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Il governo ha varato nella mattinata di ieri, lunedì 16 ottobre, la legge di bilancio per l’anno 2024. Le misure contenute nella legge di bilancio, come ha spiegato il ministro all’economia Giancarlo Giorgetti nella nota di accompagnamento, “sono concentrate nella riduzione della pressione fiscale a sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che beneficeranno della conferma del taglio del cuneo fiscale già in vigore, della nuova riforma per l’accorpamento delle aliquote Irpef (23% per i redditi fino a 28mila euro) e dell’innalzamento per i dipendenti della no tax area a 8500 euro”. Ma come saranno reperite le risorse finanziarie? La nota del ministero è chiara: “L’extra-deficit serve a finanziare la decontribuzione previdenziale per i lavoratori a basso reddito e la riforma dell’Irpef, quali misure di protezione dagli effetti dell’inflazione. Il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali PA e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte, inoltre, con nuove misure per la spending review (5% lineare per i ministeri) e aumenti delle accise sui tabacchi“. Di conseguenza, per il meccanismo di equivalenza fiscale, aumenterà anche l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione e sulle sigarette elettroniche usa e getta. Non dovrebbe essere comunque un importo insostenibile perché si tratterebbe del 15 e del 10 per cento sull’accisa del tabacco, a seconda della presenza o meno di nicotina. Se l’aumento fosse di 20 centesimi, i liquidi si troverebbero a dover così sopportare un aumento di 2 e di 3 centesimi. Una inezia, si potrebbe dire. Ma a forza di inezie, anno dopo anno, nessuno può prevedere sino a dove si potrà arrivare.