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Vi sono stati dei legami fra la Commissione Europea e l’industria del tabacco che sono stati tenuti nascosti. Lo ha dichiarato il 5 ottobre l’Ombudsman europeo Emily O’Reilly (in foto), facendo riferimento a rapporti segreti fra lobbisti e alcuni membri della commissione guidata da Josè Barroso. La questione non è nuova, visto anche che la Commissione presieduta da Barroso ha terminato il suo mandato nel 2014, ma la richiesta di chiarimenti da parte del difensore civico europeo la riporta di attualità, gettando qualche ombra sull’operato dell’Ue, visto che le leggi sul tabacco furono riviste in quel periodo. E, in periodo di discussione della Tdp, fa sorgere qualche domanda legittima.
La Commissione si è difesa sostenendo di agire in assoluta trasparenza: il materiale in questione può essere reso pubblico su richiesta dei parlamentari europei. Ma per O’Reilly non basta: “Vuol dire in pratica che se nessuno chiede niente, gli incontri con i lobbisti del tabacco rimangono segreti”. L’Ombudsman ha quindi richiesto all’attuale Commissione, guidata da Jean-Claude Junker, di pubblicare tutti i rapporti e i resoconti degli incontri con i lobbisti del tabacco. Entro la fine dell’anno la Commissione dovrà comunicare come intende farlo. Non farlo significherebbe vilare la Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della salute, che proibisce interessi commerciali e costitutiti influenziono le politiche di salute pubblica sul controllo del tabacco.
Per approfondire qui un articolo di Euobserver