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Giudice sospende distribuzione Juul: “Inadempienze in etichetta e contenuto di nicotina”

Succede in Germania. Juul Labs sostiene di "essere stata nelle ultime sei settimane attaccata con azioni legali da un concorrente tedesco".

La sgradita sorpresa è arrivata proprio nel giorno di inaugurazione di InterTabac a Dortmund: un giudice di Düsseldorf ha vietato temporaneamente in tutta la Germania l’ulteriore distribuzione delle pod di Juul contenenti liquidi, pur permettendo il proseguimento delle vendite dei prodotti già inviati nei negozi autorizzati (compresi quelli online come Amazon). Lo hanno riportato diversi media tedeschi, fra cui Spiegel, Zeit e Focus. Il giudice ha emesso due provvedimenti cautelativi contestando due inadempienze.
La prima riguarderebbe la non corretta apposizione del simbolo che indica il divieto di smaltire l’oggetto nei tradizionali contenitori dei rifiuti. Un’icona che in Germania si ritrova su tutti i prodotti elettronici che seguono un differente processo di smaltimento: i consumatori devono recarsi in appositi centri deputati allo smaltimento di questi particolari rifiuti. Secondo quanto riferisce la Zeit, Juul stampa il simbolo del divieto di smaltire l’oggetto nei tradizionali contenitori dei rifiuti nella confezione di plastica che avvolge il pacchetto che contiene il prodotto.
La seconda inadempienza si riferirebbe alla non corretta indicazione della quantità di nicotina presente nei liquidi della pod. Il tasso indicato non corrisponderebbe a quello reale: secondo l’accusa sarebbero presenti quantità inferiori a quelle dichiarate. Un portavoce di Juul ha riferito che l’azienda ha avuto conoscenza della decisione del giudice, ma non ha ancora ricevuto alcuna formale comunicazione. Tuttavia da parte statunitense è già stato presentato ricorso, dal momento che Juul è convinta che i prodotti immessi sul mercato tedesco “rispettino le direttive in vigore sia in Germania che nell’Unione Europea“. Con riferimento alla contestazione della quantità di nicotina, il portavoce ha spiegato che l’azienda ha avviato delle verifiche ma che il problema in realtà non sussiste: le pod con 20 milligrammi di nicotina che erano state distribuite finora non vengono già più commercializzate. Da agosto l’assortimento è stato cambiato e vengono distribuite pod da 18 o 9 milligrammi.
Per Markus Kramer, direttore della filiale tedesca di Juul, è stata tuttavia una doccia fredda. Tutto era pronto nel box B04 della Westfalenhalle, il centro fieristico della città della Ruhr dove si tiene l’InterTabac, allestito con grande cura per presentare i prodotti dell’ormai colosso statunitense. Ma a fargli lo sgarbo sarebbe stato un vicino di banco, anzi di fiera: il concorrente tedesco Niko Liquids, il cui stand era posizionato proprio accanto a quello di Juul. La stessa Juul conferma indirettamente tale indiscrezione e dice qualcosa di più, avanzando il sospetto di una sorta di strategia ricattatoria. In una nota riportata dalla Zeit, Juul Labs sostiene di “essere stata nelle ultime sei settimane attaccata con azioni legali da un concorrente tedesco“, un’azione “evidentemente collegata ai piani di vendita nei nostri confronti di questa azienda”. E conclude: “Juul Labs considera queste minacce inadeguate e sproporzionate e non cederà alle richieste“. Resta il fatto che, se la situazione non si sbloccherà al più presto, potrebbero registrarsi impasse e interruzioni nella distribuzione dei prodotti di Juul sul mercato tedesco.

 

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