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Regno Unito: confermata la nuova tassa sulle sigarette elettroniche

Durante la presentazione dello spring budget il cancelliere dello scacchiere ha annunciato il nuovo prelievo sui prodotti del vaping.

Il governo inglese introdurrà una tassa specifica sui liquidi da inalazione a partire dal 1° ottobre 2026. Lo ha appena confermato Jeremy Hunt, cancelliere allo scacchiere (l’equivalente del nostro ministro delle finanze, ndr) nel discorso di presentazione del cosiddetto “spring budget” (il bilancio di primavera) alla Camera dei comuni. Sono dunque confermate le indiscrezioni della stampa che hanno tenuto banco per tutta la settimana scorsa. Il discorso di Hunt è stato tutto all’insegna del taglio del prelievo fiscale e dell’aiuto alle famiglie e alle imprese, tranne a quanto pare per quelle del vaping e quei fumatori che scelgono di smettere con l’aiuto della sigaretta elettronica. Dai documenti pubblicati subito dopo il discorso di Hunt, infatti, si scopre che i liquidi senza nicotina saranno soggetti a una tassa di 1 sterlina ogni 10 ml, quelli con nicotina entro gli 11 mg/ml avranno un’imposizione di 2 sterline ogni 10 ml e quelli con nicotina superiore agli 11mg/ml di 3 sterline.

A onor del vero, Hunt ha riconosciuto che svapare è preferibile rispetto a fumare e quindi anche il tabacco subirà un aumento dell’imposizione fiscale in modo da mantenerlo più caro del vaping. Tutto qui, con una frase secca e asciutta il cancelliere ha liquidato la questione, senza ulteriori approfondimenti. Secondo le stime  le due misure messe insieme dovrebbero portare alle casse dell’erario britannico 445 milioni di sterline all’anno. Dovrebbero, perché il pericolo che i costi troppo alti possano portare a un incremento del commercio di sigarette elettroniche di contrabbando, già preoccupante nel Regno Unito, è sempre presente. Soprattutto se si tiene conto che i tassi di fumo nel Regno Unito sono più alti nelle fasce di popolazione a reddito più basso. Quindi i prodotti del vaping potranno anche costare meno delle sigarette di tabacco, ma quel prezzo potrebbe comunque essere troppo alto per una buona parte dei consumatori.
Il governo britannico ha comunque scelto di correre questo rischio, abbandonando la strada vape-friendly percorsa finora, che aveva garantito importanti risultati in termini di riduzione dei tassi di fumo. La nuova tassa completa il quadro di un cambiamento di atteggiamento del governo britannico verso il vaping e si aggiunge all’annuncio del divieto totale di vendita dei dispositivi usa e getta e alle limitazioni sugli aromi, annunciati dal premier Rishi Sunak nelle settimane scorse.

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