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Spagna, nel piano antifumo limitazioni per la sigaretta elettronica

Il nuovo testo del governo prevede tassa specifica e divieto di aromi nei liquidi. Dure critiche degli esperti e dei consumatori.

La ministra della salute spagnola Mónica García ha approvato lo scorso venerdì il Plan Integral de Prevención del Tabaquismo 2024-27, un progetto che era rimasto chiuso nei cassetti per anni a causa delle posizioni contrastanti dei diversi territori spagnoli. Oggi, comunque, il piano per la prevenzione del tabagismo e una realtà e le autorità locali autonome potranno aderirvi o meno. Purtroppo, però, nel mirino del Ministero della salute spagnolo non ci sono solo le sigarette tradizionali a tabacco combusto, ma anche le sigarette elettroniche, usate da molti spagnoli proprio per smettere di fumare.
Il piano equipara per legge la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione di prodotti affini e di nuovi prodotti a quella esistente per i prodotti del tabacco e, cosa più preoccupante, promuove il divieto di additivi che conferiscano aromi particolari al tabacco e ai prodotti correlati. In pratica il divieto di gusti anche nei liquidi per il vaping. Si prevede, inoltre, l’imposizione di una tassa specifica sulle sigarette elettroniche con nicotina oltre all’estensione del divieto di fumo e di utilizzo dell’e-cigarette a ristoranti e locali all’aperto.

Fernando Fernández Bueno

Non si sono fatte attendere le critiche della comunità scientifica favorevole alla riduzione del danno. I medici della Plataforma para la Reducción del Daño por Tabaquismo, insieme ad altri esperti, hanno sottolineato che il piano spagnolo trascura completamente la riduzione del danno da fumo e i suoi strumenti, come la sigaretta elettronica. Il chirurgo oncologo Fernando Fernández Bueno, presidente della Plataforma, giudica il piano obsoleto, accusando la ministra di non aver preso in considerazione tutte le prove scientifiche. “La prevenzione e la cessazione non bastano, dobbiamo puntare sulla riduzione del danno – ha spiegato Bueno – Le soluzioni devono essere realistiche per i fumatori. Smettere di fumare non è facile e, se facciamo le stesse proposte da vent’anni e il numero del numero dei fumatori non si è ridotto, è ovvio che stiamo sbagliando qualcosa”.
Anche i consumatori si sono mobilitati contro il piano del governo. Anesvap lamenta di essere stata ignorata dal Ministero della salute, a cui richiede da mesi un incontro senza mai aver ricevuto alcuna risposta. L’associazione ha lanciato una petizione online per richiedere una consultazione pubblica sul piano, che consenta ai cittadini di esprimere la propria opinione. Allo stesso tempo Anesvap sta raccogliendo le testimonianze degli spagnoli che hanno smesso di fumare grazie alla sigaretta elettronica. “Vogliamo lanciare un messaggio alle autorità del ministero: la nostra esperienza con lo svapo può salvare milioni di vite – dichiara l’associazione – Riconsiderate le vostre decisioni e iniziate a valutare il vaping per quello che è realmente: un’alternativa sicura ed efficace per combattere il fumo”.

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