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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 7 al 13 gennaio

L'aggiornamento della revisione Cochrane conferma la maggiore efficacia delle e-cig rispetto alle Nrt. Intanto in Francia arrivano un nuovo Ministro della sanità e un nuovo premier svapatore. Aumentano le tasse sulle e-cig in Indonesia e la Corte suprema Usa giudica legittimo il divieto sugli aromi della California.

Gran BretagnaCochrane, l’ultima revisione conferma la maggiore efficacia della sigaretta elettronica per smettere di fumare
L’ultimo aggiornamento della revisione di studi permanente pubblicata all’inizio della seconda settimana dell’anno da Cochrane conferma quella che ormai può essere considerata una certezza (o quasi certezza, visto che la scienza è per definizione una ricerca continua e senza fine): le e-cig con nicotina aiutano a smettere di fumare più di gomme, cerotti e inalatori e più delle e-cigarette senza la sostanza. Cochrane rappresenta il “gold standard” nella ricerca scientifica e dal 2012 conduce una revisione permanente degli studi scientifici sull’efficacia della sigaretta elettronica, intitolata “Electronic cigarette for smoking cessation”. Questo ultimo aggiornamento conferma di fatto le conclusioni del precedente, che era stato pubblicato a novembre del 2022, e di fatto le rafforza dal momento che può contare su 10 studi in più. Sale ora a 88 il numero degli studi su cui i ricercatori hanno potuto fare affidamento. I dettagli di questa revisione sono nell’approfondimento di Sigmagazine. Qui giova ricordare i nomi degli autori: Nicola Lindson, Ailsa R Butler, Hayden McRobbie, Chris Bullen, Peter Hajek, Rachna Begh, Annika Theodoulou, Caitlin Notley, Nancy A Rigotti, Tari Turner, Jonathan Livingstone-Banks e Tom Morris, coordinati da Jamie Hartmann-Boyce.

Cochrane conferma certezza sull’efficacia della sigaretta elettronica

FranciaCambio della guardia alla Sanità: è Catherine Vautrin la nuova ministra nel governo del giovane premier svapatore
Con il nuovo governo, cambio di guardia alla guida della sanità francese. Dopo poco più di due settimane di intyerim Agnès Firmin Le Bodo ha ceduto il posto a Catherine Vautrin come Ministro del lavoro, della salute e della solidarietà nel governo di Gabriel Attal, appena nominato dal presidente Emmanuel Macron. Su di lei si appuntano ora gli occhi del mondo del vaping francese per capire che tipo di politica in materia vorrà imporre. Vautrin, laureata in diritto commerciale, è una politica esperta, con una lunga carriera alle spalle e proviene dalle fila repubblicane. Era stata contattata per la carica di primo ministro nel 2022, prima che le fosse preferita Élisabeth Borne. Non si conoscono tuttavia ancora le sue posizioni nei confronti del vaping e più in generale sulle politiche di riduzione del danno. Ma, all’interno di un governo in cui il primo ministro (il 34enne Attal, il più giovane premier nella storia francese) è un noto svapatore, la speranza è che possa muoversi adottando decisioni informate ed equilibrate.

IndonesiaTassa aumentata, rincarano le sigarette elettroniche e i prodotti del vaping
Nuovo anno e nuova croce anche per i vaper indonesiani. Dal 1° gennaio è infatti entrata in vigore una tassa aggiuntiva sulla sigaretta elettronica. Lo ha riferito il quotidiano The Jakarta Globe. La nuova tassa si è sommata alle accise già esistenti. Secondo quanto dichiarato dal Ministero delle finanze, la decisione di tassare le sigarette elettroniche sottolinea il principio di equità, tenendo conto che le sigarette convenzionali coinvolgono coltivatori di tabacco e operai che pagano le tasse sulle sigarette dal 2014. Nel 2023, l’Indonesia ha raccolto 1,75 trilioni di Idr (pari a 113,7 milioni di dollari) in tasse sulle sigarette elettroniche, che equivalgono a circa l’1% delle entrate totali annuali derivanti dalle accise sul tabacco.

