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Vietato svapare all’aperto a Torino, consumatori: “Trovata pubblicitaria”

L'associazione internazionale World Vapers' Alliance mette in guardia sul pericolo di equiparare fumo e sigaretta elettronica.

Una trovata pubblicitaria mal concepita che potrebbe avere gravi conseguenze negative”. Così Michael Landl, direttore della rete internazionale di associazioni dei consumatori di sigarette elettroniche World Vapers’ Alliance, commenta lapidariamente la decisione del consiglio comunale di Torino di vietare il fumo e il vaping all’aperto ad una distanza inferiore di cinque metri da altre persone, salvo il loro esplicito consenso. Secondo Landl questa misura non solo sarà inapplicabile, ma finirà per danneggiare i cittadini, invece di proteggerli.
L’assenza di qualsiasi base scientifica sull’esistenza di un ‘vaping passivo’ rende del tutto illogico un divieto di svapo all’aperto per motivi di salute pubblica – spiega il direttore di World Vapers’ Alliance – Equiparare la sigaretta elettronica al fumo non fa altro che perpetuare la falsa percezione che i due strumenti comportino rischi simili, scoraggiando i fumatori dal passare a un’alternativa meno dannosa”. Landl ha anche perplessità sulla attuabilità del divieto. “Come verrebbe applicata una regola dei 5 metri?”, si chiede, per poi concludere: “Questa non è altro che una trovata pubblicitaria mal concepita da parte del consiglio, che potrebbe avere gravi conseguenze negative”.
Molto critico verso l’iniziativa torinese anche Alberto Gómez Hernández, policy manager dell’associazione. “È del tutto assurdo equiparare vaping e fumo, soprattutto quando si tratta di regolamentare le aree riservate al fumo e gli spazi esterni – dichiara – Mentre il fumo delle sigarette tradizionali danneggia chi è vicino al fumatore, il vapore delle sigarette elettroniche è praticamente innocuo per terzi. Questa misura sarà impossibile da applicare e scoraggerà ulteriormente i fumatori dal passare ad alternative più sicure”.

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