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Nonostante l’allarme causato da Evali prima e l’emergenza dettata dal nuovo coronavirus poi, negli Stati Uniti aumenta il numero di persone che ha smesso di fumare grazie alla sigaretta elettronica. Lo dicono i numeri diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). La percentuale dei vaper passa così dal 3,2 per cento al 4,4 per cento che in valori assoluti significa un incremento di 2,75 milioni di persone (da 8,07 a 10,82 milioni). È il secondo maggior incremento dal 2014 ad oggi, anno in cui i Cdc hanno cominciato a rilevare i dati sul vaping. I vaper duali (che utilizzano cioè sia la sigaretta elettronica che quella tradizionale sono circa 4 milioni. Il numero dei fumatori è diminuito di un punto millesimale, passando dal 13,7 al 13,6 per cento della popolazione (34,1 milioni di persone). Sono invece poco più di 2 milioni gli americani che hanno dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica senza aver mai fumato prima. L’età media del consumatore tipo comincia a salire. Nel 2018 il 75 per cento degli svapatori aveva un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, nel 2019 la percentuale è scesa al 58 per cento mentre il 25 per cento è di età tra i 25 e i 34 anni e il 10 per cento tra i 35 e i 44 anni.
“I proibizionisti del tabacco e della nicotina – commenta Brad Rodu, docente di medicina, esperto in riduzione dei danni da fumo – continuano a dipingere lo svapo come pericoloso e malvagio. Nonostante ciò, il numero di americani che utilizzano questo sistema di somministrazione di nicotina senza fumo continua a crescere, seppure ancora ma troppo lentamente. La campagna vergognosa e immorale costantemente messa in campo contro questi prodotti continua a scoraggiare i fumatori ad accedere alle opzioni”.