UsaPer la Corte suprema è legittimo il divieto di liquidi aromatizzati di uno Stato: non lede il diritto federale
La Corte suprema degli Stati Uniti ha definitivamente archiviato il contenzioso tra l’industria del vaping e la California, disponendo la legittimità del divieto dei liquidi aromatizzati. Secondo il giudice, il divieto statale non entra in conflitto con la legge federale sul tabacco. La sentenza pone così fine a una lunga battaglia portata avanti dall’industria del tabacco e del vaping contro le restrizioni degli aromi, che Sigmagazine ricostruisce nel suo articolo sulla sentenza.

Corte Suprema Usa, aromi ultimo atto: il divieto è legittimo

 

OmanSanzioni fino a oltre 5 mila dollari per chi commercia in sigarette elettroniche
Una sanzione pecuniaria fino a 2.000 Omr (pari a 5.196 dollari) per violazioni multiple sarà comminata nel Sultanato di Oman a chiunque commerci in sigarette elettroniche, shisha e relativi accessori. Lo ha annunciato il presidente dell’Autorità per la protezione dei consumatori. L’apposito decreto ministeriale è stato controfirmato dal sultano. Per l’entrata in vigore si attende ora solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La nuova legge inasprisce i divieti e le conseguenti multe, stabilendo il divieto della circolazione di sigarette elettroniche, narghilè e relativi accessori. L’articolo 2 prevede che “fatte salve le sanzioni penali previste dalla suddetta legge sulla tutela dei consumatori, chiunque violi le disposizioni della presente decisione sarà punito con un’ammenda amministrativa non superiore a 1.000 Omr e raddoppiata nel caso in cui si tratti di una violazione ripetuta. Se questa violazione viene reiterata, verrà imposta una sanzione amministrativa di 50 Omr per ogni giorno in cui la violazione continua, a condizione che il suo totale non superi 2.000 Omr (appunto 5.196 dollari). Le quantità sequestrate di sigarette elettroniche, narghilè e relativi accessori saranno distrutte secondo i controlli in vigore presso l’Autorità per la tutela dei consumatori”.

MalesiaScontro sul divieto di fumo islamico, il ministro lo rigetta: “Non sono un mufti”
Il ministro della sanità malese Dzulkefly Ahmad ha respinto la richiesta di vietare le sigarette sulla base di considerazioni islamiche. Lo riferisce il Malay Mail. Non sono un mufti per vietare le sigarette”, ha detto Ahmad in risposta al commento di un parlamentare durante una convention del partito la scorsa settimana. Lo scambio di opinioni ha fatto seguito all’approvazione in Malesia di una nuova legislazione che regola la pubblicità del tabacco, l’imballaggio e il fumo in pubblico, ma esclude la disposizione che avrebbe reso illegale per i malesi nati dopo il 2007 acquistare o consumare prodotti a base di nicotina. Il cosiddetto divieto generazionale del tabacco (Geg) è stato abbandonato dopo che le Camere del procuratore generale hanno suggerito che tale norma potrebbe violare la costituzione creando regole diverse per diverse fasce di età. I critici, tuttavia, hanno attribuito l’inversione di rotta del governo alle pressioni dell’industria del tabacco. In precedenza Ahmad si era già scusato con i cittadini malesi per non aver mantenuto il divieto generazionale nella legge sul tabacco.

RussiaLa guerra fa scappare le multinazionali: diminuita la quota dei principali produttori di tabacco
La quota dei principali produttori di tabacco nel mercato russo è diminuita di 2,5 punti percentuali nella prima metà del 2023. Lo scorso anno si era attestata all’83, 3 per cento. Lo rivela una ricerca del National Research Center of Competencies Against Illegal Turnover of Industrial Products. La quota di prodotto non correlata alle prime 4 aziende della regione è invece aumentata al 16,7% rispetto al 14,2% del 2022. La quota di prodotti contraffatti è stata del 3,2%. È stato inoltre registrato anche il calo dell’8% della quota di fatturato illegale di tali prodotti. In seguito all’invasione militare russa dell’Ucraina nel 2022, le multinazionali del tabacco hanno promesso di ritirarsi dalla Russia o di ridimensionare in maniera sostanziale le loro operazioni, anche se alcuni hanno avuto difficoltà a farlo poiché Mosca ha inasprito le restrizioni su tali transazioni. Di recente Bat aveva formalmente stipulato un accordo per la vendita delle sue attività russe e bielorusse.

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