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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 28 aprile al 4 maggio

Fa discutere in Gran Bretagna la tassa del vaping: associazioni di categoria lanciano controcampagna d'informazione. Intanto in Brasile le pesanti restrizioni normative fanno impennare il mercato nero.

Nuova ZelandaCaphra accusa di ideologismo proibizionista i rapporti del Phcc sui sistemi alternativi di riduzione del danno
Un’agenda proibizionista nascosta” è l’accusa che la Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra), l’associazione che sostiene le politiche di riduzione del danno nella grande regione dell’Asia-Pacifico, lancia alle recenti pubblicazioni del Public Health Collaboration Council (Phcc), ente di beneficenza che si occupa di salute. Per Caphra le posizioni espresse dal Phcc nel dibattito sul tabacco orale e sui prodotti a base di nicotina privilegiano la retorica rispetto alla scienza, sono intrise di “colonialismo filantropico” e di “ideologia proibizionista” e possono far deragliare le politiche di salute pubblica. La sua rappresentazione unilaterale di tali prodotti come porta d’accesso alla dipendenza degli adolescenti ignora il loro potenziale come strumenti di riduzione del danno per gli adulti fumatori, aggiunge l’associazione pro-vaping. “È tempo di correggere la narrazione e concentrarsi su soluzioni basate sull’evidenza che rispettino l’autonomia e il diritto degli individui di fare scelte informate sulla propria salute”, ha affermato Nancy Loucas, direttrice di Caphra. A suo giudizio, tale disinformazione fa parte di un copione globale che promuove una narrazione che non si concentra sulla scienza e sui fatti, ma piuttosto sull’imposizione di politiche sanitarie di stampo occidentale che non tengono in considerazione né i diversi contesti locali né le prove scientifiche. E infine Loucas ha ammonito: “Un simile approccio non è solo paternalistico ma anche dannoso per lo sviluppo di strategie efficaci di sanità pubblica”.

Gran BretagnaDue associazioni lanciano sito e campagna per spiegare le incongruenze della tassa sul vaping
La New Nicotine Alliance e il sito web Vapers.org.uk hanno realizzato in una collaborazione congiunta il sito web “No Vape Tax” per lanciare una campagna contro le proposte fiscali del governo di Rishi Sunak in materia di liquidi per sigarette elettroniche. Entrambe le organizzazioni dei consumatori affermano di essere “preoccupate che la proposta tassa sullo svapo punirà i fumatori che vogliono smettere di fumare e anche i vaper che usano questi prodotti per evitare di tornare a fumare”. Poiché sia la New Nicotine Alliance che Vapers.org.uk sono associazioni che si basano sul volontariato, il successo della campagna dipende esclusivamente dalle donazioni dei vapers. L’auspicio espresso dai rappresentanti di New Nicotine Alliance è che si possa affermare un’informazione basata su analisi scientifiche riguardo al potenziale dei prodotti a base di nicotina più sicuri per ridurre il fumo di sigaretta, compresa la loro sicurezza ed efficacia, e che quindi sia possibile utilizzare tali strumenti per contribuire alla riduzione del fumo di sigaretta. “Ciò richiede il coinvolgimento e l’informazione di un’ampia gamma di individui e pubblici, dalla sanità fino agli organismi di regolamentazione”, affermano i sostenitori dell’associazione. Il nuovo sito e la campagna che ne scaturisce hanno l’ambizione di servire proprio tale scopo.

BrasileIn vigore norme ancora più restrittive sul vaping: consumatori costernati ma i padroni del mercato nero già gongolano
Il Brasile ha confermato e rafforzato il divieto di svapo. L’apposita risoluzione di ANVISA (Agencia Nacional de Vigilancia Sanitaria), l’autorità di regolamentazione alimentare e farmaceutica del paese,  era stata pubblicata il 23 aprile scorso ma è entrata in vigore il 2 maggio. Con essa si vieta la “produzione, importazione, vendita, distribuzione, stoccaggio, trasporto e pubblicità” di tutti i prodotti a base di tabacco vaporizzato e riscaldato e se ne vieta l’uso in qualsiasi luogo “accessibile al pubblico generale”. L’aggiunta del  divieto di “trasporto e stoccaggio” crea ulteriore preoccupazione nei consumatori, giacché lascia adito a un’ampia interpretazione da parte delle forze dell’ordine, compresa quella di sanzionare l’atto di portare un vaporizzatore per strada o tenerne uno a casa. La norma vieta inoltre la pubblicità da parte di produttori o venditori, proibisce “la diffusione di informazioni o affermazioni sul prodotto senza prove scientifiche” e “qualsiasi altra forma di comunicazione o azione che promuova dispositivi elettronici per svapo, compresi articoli a pagamento nei media, e che possa stimolarne il consumo o l’inizio dell’uso”. La decisione fa seguito all’ultima consultazione pubblica sullo svapo, i cui risultati – la maggior parte delle risposte contrarie al divieto dello svapo nel Paese – sono stati semplicemente ignorati. ANVISA ha basato la sua decisione sul parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo Brazil Reports. Ma, secondo gli analisti, le nuove norme, oltre a nuocere alla salute di quanti decidono di smettere di fumare anche grazie alle e-cigarette, alimenteranno ulteriormente il già ampio mercato nero del Brasile, favorendo i profitti destinati alla criminalità organizzata piuttosto che alle imprese locali regolamentate.

