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All’Università dell’Insubria non si fuma. E non si svapa neppure. Dopo l’emanazione di una apposita circolare, è stato introdotto il divieto totale di fumo e vaping non soltanto nelle aule e nei corridoi dell’ateneo lariano, ma anche in tutte le pertinenze esterne, cortili e giardini. Al posto dei posacenere sono stati affissi cartelli che ricordano il divieto e le sanzioni in caso di inosservanza. “Sono una non fumatrice – ha spiegato la docente Michela Prest al cronista de La Provincia di Como che per primo ha dato la notizia – non solo, mi sono occupata anche di fisica medica e ho lavorato con pazienti con gravi patologie tumorali. Sconsiglio, quindi, a chiunque di accendersi una sigaretta. Quando si ha una dipendenza è chiaro che è complicato scacciare la voglia. Però credo proprio sia un divieto corretto. Negli Stati Uniti, del resto, è così: quando sono stata a Berkeley, c’erano alcuni piccoli recinti dove le persone potevano fumare. Per il resto, in tutto il campus, non si poteva. Sinceramente, da quando abbiamo affisso i cartelli, non ho visto studenti “impazziti” correre alla ricerca di un posto. E fra i miei colleghi – ha concluso Prest – almeno vado a memoria, credo siano davvero pochi ad avere il vizio”.