Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Rapporto Eurispes 2020, tutti i numeri della sigaretta elettronica in Italia

Pubblicata l'annuale edizione del volume curato dall'Eurispes: ventisette pagine sono dedicate ai vaporizzatori messi a confronto con i prodotti del tabacco di nuova generazione.

Un “incidente che ha messo in difficoltà molti consumatori e anche chi si batte per il principio di riduzione del danno nell’area del tabacco, ritenendo che comunque vada superato il consumo di tabacco combusto”. Così Eurispes descrive l’allarmismo estivo contro la sigaretta elettronica all’interno del Rapporto Italia 2020 presentato questa mattina a Roma. Viene inoltre difeso anche il mercato italiano. “Le regole europee – si legge – sono molto più stringenti di quelle statunitensi in relazione alla produzione e alla commercializzazione di liquidi per sigarette elettroniche: limiti più bassi per la presenza di nicotina e verifiche sulle modalità di produzione e conservazione dei liquidi. È, dunque, da escludere che un consumatore di prodotti legali, presenti sul mercato italiano, sia a rischio di contrarre una “polmonite chimica”, come avvenuto negli Stati Uniti per chi ha autonomamente miscelato sostanze non controllate, o fatto acquisti su Internet o nel mercato illegale”.
All’interno del corposo Rapporto, Eurispes ha dedicato ventisette pagine ai prodotti del tabacco di nuova generazione, mettendo a confronto l’utilizzo e la diffusione delle sigarette elettroniche e dei riscaldatori di tabacco.
Più del 90% dei consumatori sostituisce la sigaretta tradizionale con la sigaretta elettronica; il 3,4% preferisce i prodotti a tabacco riscaldato; mentre il 4,9% li utilizza entrambi. Sia gli uomini che le donne utilizzano prevalentemente la sigaretta elettronica, ma i primi più delle seconde (92,6% contro 82,6%); le fumatrici scelgono invece più spesso degli uomini il consumo di prodotti a tabacco riscaldato (+1%) o l’utilizzo combinato di entrambi i prodotti (8,7% contro 4,1%). Osservando i risultati in base all’età dei rispondenti, la sigaretta elettronica si conferma il prodotto più utilizzato da tutte le fasce d’età, ma risulta meno diffusa fra i fumatori con più di 45 anni che scelgono i prodotti a tabacco riscaldato nel 14,3% dei casi. Questa tipologia di prodotto è scelta anche dal 4% dei 18-24enni e dal 2,3% dei 25-34enni; mentre non è usata da nessuno dei rispondenti di età compresa tra i 35 e i 44 anni. A preferire il consumo duale sono soprattutto i giovani tra i 18 ed i 24 anni (6%), seguiti dai 35-44enni (5,9%) e dai 25-34enni (4,6%); dopo i 45 anni nessuno opta per la combinazione dei due prodotti. Entrambi i sessi utilizzano questi prodotti prevalentemente da un 2-4 anni (45,6% uomini e 34,8% donne), ma tra le donne risulta particolarmente elevata la percentuale delle nuove consumatrici che hanno iniziato da meno di sei mesi (30,4% contro il 10,7% per gli uomini). Tra gli uomini è più alta rispetto alle donne anche la quota di quanti usano questi prodotti da 6 mesi-1 anno (19,5% contro 15,2%) e da più di 4 anni (24,2% e 17,4%). Il passaparola sembra essere il principale canale di diffusione dei prodotti senza combustione, con il 57% dei consumatori che dichiara di esserne venuto a conoscenza perché utilizzati da amici/conoscenti/parenti. Il 22,3% degli intervistati li ha conosciuti tramite Internet e l’11,3% tramite le rivendite; al 6,4% sono stati regalati e solo il 2,6% li ha conosciuti attraverso la lettura di articoli o riviste. Gli uomini più delle donne sono convinti che i prodotti senza combustione siano meno dannosi per la salute (50,7% contro 45,7%) e riscontrano più spesso benefici a livello fisico (34,9% contro 30,4%); al contrario, è più alta la percentuale di donne rispetto agli uomini che sceglie questi prodotti per il minor impatto estetico sul corpo (10,9% donne e 7,9% uomini) e perché meno fastidiosi per coloro che sono fisicamente vicini (10,9% contro 6%). I prodotti senza combustione si distinguono dai prodotti tradizionali del fumo sotto molteplici aspetti come l’impatto sulla salute, la modalità di utilizzo, il costo e la necessità di manutenzione. Agli intervistati è stato chiesto di esprimere la propria opinione su alcune affermazioni relative ai prodotti senza combustione anche rispetto alle differenze con le sigarette tradizionali: i risultati restituiscono una valutazione generale molto positiva di questi prodotti da parte dei consumatori. Il 96,6% del campione afferma di trovare piacevole il loro aroma e il 95,5% è convinto che arrechino minor danno alla salute e anche di sentirsi meglio fisicamente rispetto al fumo di sigarette tradizionali; per il 91,7% sono uno strumento utile a smettere di fumare; l’89,8% non riscontra particolari difficoltà nella manutenzione o nell’utilizzo e l’81,9% degli svapatori si dichiara d’accordo con l’affermazione che i prodotti senza combustione non infastidiscano chi gli sta vicino. Solo il 22,6% dei rispondenti al questionario ritiene che tali prodotti abbiano un costo troppo elevato, a fronte del 75,5% di risposte negative, mentre a soffrire la mancanza della gestualità associata alle sigarette tradizionali è poco più di un intervistato su quattro (26,8%) e sono ancora di più coloro i quali rispondono di non trarne la stessa soddisfazione (35,8%). L’aspetto che convince meno gli utilizzatori dei prodotti senza combustione riguarda il fatto che diano dipendenza: nonostante per il 58,5% questo non accade, il 39,6% afferma che anche questi prodotti creino dipendenza. Ma come incidono i prodotti senza combustione sull’abitudine di fumare le sigarette tradizionali? Il 66,4% degli intervistati dichiara di aver completamente smesso di fumarle dopo aver provato i prodotti senza combustione e il 22,6% ne ha diminuito il consumo. Solo il 5,7% ha mantenuto invariate le proprie abitudini nonostante utilizzi anche questi prodotti, l’1,1% fa un uso associato di entrambi i prodotti senza combustione (e-cig e prodotti a tabacco riscaldato), mentre solo lo 0,8% ha ripreso a fumare esclusivamente le sigarette tradizionali.
L’indagine campionaria è stata realizzata su un campione probabilistico stratificato in base alla distribuzione della popolazione per sesso, per titolo di studio e per classe d’età (18-24 anni; 25-34 anni; 35-44 anni; 45-64 anni; 65 anni ed oltre) risultante dai dati dell’ultimo Censimento Istat. La rilevazione è stata realizzata tramite la somministrazione face to face di un questionario semistrutturato ad alternative fisse predeterminate, composto da domande a risposta chiusa. La modalità delle domande chiuse o ad alternativa fissa predeterminata ha consentito di ottenere, oltre ad un elevato tasso di risposta al questionario, una più efficace standardizzazione ed una maggiore facilità di codifica e di analisi delle risposte fornite dagli intervistati.

Articoli correlati