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Si definiscono “un movimento di pressione sul governo, il parlamento e le istituzioni italiane, per spingerle ad adottare le politiche più efficaci per il contenimento, fino all’eliminazione, dell’epidemia di fumo di tabacco”. Tobacco Endgame è stato creato per dare voce e rappresentanza alle società scientifiche della sanità pubblica italiana. Una sorta di lobby dei più strenui e radicali avversari del fumo. Nella presentazione si legge che la principale attività è partecipare “al dibattito pubblico con proposte e raccomandazioni”, sforzandosi “di demistificare la narrazione portata avanti dall’industria del tabacco, portando alla luce la sua attività di lobby e fa appello al mondo della salute con le sue strutture, associazioni professionali e scientifiche affinché si uniscano per porre fine all’epidemia di tabacco”. In questo contesto, i promotori di Tobacco Endgame hanno lanciato un appello al governo affinché ridia “slancio alle politiche di contrasto al tabacco attraverso una serie di punti“.
– Aumento delle accise di 1 euro al pacchetto. È necessario far aumentare i prezzi di tutti i prodotti del tabacco, incluso il tabacco sciolto. È una misura per la salute, che comunque non danneggia le entrate fiscali considerata la scarsa elasticità della domanda di tabacco rispetto al variare del prezzo.
– No fumo e no svapo nei luoghi pubblici. Le sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato devono essere sottoposte alle stesse limitazioni di fumo nei luoghi pubblici ed in quelli di lavoro. Si ampli il campo di applicazione della Legge Sirchia.
– No pubblicità: per i produttori di sigarette elettroniche e di quelle a tabacco riscaldato devono valere i divieti completi di pubblicità e sponsorizzazione in vigore per i prodotti del tabacco.
– No al Far West pubblicitario sui social media. È necessario impedire la pubblicità di tabacco, sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato sui social media. Il Governo associ la sua voce a quella dei tanti soggetti che in questi giorni stanno chiedendo agli amministratori dei social media di impedire questo scempio.
– No all’interferenza dell’industria del tabacco. Si deve contrastare l’interferenza dell’industria del tabacco e dei produttori di sigarette elettroniche nella ricerca, nella formazione biomedica e nelle politiche del governo che riguardano il tabacco.
– Sì a coltivazioni alternative al tabacco, per liberare l’agricoltura dalla dipendenza dagli investimenti delle multinazionali che rendono il Paese ricattabile dall’industria più letale al mondo.
– Stare Allerta! Il Servizio Sanitario Nazionale venga ben informato sul focolaio epidemico di malattie polmonari associate all’uso di sigarette elettroniche, in corso negli USA, fin quando non saranno chiarite entità e cause dell’epidemia.
– Far funzionare il Piano Nazionale della Prevenzione per potenziare la capacità del Servizio Sanitario di aiutare i fumatori che vogliono smettere.
Tra i promotori di Tobacco Endgame si segnalano: Fabrizio Faggiano (Associazione Italiana di Epidemiologia), Vincenzo Zagà (Società Italiana di Tabaccologia), Lalla Bodini (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione), Maria Sofia Cattaruzza (Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva); Paolo D’Argenio (Associazione Italiana di Epidemiologia), Silvano Gallus (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri),Giuseppe Gorini (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), Giacomo Mangiaracina (Agenzia Nazionale per la Prevenzione).