul fronte del vaping
In un articolo per la rivista The Conversation, due membri del Royal College of Surgeons in Irlanda, Donal O’Shea e Gerry McElvaney, hanno lanciato un attacco all’impegno del governo britannico per promuovere la sigaretta elettronica tra i fumatori adulti, sostenendo la tesi che il passaggio al passaggio al vaping non è altro che “scambiare un rischio per la salute con un altro”. Di recente, il Ministero della salute britannico ha annunciato l’intenzione di lanciare un programma in base al quale verranno offerte e-cigarette gratuite a un milione di fumatori adulti nel tentativo di incoraggiarli a smettere di fumare e ridurre la loro esposizione ai danni. I due autori irlandesi affermano che ci sono “prove crescenti che dimostrano che anche svapare non è privo di danni e rischi” e affermano che il Regno Unito dovrebbe invece continuare a offrire prodotti tradizionali sostitutivi della nicotina. Ma la strategia delle autorità sanitarie britanniche si basa proprio sulle prove sostanziali e convincenti ottenute dalla ricerca accademica indipendente riportate nell’aggiornamento del 2022 del “Nicotine vaping in England” del governo e nelle varie revisioni Cochrane.

Portogallo – Governo studia limitazioni a uso e vendita di tutti i prodotti del tabacco, comprese le sigarette elettroniche
Una nuova legge allo studio del governo mira a limitare l’uso e la vendita di tutti i prodotti del tabacco in Portogallo, comprese le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Secondo quanto trapela da fonti giornalistiche portoghesi, la normativa vieterebbe il fumo negli spazi all’aperto accanto a edifici pubblici come scuole, università e ospedali e rafforzerebbe il controllo sulla vendita e la commercializzazione di sigarette e altri prodotti del tabacco. L’obiettivo è fare in modo che entro il 2025 i prodotti del tabacco siano disponibili per l’acquisto solo nelle tabaccherie, nelle stazioni di servizio e negli aeroporti. Se la legge verrà approvata dal parlamento, non sarà più possibile vendere tabacco direttamente o tramite distributori automatici in luoghi come ristoranti, bar, sale e locali da concerto, casinò, fiere ed esposizioni. I prodotti saranno inoltre vietati nei festival musicali. Il Portogallo si sta anche conformando alla direttiva europea del 29 giugno 2022, che pone i prodotti del tabacco riscaldato su un piano di parità con gli altri prodotti del tabacco.

Usa – Lascia Walensky, la direttrice dei Cdc che nessuno svapatore rimpiangerà
All’inizio di maggio, Rochelle Walensky, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti, ha annunciato che lascerà la sua carica, a partire dal 30 giugno. Ciò ha spinto il presidente americano Joe Biden a lodare “la sua ferma e incrollabile attenzione alla salute di ogni americano”. Non è di questo parere Martin Cullip, che in un articolo per la rivista Filter ricorda come “il suo mandato, iniziato nel gennaio 2021, sarà ampiamente ricordato per le controversie sulla risposta dei Cdc alla pandemia di Covid-19 in corso, che ha portato critiche e fallimenti riconosciuti”. Per i consumatori del vaping e per i sostenitori delle politiche di riduzione del danno il mandato di Rochelle Walensky resterà, tuttavia, impresso più per l’approccio dato all’agenzia nel rapportarsi con alternative più sicure all’uso di tabacco combustibile. Su questo punto il giudizio di Filter è nettamente negativo: “Sotto la guida di Walensky, il Cdc ha fatto del suo meglio per dissuadere gli americani dal passare a prodotti a base di nicotina più sicuri che possono aiutarli a smettere. Questo prolunga i danni del fumo piuttosto che ridurli”.

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