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di Stefano Caliciuri
Le maggiori associazioni di Francia e Regno Unito uniscono le forze a danno vita ad una grande entità trasnazionale indipendente dalle lobby del tabacco e del farmaco, nata per difendere il settore del vaping in sede europea e nazionale. Una unica sigla che riunisce circa cinquecento tra produttori e distributori: la forza dei numeri non potrà farla passare inosservata agli occhi del legislatore, sia esso europeo, francese o britannico.
La transalpina Fivape e l’inglese Ibvta d’oggi in poi si sono dunque costituite nella Coalizione europea per il vaping indipendente (Eciv). Tra gli obiettivi: sostenere e difendere il settore del fumo elettronico in sede europea attraverso attività di comunicazione e di rapporti bilaterali con gli organismi preposti, senza dover “scendere a compromessi di rappresentanza” con Big Tobacco o Big Pharma.
Jean Moiroud, presidente Fivape, si è detto orgoglioso si essere riuscito a creare un’intesa tra associazioni internazionali così da poer affrontare qualsiasi tipo di problema o di criticità attraverso una voce unitaria. Fraser Cropper, presidente di Ibvta, ha aggiunto che la Direttiva europea, avendo imposto stringenti regole a tutti i produttori del settore presenti nei ventotto Paesi membri, richiede una unità di direzione e strategia. La lungimiranza anglo-francese ha spinto dunque i rappresentanti delle associazioni a coalizzarsi una entità di scala europea. I primi passi sono stati mossi, chissà se ora qualche altro Paese aderirà alla Eciv in maniera da poter diventare una unica, grande e riconosciuta realtà in ambito europeo. Magari proprio l’Italia, mai come in questo momento in deficit di rappresentanza.