© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
di Barbara Mennitti
Equiparazione totale fra sigaretta tradizionale ed elettronica per quanto riguarda i divieti. È questo che prevede la nuova legge che sarà discussa e votata dalla camera lussemburghese il prossimo 31 maggio. Per ora il provvedimento ha avuto il via libera dai deputati della Commissione salute. Ad esultare per questa misura sono i deputati del Chrëschtlech Sozial Vollekspartei, il Partito popolare cristiano sociale del Lussemburgo.
La parlamentare Nancy Arendt ha spiegato così la sua posizione al quotidiano 5’minutes: “Non vi sono studi precisi sul carattere più o meno dannoso dell’ecigarette. Per questo abbiamo scelto la via della prudenza e abbiamo scelto di metterla sullo stesso piano della sigaretta classica. Dove è vietata la sigaretta tradizionale, lo sarà anche quella elettronica”.
Si asterranno dal voto, invece, i deputati di Lénk, il partito di sinistra. “Noi pensiamo – ha dichiarato il parlamentare Marc Baum – che esista una differenza e vada rispettata e che si banalizzi la sigaretta classica mettendola sullo stesso piano di quella elettronica. Ecco perché ci asterremo”.
Se la misura sarà approvata dalla Camera, dunque, anche il Granducato del Lussemburgo andrà ad ingrossare le fila di quei Paesi che mettono sullo stesso piano uno strumento certamente dannoso e uno di riduzione del danno. Il problema, infatti, non è tanto nelle restrizioni all’uso dell’ecig, ma nel concetto stesso di equiparare quello che molti esperti considerano il male e la sua cura.