Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 20 al 26 gennaio

In Usa e Canada autorità sanitarie in allarme per il vaping fra i giovanissimi, mentre in Gran Bretagna alcuni ospedali permettono lo svapo all'interno delle loro strutture. Intanto il 2018 si è confermato come un anno di crollo per Big Tobacco, tanto che Altria, dopo aver acquistato quote di Juul, mirererebbe al mercato della cannabis.

Gran BretagnaLa svolta del Chesterfield Royal Hospital: sì allo svapo nelle aree ospedaliere
Lo scorso anno, le unità sanitarie del National Health Service, il servizio sanitario nazionale britannico, sono state subissate da richieste affinché modificassero la posizione sul divieto di svapare negli ospedali adottata lo scorso anno. Il gruppo parlamentare All Party per il vaping aping, Public Health England e il Royal College of Physicians  hanno chiesto a tutte le unità di esaminare le più recenti analisi scientifiche e seguire le raccomandazioni da esse scaturite. Mentre la maggior parte degli istituti ospedalieri continua a ignorare le richieste, il Chesterfield Royal Hospital ha per primo deciso di accoglierle, permettendo lo svapo all’interno delle sue aree ospedaliere.

CanadaEsperti rilanciano l’allarme sul vaping tra i giovanissimi
Lo svapo tra i giovanissimi resta la preoccupazione principale tra coloro che mantengono un atteggiamento prudente nei confronti dell’ecig. Nonostante le indagini sull’accesso al vaping dei giovani presentino dati controversi (molte statistiche, infatti, ridimensionano fortemente il fenomeno, che al contrario ha una forte eco mediatica), alcuni specialisti delle strategie antitabacco canadesi si sono riuniti ad Ottawa, rilanciando l’allarme “per l’aumento dell’utilizzo di ecig da parte dei giovani”. Lo svapo è molto meno nocivo del fumo, hanno ammesso durante l’incontro, ma per chi non consuma tabacco è consigliabile tenersi lontano anche dall’ecig. Un tema divenuto più attuale con la diffusione, specie fra i più giovani, di nuovi e più semplici device di vaping.

UsaFda: ecig e minori, senza inversione di tendenza necessarie misure restrittive
E uno dei più strenui sostenitori della tesi legata ai pericoli della diffusione del vaping fra i minorenni è da sempre il commissario della Food and Drug Administration Scott Gottlieb. Nel suo discorso tenuto sette giorni fa a Silver Spring, Gottlieb ha ribadito che la lotta al vaping giovanile resta una priorità della sua agenzia e ha definito ancora una volta allarmante la situazione, tanto da far passare in secondo piano i progressi ottenuti nel campo della lotta al fumo proprio grazie all’avvento della sigaretta elettronica. Se nel 2019 non vi saranno segnali di un’inversione di tendenza, sarà necessario adottare misure restrittive più drastiche, ha detto. Sigmagazine ha approfondito l’intervento del presidente dell’Fda e il dibattito che ha nuovamente scatenato.

Australia/Nuova ZelandaAutori francesi ne elogiano strategie antitabacco a lungo termine
La riduzione del danno produce degli indubbi vantaggi per la salute e dovrebbe essere considerata un primo passo verso l’abbandono totale del tabacco. Solo l’astinenza completa, infatti, garantisce  la possibilità di evitare  i rischi di contrarre un cancro derivato dal consumo di tabacco, secondo quanto scrivono due autori francesi, Martine Perez e Béatrice Fervers, nel libro “Cancro, quali rischi” edito in Francia per le edizioni Quae. I due autori elogiano soprattutto le politiche antifumo seguite in Oceania: “Alcuni Paesi si sono impegnati in strategie di controllo del tabacco a lungo termine, come l’Australia o la Nuova Zelanda, con risultati interessanti, poiché la percentuale di fumatori in questi Paesi è scesa al di sotto del 15%”.

Gran BretagnaLo shisha aumenta il rischio di obesità e di diabete di tipo 2
È ormai scientificamente provata la maggiore dannosità dello shisha (la pipa ad acqua) anche rispetto al già dannoso fumo di sigaretta (ed è uno dei motivi per cui sarebbe opportuno che il vaping separasse nettamente i propri destini da quelli dello shisha, cosa che non avviene ad esempio in Germania). Secondo quanto riportato dal gruppo francese antifumo Tabac Info Service, una boccata di shisha equivale al fumo di un’intera sigaretta e in un’intera seduta si aspira l’equivalente di 20-30 sigarette, oltre un pacchetto. Ora i ricercatori della Brighton and Sussex Medical School hanno rivelato che i fumatori di shisha corrono un rischio molto maggiore rispetto ai fumatori di tabacco di obesità e di sviluppare un diabete di tipo 2.

