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Sigarette elettroniche, la Spagna criticata da esperti internazionali

Secondo Smoke Free Sweden equiparare fumo e svapo è un errore. Meglio seguire la strada svedese alla riduzione del danno.

Il nuovo Piano per la prevenzione del tabagismo 2024-27 presentato nei giorni scorsi dal governo spagnolo non solleva perplessità solo in patria. Dopo le critiche dei medici sostenitori della riduzione del danno della Plataforma para la Reducción del Daño por Tabaquismo e quelle dei consumatori di Ansevap, arrivano anche quelle del gruppo di esperti sanitari internazionali di Smoke Free Sweden. Quello che non convince il gruppo svedese è che la proposta spagnola equipara di fatto le sigarette elettroniche a quelle tradizionali, allineando la legislazione sui prodotti alternativi a quelli da fumo, indipendentemente dalla differenza di rischio relativo. Il ministro della salute Mónica García, inoltre, si propone di introdurre un prelievo fiscale specifico sui prodotti per il vaping.
Un approccio, quello spagnolo, in netta contrapposizione con quello svedese che il gruppo di esperti porta ad esempio. Il paese scandinavo, infatti, è prossimo a raggiungere lo status di “senza fumo”, avendo al momento un tasso di fumatori di poco superiore al 5%, la soglia per dichiararsi smoke free. Un invidiabile traguardo raggiunto, spiegano gli esperti, grazie a una politica che ha reso i prodotti alternativi al fumo accessibili ed economicamente convenienti, tassandoli solo ad una frazione dell’aliquota delle sigarette. Secondo Smoke Free Sweden, che è nato proprio per dare voce all’esperienza svedese, è questa la strada che tutto il mondo dovrebbe seguire per sconfiggere il fumo.

Delon Human

Le prove provenienti dalla Svezia sono convincenti e non dovrebbero più essere ignorate. Se le autorità spagnole fossero seriamente intenzionate a salvare vite umane, dovrebbero seguire la scienza e offrire una via di accesso economicamente conveniente ai vaporizzatori invece di bloccare questa comprovata via d’uscita per i fumatori”, dichiara Delon Human, leader di Smoke Free Sweden e già consigliere di due direttori generali dell’Oms e di un segretario generale dell’Onu per le strategie sanitarie globali. “Limitare l’accesso a questi prodotti a rischio ridotto, che sono stati riconosciuti come almeno il 95% meno dannosi dalle autorità competenti, condannerà semplicemente molti fumatori a continuare a fumare e a una morte prematura evitabile”, conclude Human.

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