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Il mercato italiano dello svapo è cresciuto del 29% dal 2022 al 2023, raggiungendo un valore di mercato pari a 759 milioni di euro. È quanto emerge dal rapporto curato da Jonathan Darnell, analista economico di EcigIntelligence. La scheda Paese è ben dettagliata e prende in esame i due principali canali di vendita (su strada e online), oltre a classificare la popolarità dei brand.
Prima di tutto è evidente come l’Italia continua a fare affidamento sui negozi fisici, il che distingue il mercato italiano dagli altri grandi mercati europei. Al contrario, rispetto al 2022, il traffico sul web non ha mostrato un forte sviluppo a causa anche della normativa restrittiva che potrebbe colpire l’e-commerce nel 2024. Secondo il rapporto, la popolarità dei prodotti usa e getta in Italia è aumentata in modo significativo a partire dalla seconda metà del 2022. Tuttavia, il loro mercato rimane più piccolo rispetto agli altri prodotti del vaping, come i sistemi aperti e gli starter kit a pod ricaricabili. L’Italia, inoltre, si differenzia dal resto d’Europa nella scelta dei gusti di ricarica: è l’unico Paese in cui prevalgono le aromatizzazioni al tabacco. Scelta che però non vale per le sigarette elettroniche usa e getta, all’interno delle quali sono preferiti i gusti dolci e fruttati. Il numero totale di prodotti e-liquid è aumentato in modo significativo dal primo trimestre del 2023. Tuttavia, commenta Darnell, i nuovi marchi rappresentano una piccola parte di tale crescita, poiché i brand consolidati penetrano nel mercato con maggiore capillarità. Secondo il rapporto, poi, lo svapo in Italia rispetto al resto d’Europa è assai più costoso, a causa delle imposte, del contesto economico generale e del salario medio.
A novembre 2023, il numero totale di negozi autorizzati alla vendita di liquidi da inalazione era 2.564. Poiché i negozi che chiudono non sono tenuti a segnalare la propria chiusura ad Adm, si stima che il dato sia sopravvalutato di almeno il 15%. Le regioni con il più alto numero di negozi per abitante sono l’Abruzzo, le Marche e il Veneto. La regione che ha registrato il maggior incremento percentuale dei negozi di svapo è stata la Calabria, con il 23%. Quattro le principali catene in franchising: Smokie’s, Smooke, Svapoweb (miglior incremento tra 2022 e 2023) e Puff, con quest’ultima che anche nel 2023 risulta essere la più diffusa sul territorio italiano. Sul fronte delle sigarette elettroniche a pod, guidano la classifica di diffusione Kiwi, Vaporart e Suprem-e. Uguali le prime due posizioni anche per quanto riguarda le usa e getta mentre il terzo gradino è occupato da Elfbar.
Passando al canale online, secondo il rapporto il 2023 è stato un anno poco brillante dal punto di vista del traffico e dei contatti, diminuiti del 17% rispetto al 2022, facendolo tornare quindi ai livelli del 2021. L’aumento osservato nel 2022 era in linea con l’improvviso aumento di popolarità dei prodotti usa e getta. Tuttavia, la tendenza non è persistita e si è tornati ai livelli del 2021. Si prevede che questa regressione nei numeri del traffico online rimanga stabile, con i negozi online che non riescono a consolidarsi ed evitano investimenti a causa del potenziale divieto online che il settore si trova ad affrontare. Kiwi (16,2%) ed Elfbar (10%) rappresentano i prodotti usa e getta maggiormente venduti sul web. Sul versante dei liquidi, l’analisi della società britannica indica Suprem-e come marchio più venduto e, seguito da Tnt, Vaporart, Dreamods e Dea. Suprem-e è anche il brand che propone il maggior numero di referenze a catalogo.
“Considerando l’affinità dell’Italia per i prodotti da svapare aromatizzati al tabacco – si legge nel rapporto – è interessante notare che la disponibilità di prodotti usa e getta aromatizzati al tabacco è estremamente bassa. Tra i principali rivenditori online, i marchi più grandi offrono solo una frazione di prodotti usa e getta aromatizzati al tabacco. Kiwi Vapor, Elfbar e Dinner Lady hanno tutti meno del 5% dei loro prodotti disponibili al gusto tabacco. Suprem-e e Vaporart sono eccezioni in quanto entrambi hanno percentuali più elevate di prodotti usa e getta aromatizzati al tabacco, ma anche in questo caso, rispettivamente solo il 30% e il 17%, ancora al di sotto della percentuale di e-liquid fruttati e cremosi. Ciò suggerisce che i consumatori di prodotti usa e getta in Italia potrebbero non essere gli stessi consumatori di sistemi aperti ed e-liquid. Inoltre, il prezzo dei prodotti usa e getta non è competitivo quanto quello dei prodotti per il fumo tradizionale ed è improbabile che assisteremo a uno spostamento dai fumatori tradizionali ai prodotti usa e getta“.
Dal primo al secondo trimestre del 2023, EcigIntelligence ha rilevato un forte aumento del numero di prodotti e marchi di e-liquid proposti dai principali rivenditori online. Il numero totale prodotti è aumentato del 54% (da circa 6.000 a quasi 10mila). In totale, il numero dei brand presenti sul mercato italiano è passato da 124 nel primo trimestre del 2023 a 208 nel secondo trimestre del 2023. Sei marchi hanno cessato di essere venduti dai principali rivenditori online, mentre sono stati rilevati 90 nuovi marchi, per un incremento netto di 84. “Sebbene questo forte aumento dei marchi nel secondo trimestre sia degno di nota – conclude il rapporto firmato da Darnell – i loro e-liquid rappresentano soltanto l’8% del totale. In sostanza, nonostante la massiccia diffusione di marchi, la crescita è garantita soltanto per quelli già consolidati e storici“.