FranciaBen 80 milioni di aiuti di Stato ai tabaccai che diversificano il loro business
La potenza del settore dei tabaccai è piuttosto forte in tutta Europa e la Francia non fa eccezione. Il governo di Parigi ha stanziato ben 80 milioni di euro per finanziare un piano di trasformazione dell’intero settore. A ogni tabaccaio che intende rinnovare il proprio punto vendita il governo metterà a disposizione fino a 33 mila euro di aiuto, finalizzati a diversificare l’offerta. Un sostegno pubblico che altre categorie del commercio possono solo sognarsi.

UsaPer le multinazionali del tabacco il 2018 borsistico è stato un annus horribilis
Il 2018 sarà ricordato come un anno nero per le azioni di borsa delle multinazionali del tabacco, nonostante il loro tentativo di mettere più di un piede nel mondo del vaping. Il dato non riguarda solo la borsa statunitense, ma naturalmente Wall Street resta ancora il centro del mondo dal punto di vista finanziario. La fine del successo sui mercati finanziari va di pari passo con l’aumento del numero di ex fumatori che sono riusciti a passare dal tabacco alla sigaretta elettronica. Interpellato da media di settore, Ed Monk, direttore associato di Fidelity Personal Investing, ha sottolineato come “gli investitori sono diventati scettici sul fatto che i colossi del tabacco possano sostituire le vendite di sigarette con i prodotti di nuova generazione del vaping“.

Gran BretagnaFumo per le pensioni, critiche sul Lincolnshire per investimenti nel tabacco
Critiche severe sono piovute sul Consiglio della contea di Lincolnshire (Lincolnshire County Council) dopo le rivelazioni sull’investimento di oltre 45 milioni di sterline in azioni di società del tabacco. Il denaro fa parte del piano di investimenti per il fondo pensione del consiglio, ma è in grave contraddizione con l’impegno del Consiglio nelle politiche addottate per ridurre il numero dei fumatori nella contea.

Svizzera/Marocco/SenegalOng rivela: le sigarette vendute agli africani sono più tossiche
Rischia di diventare il dieselgate delle multinazionali del tabacco lo scandalo scoppiato in Svizzera e Africa da un’inchiesta dell’Ong Public Eye, che ha rivelato che le sigarette prodotte in Svizzera ma destinate al mercato africano hanno valori di nicotina, monossido di carbonio e catrame superiori a quelle europee. Non solo: i valori sono superiori anche a quanto indicato sui pacchetti, eventualità che configurerebbe una violazione delle legislazioni sul tabacco vigenti in quei Paesi. La notizia è stata rilanciata tanto da media europei (come Libération in Francia e la tv svizzera nella repubblica alpina), quanto da quelli africani, come il quotidiano senegalese Xibaaru, che evidenzia come le autorità del Senegal siano state investite della richiesta di rafforzare i controlli. Sul versante delle multinazionali – Philip Morris, British American Tobacco e Japan Tobacco International, che hanno sede in Svizzera – c’è da registrare la smentita di Philip Morris. Sigmagazine ha approfondito i contorni della vicenda.

UsaCnbc, mire di Altria sul mercato della cannabis
Altria, la holding capogruppo di società tra cui figura anche Philip Morris, che produce marchi come Marlboro, Merit e Chesterfield e che di recente è entrata a pieno titolo nella compagine societaria di Juul, punterebbe adesso al mercato della cannabis. Sigmagazine ne aveva parlato lo scorso settembre e oggi, secondo quanto riportato dal network statunitense Cnbc, emissari di Altria sarebbero in una fase preliminare di negoziazione con un produttore canadese. Obiettivo, la diversificazione delle proprie attività: un tocco di fumo su mercati in realtà non complementari ma alternativi, come è quello del vaping.

AustraliaIn una pagina 56 ricerche scientifiche pro vaping dal 2011 a oggi
Via Sigmagazine, il quadro generale della situazione del vaping in Australia, sempre da tenere d’occhio soprattutto per quanto riguarda la lotta per la legalizzazione dei liquidi da inalazione contenenti nicotina, ad oggi ancora vietati nel Paese. Ma soprattutto il link all’associazione Legalise Vaping, che raccoglie in un’unica schermata 56 studi scientifici, dal 2011 a oggi, che dimostrano come il vaping sia meno dannoso del fumo e aiuti a smettere di fumare.

Articoli correlati