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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 31 marzo al 6 aprile

Una articolata ricerca statunitense ha verificato che con il miglioramento dei dispositivi, i fumatori hanno più possibilità di successo nel percorso di cessazione. Intanto l'Unione europea cambia le regole in materia di contrabbando.

Stati Uniti – Studio, le sigarette elettroniche più moderne sono ancora più efficaci per smettere di fumare
Le sigarette elettroniche di più recente generazione sono ancora più efficaci per smettere di fumare rispetto a quelle del passato. È quanto emerge da uno studio americano intitolato “Divergence in Cigarette Discontinuation Rates by Use of Electronic Nicotine Delivery Systems (ENDS): Longitudinal Findings From the United States PATH Study Waves 1–6”. A realizzarlo un gruppo di diciotto ricercatori provenienti da diversi istituti universitari, dal Center for Tobacco Products della Food and Drug Administration e dal National Institute on Drug Abuse del National Institutes of Health, coordinati da Karin A. Kasza, ricercatrice di oncologia presso il Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo. Sulla base dei dati del Population Assessment of Tobacco and Health (Path), l’indagine annuale nazionale sul consumo di tabacco ne gli Stati Uniti, gli studiosi hanno misurato i tassi di abbandono del fumo fra coloro che utilizzavano le sigarette elettroniche e coloro che non lo facevano, notando che mentre in una prima fase (dal 2013 al 2016) le differenze erano statisticamente indistinguibili, nel periodo più recente, che riguarda l’arco temporale dal 2018 al 2021 la forbice si è allargata sensibilmente fino a raggiungere 10 punti percentuali. Per la coordinatrice della ricerca Karin A. Kasza, “anche se il nostro studio non spiega perché oggi la sigaretta elettronica è associata alla cessazione del fumo oggi mentre non lo era anni fa, bisognerebbe indagare sui cambiamenti nel design dei prodotti che hanno consentito di erogare nicotina in maniera più efficace”. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research e Sigmagazine gli dedica un ulteriore approfondimento.

Sigarette elettroniche attuali ancora più efficaci per smettere di fumare

 

Gran BretagnaL’area della Grande Manchester è la capitale delle sigarette elettroniche
È l’area della Greater Manchester a forgiarsi del titolo di capitale delle sigarette elettroniche nel Regno Unito. Lo stabilisce un nuovo studio di Go Smoke Free, nel quale i ricercatori dell’organizzazione hanno confrontato la popolazione e il numero di rivenditori di e-cig attivi in varie città del Regno Unito, stilando alla fine una sorta di top ten. Ben quattro distretti della Grande Manchester compaiono nelle prime cinque posizioni della classifica. Al primo posto assoluto Blackburn, con 27 negozi al dettaglio di sigarette elettroniche su una popolazione di 119.707 abitanti, pari quindi a 22,56 negozi di sigarette elettroniche ogni 100.000 residenti: è lei dunque a essere stata nominata ufficialmente città capitale delle sigarette elettroniche del Regno Unito. Bolton, sempre nell’area della Grande Manchester, si piazza al secondo posto con 41 negozi di sigarette elettroniche che servono i suoi 202.369 residenti, pari a 20,26 negozi di sigarette elettroniche registrati ogni 100.000 residenti. La città di Manchester compare al terzo posto con un totale di 110 negozi di sigarette elettroniche ma a fronte di una popolazione ben più numerosa, e offrendo quindi 19,84 negozi di sigarette elettroniche ogni 100.000 residenti. Salto nel North Yorkshire per il quarto posto, appannaggio della città di Middlesbrough, con 22 negozi di sigarette elettroniche che servono i suoi 176.991 cittadini, per una media pari a 12,43 negozi di sigarette elettroniche ogni 100.000 residenti. Segue da vicino al quinto posto un altro distretto della Greater Manchester, quello della più piccola Salford, con 14 negozi di sigarette elettroniche per un totale di 12,03 negozi di sigarette elettroniche ogni 100.000 residenti.

