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Youtube viene utilizzato per promuovere in maniera occulta la sigaretta elettronica e i liquidi di ricarica. I ricercatori dell’Università di Yale hanno analizzato i contenuti di 80 video caricati sulla celebre piattaforma video da altrettanti “influencer del vaping” statunitensi. Sono arrivati alla conclusione che nella maggioranza dei casi i contenuti sono diretti ai giovani, non vengono osservati i divieti di pubblicità e, soprattutto, veicolano messaggi a sostegno delle aziende che, spesso, offrono un compenso in denaro o in prodotti. Grace Kong, coordinatrice dello staff di ricerca, ha puntato il dito anche contro i contest e i giveaway, definiti “metodi per mettere in evidenza un logo e pubblicizzarlo agli occhi di giovani e ragazzi“. Sono infatti i giovani a partecipare alle lotterie e ai concorsi gratuiti, giusto per provare a vincere qualcosa a costo zero.
I ricercatori hanno poi classificato e quantificato i contenuti dei video, inserendo anche quelli che non contenevano messaggi pubblicitari occulti ma soltanto esibizioni sulla capacità di fare cerchi o disegni con il vapore, i cosiddetti “trick”. Il numero mediano delle visualizzazioni era di 34mila, ma alcuni hanno raggiunto anche un qualche milione di visualizzazioni. Oltre il 60 per cento delle persone che appaiono nei video hanno una età compresa tra i 18 e i 24 anni; il 32 per cento dei video conteneva parolacce o linguaggi scurrili e offensivi; l’85 per cento dei video aveva una colonna sonora di sottofondo, soprattutto musica hip hop o trap.
Secondo i ricercatori, la forma più oscura di marketing è quella dei social network che potrebbe essere il prossimo oggetto della ricerca. “La cosa che sorprende – commenta Kong – è la complicità delle aziende. Anzi, spesso sono proprio loro a creare il fenomeno e il personaggio”. La richiesta dei ricercatori nei confronti degli amministratori della piattaforma è di monitorare tutto ciò che viene caricato su Youtube e far osservare rigidamente le prescrizioni sul fumo, tabacco e prodotti del vaping, ovvero cancellare tutti i canali che ne danno evidenza.
Il dibattito è tornato nuovamente in auge dopo l’allarme lanciato dalla Fda sulla presunta “epidemia” causata dal vaping tra i giovani anche a causa dell’utilizzo delle piattaforme social, spesso luoghi “incontrollati e alla mercé del marketing aggressivo“. Anche quest’ultimo allarme può essere utilizzato per scatenare un’ennesima polemica e battage mediatico contro la sigaretta elettronica. Strumento che, è sempre bene ricordarlo, serve per far smettere di fumare e ridurre del 95 per cento le tossicità derivanti dalla combustione