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Il futuro della sigaretta elettronica usa e getta in Europa è già segnato?

Sempre più numeroso il gruppo dei paesi che hanno deciso (o lo faranno a breve) di vietare il commercio del dispositivo monouso.

Secondo recenti dati forniti dall’Organizzazione mondiale di sanità, le sigarette elettroniche usa e getta compongono il 20 per cento dell’intero mercato del vaping. Un numero impressionante se si considera che il boom delle monouso è esploso un paio di anni fa. Da allora l’opinione pubblica si è divisa tra “ambientalisti” e “salutisti”, tra coloro cioè vorrebbero vietare le monouso per tutelare l’ambienta e coloro che invece le considerano un utile strumento per introdurre e aiutare i fumatori nel processo di cessazione. La classe politica europea, invece, pare avere le idee ben chiare al riguardo perché è in atto una vera e propria rivoluzione anche culturale. Mentre è iniziato il conto alla rovescia per la direttiva europea che bandirà tutti i prodotti elettronici senza batterie sostituibili (tra cui anche la maggior parte degli smartphone attualmente in commercio), molti governi nazionali hanno intrapreso un percorso individuale che sta portando al divieto di vendita delle sigarette elettroniche usa e getta.

Una sigaretta elettronica usa e getta abbandonata a terra (photo Best Edizioni)

I primi a farlo sono stati gli inglesi. Se dal punto di vista sanitario sono da prendere come modello, sul fronte normativo stanno introducendo una serie di restrizioni che potrebbero penalizzare l’intero comparto del vaping. Il premier Sunak già alcuni mesi fa aveva espresso la possibilità di vietare la vendita delle sigarette elettroniche usa e getta, provvedimento effettivamente poi passato in parlamento e operativo a partire dal primo gennaio del 2025. Seguendo le orme inglesi, anche Scozia e Galles hanno annunciato che saranno vietate entro il 1 aprile 2025. La decisione dopo aver visto i risultati di una consultazione pubblica svoltasi in tutto il Regno Unito con l’obiettivo di creare una “generazione senza fumo”.
Tempi molti più rapidi in Polonia, dove la ministra alla sanità Leszczyna ha annunciato che la legislazione che vieterà le sigarette elettroniche usa e getta dovrebbe essere completata nel mese di aprile. Le vendite di sigarette elettroniche usa e getta in Polonia sono passate dai 32 milioni di pezzi del 2022 ai 100 milioni del 2023, per un valore di mercato complessivo stimato in circa 600 milioni di euro.

Il presidente francese Macron

Stretta anche dalla Francia dove il divieto sui prodotti usa e getta dovrebbe entrare in vigore a settembre di quest’anno grazie a un accordo tra maggioranza e opposizione parlamentare che lo hanno approvato all’unanimità. Saranno vietate la produzione, la vendita e anche la fornitura gratuita di tutti di dispositivi elettronici del vaping monouso: i trasgressori rischiano una multa di 100 mila euro.
Mentre da inizio anno è stata introdotta una tassa sui liquidi, i belgi potranno acquistare le monouso ancora sino al mese di dicembre di quest’anno. Dal 2025 entrerà in vigore il divieto.
Intanto a livello europeo sette grandi associazioni del mondo del recupero e gestione dei rifiuti e di tutela ambientale e risparmio energetico hanno chiesto congiuntamente alla Commissione di prevedere una apposita direttiva comunitaria per vietare le sigarette elettroniche usa e getta nei paesi membri entro la fine del 2024. Il motivo principale è l’impatto ambientale delle batterie al litio contenute nelle sigarette elettroniche usa e getta, gettate nei rifiuti spesso senza alcuna cognizione da parte dei consumatori.
Voci di “non collaborazione” con l’industria delle sigarette elettroniche monouso si alzano anche da realtà dell’indotto. La compagnia aerea lussemburghese di trasporto merci Cargolux ha annunciato in un comunicato che – insieme alla sua controllata Cargolux Italia – ha deciso di cessare il trasporto di sigarette elettroniche monouso, esprimendo la speranza che la scelta spinga anche altre società di logistica a intraprendere azioni simili.
Al momento il governo italiano non si è ancora espresso sulla possibilità di vietare le monouso, dando invece la priorità (come da suggerimento delle principali associazioni di categoria) alla nuova tassazione degli aromi e al divieto di vendita sul web dei prodotti soggetti a monopolio fiscale.

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