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Gli aromi dolci e fruttati sono fondamentali per smettere di fumare

Un nuovo studio internazionale mette in guardia i legislatori sul pericolo di vietare alcuni aromi per sigaretta elettronica.

I liquidi per sigaretta elettronica ai gusti diversi dal tabacco sono i più utilizzati dai consumatori adulti e sono anche la scelta più diffusa nel momento in cui si adotta il vaping per smettere di fumare. L’uso degli aromi al tabacco è invece basso e tende a diminuire ulteriormente nel tempo. Giunge a queste conclusioni uno studio pubblicato su Harm Reduction Journal, di cui vi avevamo già parlato quando era ancora in fase di revisione. Il primo autore è il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos dell’Università dell’Attica Occidentale, mentre i coautori sono Anastasia Barbouni dello stesso ateneo, il fondatore del Coehar dell’Università di Catania Riccardo Polosa, Konstantinos Poulas e George Lagoumintzis dell’Università di Patrasso e Christopher Russell di Russell Burnett Research and Consultancy di Glasgow.
Lo studio trasversale si intitola “Patterns of flavored e-cigarette use among adult vapers in the USA: an online cross-sectional survey of 69,233 participants” e ha esaminato i modelli di utilizzo degli aromi nelle sigarette elettroniche in un campione di 69.233 di consumatori statunitensi con più di 18 anni. L’ampiezza del campione rende questa indagine la più vasta mai condotta sull’uso dell’e-cigarette. I partecipanti hanno risposto a un questionario online che ha registrato, oltre al loro status di fumatore, i modelli di utilizzo degli aromi all’inizio dell’uso della sigaretta elettronica, al momento dell’indagine e quando hanno smesso di fumare (per quelli che hanno usato il vaping per smettere).
I risultati sono netti. I gusti più popolari all’inizio dell’uso della sigaretta elettronica erano quelli alla frutta (82,8%), seguiti da dessert/prodotti di pasticceria e da forno (68,6%) e caramelle e cioccolato (52,2%). È stata osservata una prevalenza leggermente più elevata nell’uso di aromi fruttai e aromi di dessert/prodotti di pasticceria e da forno in coloro che non avevano mai fumato rispetto a coloro che fumavano attualmente e in passato. Gli aromi del tabacco sono stati utilizzati dal 20,8% dei partecipanti ed erano di gran lunga i meno diffusi tra i partecipanti che non avevano mai fumato. Modelli simili sono stati osservati anche per gli aromi utilizzati al momento del sondaggio, tranne per il fatto che l’uso dei gusti al tabacco era notevolmente diminuito (7,7%). Solo il 2,1% dei partecipanti ha indicato il tabacco come l’aroma più utilizzato.
Ma veniamo al gusto scelto per smettere di fumare. Anche in questo caso gli aromi più diffusi sono quelli alla frutta (83,3%), seguiti da dessert/prodotti di pasticceria e da forno (68,0%) e caramelle e cioccolato (44,5%). I partecipanti allo studio consideravano questi aromi i più utili per smettere di fumare. I liquidi al gusto di tabacco sono stati usati dal 15% degli intervistati al momento di smettere di fumare e il 9,3% lo ha ritenuto utile a questo scopo.
Questi risultati, coerenti con quelli di altri studi ma più ampi, portano con sé molte implicazioni per i legislatori, tentati in tutto il mondo di applicare divieti sugli aromi diversi dal tabacco. Qui si evidenzia, infatti, che gli aromi fruttati e dolci sono la scelta preferita non solo dai consumatori a lungo temine, ma anche nel momento in cui si smette di fumare e sono considerati particolarmente utili non solo per la cessazione ma anche per prevenire ricadute nel fumo. Un’informazione che i legislatori dovrebbero tenere in dovuta considerazione. “Qualsiasi regolamentazione sugli aromi delle sigarette elettroniche – scrivono infatti gli autori dello studio – dovrebbe mantenere l’equilibrio tra la protezione dall’uso involontario da parte di alcuni sottogruppi della popolazione (ad esempio, da parte di adolescenti o persone che non hanno mai fumato) ed evitare effetti avversi e potenziali danni ad altri sottogruppi (ad esempio, impedendo alle persone che fumano il passaggio alle sigarette elettroniche in un approccio di riduzione del danno). I nostri dati sollevano la possibilità che una regolamentazione eccessivamente restrittiva, come il divieto di vendita di specifici gruppi di aromi (in particolare fruttati e dolci), possa avere conseguenze indesiderate, impedendo alle persone che fumano di passare alla sigaretta elettronica e/o aumentando il tasso di ricaduta tra coloro che in passato fumavano e sono riusciti a smettere con l’aiuto delle sigarette elettroniche”.

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