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Sigarette elettroniche sul web, Anpvu: “Ricorreremo al Tar contro la consegna in tabaccheria”

L'associazione dei consumatori ritiene insensato vietare ai vaper di poter ricevere i prodotti a domicilio.

L’associazione italiana dei consumatori di sigarette elettroniche Anpvu annuncia che ricorrerà al Tar nel caso in cui fossero emanati i decreti attuativi dell’emendamento alla Delega fiscale approvato il 12 luglio scorso dalla Camera dei deputati. La misura, ricordiamo, prevede che gli acquisti online di prodotti del vaping non possano più essere consegnati al domicilio del consumatore, ma che questi debba recarsi personalmente a ritirarli in una tabaccheria o un uno shop autorizzato. Un meccanismo complesso che, secondo Anpvu, “lederebbe molti negozianti on-line e moltissimi consumatori reali e, quel che è peggio, potenziali”.

Carmine Canino (Anpvu)

In una nota stampa firmata dal presidente Carmine Canino, la vicepresidente Anna Corbosiero e dall’intero direttivo (Cinzia D’Angelo, Costantino Della Corte, Valerio Gareri, Paride Guerra e Luigi Martini), l’associazione ricorda come la possibilità di acquistare online abbia avvicinato alla sigaretta elettronica tutti quei fumatori che volevano smettere di fumare o passare al vaping ma vivevano in zone sfornite di negozi specializzati. Privarli di questa possibilità, li constringerebbe a subire ingerenze e condizionamenti. Anpvu è particolarmente critica verso la possibilità di dover ritirare gli acquisti presso i tabaccai, che in molti posti sarebbe l’unica opzione praticabile. “Ci sentiamo di dover ribadire in modo incisivo – scrive l’associazione – quanto sia deleterio l’utilizzo delle tabaccherie come rete di distribuzione unica per questi prodotti (in molti piccoli comuni probabilmente le tabaccherie sarebbero l’unico punto di ritiro dei prodotti da svapo)”.
Non bisogna dimenticare che le sigarette elettroniche nascono per allontanarsi dalle sigarette a tabacco combusto e, continua Anpvu, “il loro successo nella lotta al tabagismo risiede anche nel fatto che per l’approvvigionamento di liquidi o hardware non vi fosse il bisogno di entrare in una tabaccheria, fonte di evidente rischio di ricaduta per i fumatori incalliti”. Solo i negozi specializzati, continua la nota, hanno personale competente e formato, in grado di fornire assistenza al fumatore disorientato. Servirebbe, dunque negozio specializzato in ogni Comune per permettere a tutti di aver accesso alle e-cig senza passare per un tabaccaio o altro.
Né, secondo Anpvu, quello che definisce un “macchinoso escamotage” costituirebbe un efficace deterrente per gli acquisti da parte dei minori che “potrebbe banalmente utilizzare l’amico maggiorenne per l’acquisto e il ritiro, cosa che per l’amico maggiorenne (o appena maggiorenne) potrebbe essere addirittura meno frustrante dato che i prodotti acquistati non passerebbero nemmeno sotto lo sguardo di eventuali genitori a cui dare spiegazioni”.
Ribadendo il suo lungo impegno contro l’assimilazione dei vaporizzatori personali con in prodotti del tabacco, l’associazione dei consumatori si dichiara pronta a passare all’azione. “Per la tutela dei consumatori – conclude la nota stampa – qualora fosse emanato il decreto attuativo in questi termini, saremo quindi ad impugnarlo attraverso ricorso al Tar”.

Il testo integrale del comunicato di Anpvu:

L’associazione Anpvu lotta da tempo contro l’assimilazione dei vaporizzatori personali con i prodotti del tabacco, dai quali, non ci stancheremo mai di ripeterlo, i vaporizzatori personali (e-cig) sono sostanzialmente distanti anni luce. Oggi tale assimilazione rischia di sfociare nell’applicazione di un complesso meccanismo di acquisto che lederebbe molti negozianti on-line e moltissimi consumatori reali e, quel che è peggio, potenziali.
La possibilità di acquistare on-line ha avvicinato al vaping tutti quei fumatori che, volendo smettere di fumare o semplicemente utilizzare e-cig riducendo il danno, in mancanza di shop fisici o tabaccherie fornite nel loro paese di residenza o quartiere, non avrebbero avuto modo di provare questi prodotti.
Inutile dire che il successo delle e-cig nella lotta al tabagismo risiede anche nel fatto che per l’approvvigionamento di liquidi o hardware non vi fosse il bisogno di entrare in una tabaccheria, fonte di evidente rischio di ricaduta per i fumatori incalliti.
Il percorso verso la disassuefazione dal fumo è complesso, non bisogna pensare che le e-cig siano prodotti soggetti a mode (fenomeno per altro riscontrabile invece nei riscaldatori di tabacco che, grazie alla gestione magistrale delle multinazionali del tabacco, hanno visto una diffusione senza precedenti): non dimentichiamo che le e-cig nascono per allontanare dalla propria quotidianità le sigarette.
La possibilità di acquistare da casa ha aiutato molti a gestire gli acquisti senza ingerenze o condizionamenti, cosa fondamentale per chi, volendosi avvicinare alle e-cig per smettere di fumare, subiva già le critiche dell’opinione pubblica debitamente mal informata sui prodotti per la riduzione del rischio.
In particolar modo, come associazione, ci sentiamo di dover ribadire in modo incisivo quanto sia deleterio l’utilizzo delle tabaccherie come rete di distribuzione unica per questi prodotti (in molti piccoli comuni probabilmente le tabaccherie sarebbero l’unico punto di ritiro dei prodotti da svapo); già in passato l’incompetenza di chi ha visto le e-cig come “l’ennesimo prodotto per fumare” ognuno uguale ad un altro, ha portato molti fumatori a provare prodotti poco adatti alle proprie esigenze ed un rapido abbandono dei buoni propositi.
Un’eventuale applicazione delle disposizioni previste dall’emendamento di riforma delle vendite on-line dovrebbe considerare come punti di ritiro autorizzati solo i negozi specializzati all’interno dei quali c’è personale formato che può aiutare il fumatore disorientato. Di conseguenza servirebbe un negozio specializzato in ogni comune per permettere a tutti di aver accesso alle e-cig senza passare per un tabaccaio o altro.
Farmacie e parafarmacie, poi, non sono state mai i luoghi preferiti dai fumatori in cui cercare di liberarsi da “un vizio” proprio perché nessun fumatore si sente preda di una dipendenza.
Per quanto riguarda la visione di questo macchinoso escamotage come deterrente per gli acquisti da parte dei minori, sembra che nessuno sia stato mai giovane. Un minorenne potrebbe banalmente utilizzare l’amico maggiorenne per l’acquisto e il ritiro, cosa che per l’amico maggiorenne (o appena maggiorenne) potrebbe essere addirittura meno frustrante dato che i prodotti acquistati non passerebbero nemmeno sotto lo sguardo di eventuali genitori a cui dare spiegazioni.
Per la tutela dei consumatori qualora fosse emanato il decreto attuativo in questi termini saremo quindi pronti ad impugnarlo attraverso ricorso al Tar.

F.to

Il Presidente, Carmine Canino

La Vice Presidente, Anna Corbosiero

I Componenti del Direttivo: Cinzia D’Angelo, Costantino Della Corte, Valerio Gareri, Paride Guerra, Luigi Martini

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