© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
“La sigaretta elettronica può aiutarti a smettere di fumare” o “il vaping è meno dannoso del fumo”. Questi gli slogan scritti a lettere cubitali sul sito del Ministero della salute neozelandese interamente dedicato allo strumento per ridurre il danno da fumo. Le autorità lo avevano promesso all’inizio del mese scorso ed hanno mantenuto l’impegno. In attesa, dunque, della massiccia campagna istituzionale per incoraggiare i fumatori a passare alla sigaretta elettronica in calendario per agosto, il Ministero e l’Agenzia per la promozione della salute mettono online i “vaping facts”, i dati di fatto sullo svapo. Come preannunciato, lo sforzo di informazione è indirizzato a tutti i fumatori con un occhio particolare per le donne Maori, categoria particolarmente a rischio. Fra di loro, infatti, si registra una prevalenza di fumatrici del 32,5 per cento, a fronte di una media nazionale del 13,8. E infatti il sito Vaping facts si apre con il bel viso sorridente di una giovane donna Maori. Allo stesso tempo le istituzioni si preoccupano di scoraggiare i non fumatori e i minori dall’utilizzare la sigaretta elettronica. “Svapare non è innocuo – recita uno dei claim di apertura – non iniziare se non fumi”.
Il sito è pensato per coinvolgere l’utente. Nella prima sezione, “The facts of vaping”, il navigatore può mettere alla prova le sue conoscenze in materia facendo un test con risposte multiple. Un modo divertente per comunicare tutte le nozioni più importanti sull’e-cigarette: di cosa si tratta, quali sono i rischi e gli effetti collaterali associati al suo uso, quali leggi lo regolamentano e come regolarsi in caso di gravidanza (le autorità neozelandesi ne sconsigliano l’utilizzano). La seconda parte del sito confronta direttamente il vaping e il fumo. In termini di danno, di quantità di nicotina inalata (evidenziando come nella sigaretta elettronica sia l’utilizzatore a deciderla), di aiuto nel superare i problemi della cessazione e di costi. Anche questo è un tema molto importante per le autorità neozelandesi, visto che è proprio nelle fasce economicamente più deboli che si trovano i tassi più alti di fumatori. Il sito mette infatti a disposizione dell’utente un calcolatore che mostra in chiari numeri il risparmio economico di passare dalle sigarette di tabacco a quelle elettroniche.
Il sito si chiude infine con una serie di nozioni e di consigli su come smettere di fumare con la sigaretta elettronica. Si spiega perché e in quale proporzione essa sia più efficace di altri metodi per la cessazione, si offre un orientamento fra i diversi strumenti disponibili sul mercato, si offre un sostegno specializzato e alcune “dritte” per una buona riuscita. Per esempio si suggerisce di affidarsi a un negozio specializzato affidabile e di iniziare con un kit per principianti, lasciando i device per i nuvoloni per un secondo momento. Altrettanto importante, si spiega nel sito, è trovare il giusto liquido, capire la concentrazione di nicotina necessaria e “adattarsi al vaping”, capendo che è diverso dal fumo. Si raccomanda, infine, di darsi degli obiettivi realistici, sapendo che sono le prime due settimane il periodo in cui bisognerà tenere duro. Per qualsiasi domanda rimasta senza risposta, l’utente è invitato ad inviare una mail con i suoi interrogativi e le sue perplessità.
Insomma, il Ministero della salute della Nuova Zelanda ha scelto di imboccare con decisione la strada della riduzione del danno, puntando in particolare sulla sigaretta elettronica, come strumento che contribuirà di raggiungere l’obiettivo di un Paese senza fumo entro il 2025.