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Offrire una sigaretta elettronica ai fumatori che per qualsiasi motivo si recano nel pronto soccorso di un ospedale e indirizzarli verso un centro antifumo si è dimostrato un valido modo per aiutarli a smettere di fumare. È quanto sta emergendo da una sperimentazione condotta in sei ospedali del Regno Unito di cui vi avevamo già parlato su queste colonne. Il progetto è stato organizzato da un gruppo di ricercatori della Norwich Clinical Trials Unit della University of East Anglia, finanziato dal National Institute for Health Research, che fra gennaio 2022 e agosto del 2022 ha reclutato fumatori nelle corsie dei pronto soccorso.
Durante la loro permanenza in ospedale i pazienti ricevevano casualmente o una sigaretta elettronica per principianti con liquido per una settimana e spiegazioni su come usarla, oltre al riferimento del centro antifumo locale, oppure semplicemente una brochure con informazioni scritte sul centro antifumo della loro zona. Sono stati poi ricontattati dopo sei mesi per valutare gli esiti della sperimentazione, validati dal test del monossido di carbonio. In totale sono stati avvicinati poco meno di mille pazienti. A 484 è stata offerta la prima opzione, cioè sigaretta elettronica con riferimento al centro antifumo locale; ad altri 488 è stata semplicemente consegnata la brochure con informazioni scritte su come accedere ai servizi antifumo.
I risultati, pubblicati sull’Emergency Medicine Journal, dimostrano la validità di quello che gli autori definiscono un approccio “opportunistico”. È stato infatti riscontrato che coloro che hanno ricevuto la sigaretta elettronica hanno fatto registrare il 76% di probabilità di aver smesso di fumare in più rispetto al secondo gruppo. Il tasso di cessazioni era rispettivamente pari al 7,2% e al 4,1%. Secondo lo studio i primi erano anche più propensi a tentare di smettere. Secondo i ricercatori, quindi, questo approccio dovrebbe essere preso in considerazione per raggiungere fasce della popolazione che non si recano autonomamente nei centri antifumo.
“Il passaggio alle sigarette elettroniche potrebbe salvare migliaia di vite – ha commentato Ian Pope, uno degli autori della sperimentazione – Crediamo che se questo intervento fosse attuato su larga scala potrebbe far smettere di fumare più di 22 mila persone in più ogni anno”.
“Questo tipo di offerta di supporto a basso costo, combinata con una sigaretta elettronica e attuata dove i fumatori accedono alle cure – ha aggiunto Hazel Cheeseman, vice direttore esecutivo della fondazione Action on Smoking ad Health – è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per compiere rapidi progressi nei nostri sforzi per ridurre il fumo, in particolare per i gruppi svantaggiati”.
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