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Codice del consumo, decalogo Antitrust anche per sigarette elettroniche

Tra i punti: diritto di recesso entro 14 giorni dall'acquisto anche online; maggiori diritti di rimborso comprese le spese di spedizione.

Un decalogo redatto dall’Antitrust al fine di garantire un corretto rapporto tra consumatore e fornitore del bene o servizio. Le disposizioni introdotte dal nuovo Codice del consumo e dalle direttive europee riguardano chiunque utilizzi il web per effettuare vendite o transazioni economiche in genere. Per tutelare i consumatori dalle pratiche commerciali scorrette, oltre all’azione repressiva, l’Antitrust ha dunque deciso di semplificare la comunicazione redigendo dieci punti di sintesi che consentono di conoscere a fondo i diritti di chi vende e di compra. È quindi utile tenere a mente il decalogo stilato dall’Antitrust sui diritti dei consumatori e i doveri delle imprese, che mette in risalto le ultime novità del Codice del Consumo e della normativa europea in materia di tutele, anche on line. Le regole valgono per tutti, venditori e acquirenti di sigarette elettroniche e accessori per il vaping compresi. Le norme si applicano a vendite via internet, per telefono e per corrispondenza e a vendite effettuate al di fuori di punti vendita, ad esempio al domicilio del consumatore, per strada, in un “party Tupperware” o durante una gita organizzata dal commerciante. Ecco i punti in sintesi.

Stop a spese e costi nascosti su Internet. Da adesso in poi, i consumatori dovranno confermare esplicitamente di aver capito che il servizio è a pagamento. È una nuova norma per proteggere i consumatori dalle “trappole dei costi” sul web.

Maggiore trasparenza dei prezzi. I venditori dovranno indicare chiaramente il costo totale del prodotto o servizio, incluso qualunque addebito supplementare.

Divieto delle caselle preselezionate sui siti web. Quando si fanno acquisti online è possibile che vengano offerte opzioni supplementari, quali assicurazioni viaggio o noleggi auto, offerti mediante le cosiddette “caselle preselezionate”. Attualmente i consumatori sono spesso costretti a deselezionare queste caselle se non desiderano tali servizi, con la nuova legge europea, le caselle preselezionate sono vietate in tutta l’Ue.

Diritto di recesso: 14 giorni per cambiare idea su un acquisto fatto anche on line. Il periodo durante il quale i consumatori possono recedere dal contratto di acquisto è portato a 14 giorni di calendario (rispetto ai sette finora prescritti dalla normativa dell’Ue). I consumatori possono restituire le merci per qualunque ragione, se cambiano idea. Qualora un venditore non informi chiaramente il cliente circa il diritto di recesso, la durata del periodo di ripensamento è estesa a un anno. I consumatori saranno tutelati e beneficeranno del diritto di recesso anche in caso di visite da parte del commerciante effettuate su richiesta, per le aste online benché le merci acquistate tramite asta possano essere restituite solo se acquistate da un venditore professionista. Il periodo di recesso decorrerà dal momento in cui il consumatore riceve le merci e non, come prima, dal momento della conclusione del contratto. Le norme si applicano a vendite via internet, per telefono e per corrispondenza e a vendite effettuate al di fuori di punti vendita, ad esempio al domicilio del consumatore, per strada, in un “party Tupperware” o durante una gita organizzata dal commerciante.

Maggiori diritti di rimborso. I commercianti sono tenuti a rimborsare i consumatori per il prodotto entro 14 giorni dal recesso. Il rimborso deve coprire anche le spese di consegna.

Introduzione di un modulo di recesso standard per l’intera Ue. I consumatori possono disporre di un modulo di recesso standard per l’intera Ue che potranno usare se, avendo cambiato idea, desiderano recedere da un contratto concluso a distanza o a domicilio.

Eliminazione di sovrattasse per l’uso di carte di credito e di servizi di assistenza telefonica. I commercianti non possono più addebitare ai consumatori costi supplementari per i pagamenti con carta di credito (o altri mezzi di pagamento), se non i costi effettivamente sostenuti per offrire tale opzione di pagamento.

Informazioni più chiare su chi sopporta le spese di restituzione delle merci. Se i commercianti intendono far sostenere ai clienti i costi di resa delle merci in caso di ripensamento, essi devono informarne chiaramente e preventivamente i consumatori, altrimenti tali costi rimarranno a loro carico.

Più tutele per i consumatori negli acquisti digitali. Anche le informazioni sui contenuti digitali devono essere più chiare, comprese quelle relative alla compatibilità con hardware e software e all’applicazione di eventuali sistemi tecnici di protezione che, ad esempio, limitino il diritto del consumatore di fare copie del contenuto. I consumatori hanno il diritto di recedere dagli acquisti di contenuti digitali, come i download di musica o di video, ma solo fino a quando ha inizio l’effettivo processo di download.

Più tutele e norme comuni anche per le imprese. È stato introdotto un unico gruppo di norme fondamentali per i contratti a distanza (vendite per telefono, per corrispondenza o via internet) e per i contratti conclusi al di fuori dei punti vendita (vendite concluse fuori dai locali della società, ad esempio per strada o a domicilio) nell’Unione europea, che creino eque condizioni di concorrenza e riducano i costi delle operazioni per i commercianti transfrontalieri, specialmente nel caso delle vendite via internet. Inoltre, moduli standard che faciliteranno l’attività delle imprese; norme specifiche previste per le piccole imprese e le imprese artigiane. Non vi sarà diritto di recesso nel caso di riparazioni urgenti e di lavori di manutenzione.

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