Unione EuropeaEcco quel che si muove sul fronte europeo delle sigarette elettroniche usa e getta
Si allarga il gruppo di Paesi dell’Unione europea in cui il commercio delle sigarette elettroniche usa e getta ha le ore contate. Fra governi che hanno già deciso e altri che sono in procinto di farlo, le vie nazionali stanno anticipando le decisioni che a livello comunitario verranno prese dalla Commissione europea con la direttiva che bandirà tutti i prodotti elettronici senza batterie sostituibili. Dalla Gran Bretagna pioniere delle politiche di riduzione del danno alla Francia, dal Belgio alla Polonia, le normative sono in dirittura d’arrivo, in alcuni casi sono già state fissate le date di introduzione dei divieti. A cui si aggiunge anche la mobilitazione di alcune aziende private dei trasporti, come la lussemburghese Cargolux. Occasione per un’analisi di quel che si sta muovendo nel nostro continente sul fronte dei dispositivi monouso, come fa Sigmagazine.

Il futuro della sigaretta elettronica usa e getta in Europa è già segnato?

 

IrlandaIl governo pensa a vietare le e-cig usa e getta e a innalzare l’età minima per fumare da 18 a 21 anni
il ministro della Sanità irlandese Stephen Donnelly ha intenzione di piazzare un doppio colpo legislativo: l’innalzamento a 21 anni dell’età minima per fumare e il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta, misura quest’ultima verso la quale si stanno peraltro muovendo molti Paesi europei. Lo ha confermato lo stesso ministro, affermando ai media locali che il governo sta esaminando una serie di misure più rigide anche nei confronti dello svapo. L’occasione per questi annunci è stata la celebrazione del ventennale del divieto di fumo sul posto di lavoro in Irlanda, che abolì il consumo di tabacco negli spazi commerciali al chiuso. Donnelly ha auspicato che all’interno del governo si possa rapidamente giungere a un accordo sulla proposta dell’innalzamento dell’età minima per fumare a 21 anni. “È una misura rivolta alle persone di 15, 16, 17 anni che, con il limite attuale a 18 anni, trovano relativamente facile andare a comprare le sigarette da soli o farsele procurare da un amico o da un fratello maggiore”, ha detto il ministro, “ma se il divieto si innalza a 21 anni, diventa molto più difficile”. In più una consultazione pubblica esaminerà anche questioni come il divieto dei vaporizzatori usa e getta e l’estensione delle zone vietate ai fumatori alle aree salotto all’aperto. Il processo per legiferare su nuove restrizioni, che infatti prevede una consultazione pubblica, è complicato dall’inclusione dell’Irlanda nel mercato unico dell’Ue.

SpagnaDalla seconda edizione di Evo Nxt nuovo slancio alle sigarette elettroniche
La ripresa del settore fieristico legato alle sigarette elettroniche, dopo il biennio nero della pandemia e la faticosa ripartenza, è passato anche dal Centro Fiere e Congressi di Malaga, in Spagna, dove  il 5 e 6 aprile si è svolta la seconda edizione di Evo Nxt. Evento focalizzato sul settore dei prodotti di nuova generazione, la seconda edizione appena conclusasi si è concentrata su nuove categorie di prodotti, con la sala espositiva divisa in quattro sezioni: vaporizzatori, CBD, tabacco riscaldato e prodotti a base di nicotina orale. Secondo le previsioni della società di ricerche di mercato Market Research Future, presentate nel corso della fiera, il valore aggiunto del mercato del tabacco in Spagna dovrebbe crescere a un tasso medio annuo del 2,74% entro il 2028, raggiungendo i 13,75 miliardi di dollari. Il rapporto evidenzia che la crescente consapevolezza della salute tra la popolazione porterà a una crescente domanda di prodotti senza fumo.

FranciaVia il limite di acquisto transfrontaliero per sigarette tradizionali, ora saranno i doganieri a distinguere tra uso personale e contrabbando
Dall’inizio di aprile la Francia ha dovuto adattarsi al limite imposta dall’Unione europea, dovendo così abolire il tetto massimo di 200 sigarette acquistate oltre frontiera. Spetterà invece ora ai funzionari doganali degli Stati membri determinare se la quantità di sigarette introdotte da un paese confinante è per uso personale o debba configurarsi come contrabbando. Le autorità doganali hanno affermato che il cambiamento renderà più semplice la lotta al contrabbando di sigarette. Al contrario i tabaccai hanno criticato la nuova norma perché dovranno confrontarsi con “una concorrenza sleale” da parte di giurisdizioni a tassazione inferiore. Anche gli attivisti anti-tabacco hanno criticato le nuove regole, descrivendole come “una vittoria per la lobby del tabacco”.

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