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Una nuova realtà produttiva si affaccia sul panorama del vaping italiano. Si chiama Diplomatic e porta la firma della famiglia Cucci: il padre Rino e i figli Mirko e Luca che possono vantare già una lunga militanza ed esperienza nel settore grazie al marchio ToB Italia. Ora, archiviata l’esperienza ToB, la famiglia Cucci ha deciso di lanciarsi in una nuova e avvincente sfida: ripartire da zero con un’azienda tutta nuova, un nuovo brand da far crescere e affermare nel sempre più affollato mercato dei liquidi da inalazione per sigarette elettroniche.
Diplomatic ha sede a Taranto, in uno stabilimento di due piani perfettamente organizzato per lo svolgimento dell’intero processo produttivo. “Al piano superiore sono ospitati tutti gli uffici direzionali – spiega il vice presidente Mirko Cucci – mentre al piano inferiore è presente il laboratorio dove selezioniamo accuratamente le materie prime e produciamo tutti i nostri aromi. Per renderci completamente autonomi e indipendenti, abbiamo anche una zona dedicata all’imbottigliamento e al confezionamento dei prodotti. Infine, cosa tutt’altro che trascurabile, l’area aziendale è provvista di un ampio piazzale privato che facilita le operazioni di carico e scarico merci“.
Diplomatic al momento produce aromi in diversi formati, basi neutre e booster di nicotina, ed è in attesa dei tempi ministeriali per poter commercializzare i primi liquidi premiscelati pronti all’uso.
“La nostra mission – continua Mirko Cucci – è quella di diffondere la cultura dello svapo, consci del fatto che il vaping è la più valida e meno dannosa alternativa al fumo tradizionale. Vogliamo farlo però con qualità, offrendo ai consumatori prodotti derivanti da ricette complesse e ricercate ma soprattutto realizzate sempre con materie prime pregiate e selezionate. È questo infatti il motivo che ci ha spinti a scegliere il nome Diplomatic per la nostra azienda, un richiamo alla crema e alla torta diplomatica che deve il suo nome all’usanza dei diplomatici di portare in dono ai regnanti dolci di qualità superiore. Vogliamo – conclude Cucci – che Diplomatic evochi un mondo di aromi raffinati e aristocratici“.