GhanaSostenitori riduzione del danno invitano i governi africani a cambiare rotta nelle politiche antifumo
Kgosi Letlape, co-fondatore dell’Africa Harm Reduction Alliance, ha invitato i governi del continente africano a dare priorità alle strategie di riduzione del danno da fumo nell’ottica di un miglioramento dell’assistenza sanitaria pubblica. Intervenendo al quarto Africa Healthcare Awards and Summit (Ahas), tenutosi recentemente ad Accra, in Ghana, Letlape ha affermato che gli approcci proibitivi non funzionano nel mitigare il rischio di sostanze e comportamenti dannosi per la salute. L’esperto ha citato esplicitamente il fumo, l’abuso di droghe e alcol, così come le malattie sessualmente trasmissibili. “I divieti non risolvono alcun problema comportamentale e questa verità non dovrebbe essere trascurata dai politici”, ha affermato Letlape, “la riduzione del danno offre un approccio pratico e permette alle persone di compiere scelte informate, promuovendo la salute e responsabilità individuale”. Citando come esempio la riduzione del danno del tabacco, Letlape ha sottolineato le prove che dimostrano che i Paesi che hanno adottato prodotti non combustibili a base di nicotina come alternativa alle sigarette tradizionali stanno riducendo il tasso di fumo, oltre a ridurre i rischi di malattie legate al tabacco.

UsaSigarette elettroniche usa e getta non autorizzate, la Fda “avverte” 14 rivenditori online
La Food and Drug Administration statunitense ha annunciato l’invio di lettere di avvertimento a 14 rivenditori online per vendita di prodotti per sigarette elettroniche non autorizzati. Secondo il comunicato stampa emesso dall’autority americana, le lettere di avvertimento menzionavano specificamente la vendita di sigarette elettroniche usa e getta commercializzati con diversi marchi privi dell’autorizzazione della Fda, in violazione del Federal Food, Drug, and Cosmetic Act. I destinatari delle lettere hanno adesso 15 giorni di tempo per rispondere, illustrando le misure che intendono intraprendere per risolvere le violazioni citate e per prevenire quelle future.

GlobalVertice sull’inquinamento da plastica, da governi sostegno al divieto dei filtri per sigarette
Secondo quanto riferito dall’associazione Action on Smoking and Health (Ash), le delegazioni governative hanno espresso sostegno al divieto dei filtri per sigarette nel corso del quarto Comitato negoziale intergovernativo (INC-4), durante il quale si è discusso di sviluppare un trattato internazionale giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. Durante la conferenza, i negoziatori hanno cercato di regolamentare i prodotti di plastica in base alla loro utilità e al danno ambientale, prevedendo un divieto totale per la plastica non essenziale e inquinante. Diversi paesi hanno proposto di vietare i filtri per sigarette: tra i più determinati Perù, Panama e Svizzera. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre rilasciato una dichiarazione congiunta con il Segretariato della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) per chiedere il divieto dei filtri per sigarette e di altri rifiuti di prodotti in plastica monouso del tabacco. L’elenco delle materie plastiche da vietare sarà finalizzato all’INC-5 che si terrà a partire dal 25 novembre 2024 a Busan, nella Repubblica di Corea. Secondo ASH, ogni anno vengono gettati nell’ambiente circa 4,5 trilioni di filtri usati, o mozziconi di sigaretta. I filtri sono realizzati in acetato di cellulosa, materiale che si decompone in microplastiche e rilascia tossine e agenti cancerogeni negli ambienti terrestri e acquatici.

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