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La Commissione salute del parlamento sloveno ha approvato le proposte presentate lo scorso novembre dal governo sui prodotti legati al tabacco, che riguardano soprattutto la sigaretta elettronica. In particolare si prevede il divieto per tutte le aromatizzazioni diverse dal tabacco nei liquidi per e-cig. I nuovi emendamenti approvati vietano anche il mentolo, che inizialmente invece era contemplato nella proposta governativa. Una svolta restrittiva che non tiene conto del ruolo fondamentale che la varietà di aromi nei liquidi ricopre nell’aiutare i fumatori a smettere di fumare, come dimostrato ormai da una vasta letteratura scientifica in materia.
Non si sono fatte attendere le critiche delle associazioni dei consumatori locali e internazionali. Slaven Kalebic, presidente della Slovenian Vapers Association, giudica la nuova legislazione dannosa, immorale e discriminatoria. “L’unico risultato – dichiara – sarà quello di limitare l’accesso allo svapo per coloro che ne hanno più bisogno: ex fumatori e persone che tentano di smettere di fumare. Nel frattempo, i tassi di fumo in Slovenia sono fermi a un incredibile tasso superiore al 20%. Se lo scopo del governo è dissuadere i giovani dall’uso della sigaretta elettronica, non ci riuscirà vietandola agli adulti e incoraggiando così la crescita del mercato nero”.
Anche la rete internazionale dei consumatori World Vapers’ Alliance condanna la mossa del parlamento sloveno. “Durante la seduta della commissione – afferma la direttrice operativa Liza Katsiashvili – alcuni esperti hanno rilasciato dichiarazioni allarmanti e, in larga misura, fuorvianti. Ad esempio, è stato affermato che non vi è alcuna differenza in termini di nocività tra il fumo di tabacco convenzionale e lo svapo. Al contrario, le prove scientifiche suggeriscono che il vaping riduce notevolmente il danno del fumo, addirittura del 95% secondo Public Health England”. Katsiashvili si sofferma anche sull’importanza degli aromi nell’efficacia della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare. “Il mancato riconoscimento da parte del governo sloveno delle prove scientifiche che lo dimostrano – conclude – distorce il potenziale di cessazione del fumo nel paese, mettendo così a repentaglio la salute pubblica in generale”.
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